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EPISTOLA DI S. PAOLO A'~FILIPPESI 1:1-26

EPISTOLA DI S. PAOLO A'~FILIPPESI 1:1-26 DB1885

PAOLO, e Timoteo, servitori di Gesù Cristo, a tutti i santi in Cristo Gesù, che sono in Filippi, co' vescovi e diaconi. Grazia a voi e pace, da Dio nostro Padre, e dal Signor Gesù Cristo. IO rendo grazie all'Iddio mio, di tutta la memoria che io ho di voi (facendo sempre, con allegrezza, preghiera per tutti voi, in ogni mia orazione); per la vostra comunione nell'evangelo, dal primo dì infino ad ora. Avendo di questo stesso fidanza: che colui che ha cominciata in voi l'opera buona, la compierà fino al giorno di Cristo Gesù. Siccome è ragionevole che io senta questo di tutti voi; perciocchè io vi ho nel cuore, voi tutti che siete miei consorti nella grazia, così ne' miei legami, come nella difesa, e confermazione dell'evangelo. Perciocchè Iddio m'è testimonio, come io vi amo tutti affettuosamente con la tenerezza di Gesù Cristo. E di questo prego che la vostra carità abbondi sempre di più in più in conoscenza, ed in ogni intendimento. Affinchè discerniate le cose migliori; acciocchè siate sinceri, e senza intoppo, per lo giorno di Cristo; ripieni di frutti di giustizia, che son per Gesù Cristo; alla gloria, e lode di Dio. ORA, fratelli, io voglio che sappiate che i fatti miei son riusciti a maggiore avanzamento dell'evangelo; talchè i miei legami son divenuti palesi in Cristo, in tutto il pretorio, e a tutti gli altri. E molti de' fratelli nel Signore, rassicurati per i miei legami, hanno preso vie maggiore ardire di proporre la parola di Dio senza paura. Vero è, che ve ne sono alcuni che predicano anche Cristo per invidia e per contenzione, ma pure ancora altri che lo predicano per buona affezione. Quelli certo annunziano Cristo per contenzione, non puramente; pensando aggiungere afflizione a' miei legami. Ma questi lo fanno per carità, sapendo che io son posto per la difesa dell'evangelo. Ma che? pure è ad ogni modo, o per pretesto o in verità, Cristo annunziato; e di questo mi rallegro, anzi ancora me ne rallegrerò per l'avvenire. Poichè io so che ciò mi riuscirà a salute, per la vostra orazione, e per la somministrazione dello Spirito di Gesù Cristo; secondo l'intento e la speranza mia, che io non sarò svergognato in cosa alcuna; ma che, con ogni franchezza, come sempre, così ancora al presente, Cristo sarà magnificato nel mio corpo, o per vita, o per morte. Perciocchè a me il vivere è Cristo, e il morire guadagno. Or io non so se il vivere in carne mi è vantaggio, nè ciò che io debbo eleggere. Perciocchè io son distretto da' due lati; avendo il desiderio di partire di quest'albergo, e di esser con Cristo, il che mi sarebbe di gran lunga migliore; ma il rimanere nella carne è più necessario per voi. E questo so io sicuramente: che io rimarrò, e dimorerò appresso di voi tutti, all'avanzamento vostro, e all'allegrezza della vostra fede. Acciocchè il vostro vanto abbondi in Cristo Gesù, per me, per la mia presenza di nuovo fra voi.