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EPISTOLA DI S. PAOLO A TITO 2:1-15

EPISTOLA DI S. PAOLO A TITO 2:1-15 DB1885

MA tu, proponi le cose convenienti alla sana dottrina. Che i vecchi sieno sobri, gravi, temperati, sani nella fede, nella carità, nella sofferenza. Parimente, che le donne attempate abbiano un portamento convenevole a santità; non sieno calunniatrici, non serve di molto vino, ma maestre d'onestà. Acciocchè ammaestrino le giovani ad esser modeste, ad amare i lor mariti, ed i loro figliuoli; ad esser temperate, caste, a guardar la casa, ad esser buone, soggette a' propri mariti; acciocchè la parola di Dio non sia bestemmiata. Esorta simigliantemente i giovani che sieno temperati, recando te stesso in ogni cosa per esempio di buone opere; mostrando nella dottrina integrità incorrotta, gravità, parlar sano, irreprensibile: acciocchè l'avversario sia confuso, non avendo nulla di male da dir di voi. Che i servi sieno soggetti a' propri signori, compiacevoli in ogni cosa, non contradicenti; che non usino frode, ma mostrino ogni buona lealtà; acciocchè in ogni cosa onorino la dottrina di Dio, Salvator nostro. PERCIOCCHÈ la grazia salutare di Dio è apparita a tutti gli uomini; ammaestrandoci che, rinunziando all'empietà, e alla mondane concupiscenze, viviamo nel presente secolo temperatamente, e giustamente, e piamente; aspettando la beata speranza, e l'apparizione della gloria del grande Iddio, e Salvator nostro, Gesù Cristo. Il quale ha dato sè stesso per noi, acciocchè ci riscattasse d'ogni iniquità, e ci purificasse per essergli un popolo acquistato in proprio, zelante di buone opere. Proponi queste cose, ed esorta, e riprendi con ogni autorità di comandare. Niuno ti sprezzi.