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EVANGELO DI S. MATTEO 14:1-36

EVANGELO DI S. MATTEO 14:1-36 DB1885

IN quel tempo, Erode il tetrarca udì la fama di Gesù. E disse ai suoi servitori: Costui è Giovanni Battista; egli è risuscitato da' morti; e però le potenze operano in lui. Perciocchè Erode avea preso Giovanni, e l'avea messo ne' legami, e l'avea incarcerato, a motivo di Erodiada, moglie di Filippo, suo fratello. Perciocchè Giovanni gli diceva: Ei non ti è lecito di ritenere costei. E volendolo far morire, pure temette il popolo; perciocchè essi lo teneano per profeta. Ora, celebrandosi il giorno della natività di Erode, la figliuola di Erodiada avea ballato ivi in mezzo, ed era piaciuta ad Erode. Onde egli le promise, con giuramento, di darle tutto ciò ch'ella chiederebbe. Ed ella, indotta prima da sua madre, disse: Dammi qui in un piatto la testa di Giovanni Battista. E il re se ne attristò; ma pure, per li giuramenti, e per rispetto di coloro ch'erano con lui a tavola, comandò che le fosse data. E mandò a far decapitar Giovanni Battista in prigione. E la sua testa fu portata in un piatto, e data alla fanciulla; ed ella la portò a sua madre. E i discepoli d'esso vennero, e tolsero il corpo, e lo seppellirono; poi vennero, e rapportarono il fatto a Gesù. E GESÙ, udito ciò, si ritrasse di là sopra una navicella, in un luogo deserto, in disparte. E la turbe uditolo, lo seguitarono a piè, dalle città. E Gesù, essendo smontato dalla navicella, vide una gran moltitudine, e fu mosso a compassione inverso loro, e sanò gl'infermi d'infra loro. E, facendosi sera, i suoi discepoli gli si accostarono, dicendo: Questo luogo è deserto, e l'ora è già passata; licenzia le turbe, acciocchè vadano per le castella, e si comperino da mangiare. Ma Gesù disse loro: Non han bisogno di andarsene; date lor voi da mangiare. Ed essi gli dissero: Noi non abbiam qui se non cinque pani, e due pesci. Ed egli disse: Recatemeli qua. E comandò che le turbe si coricassero sopra l'erba; poi prese i cinque pani, e i due pesci; e levati gli occhi al cielo, fece la benedizione; e, rotti i pani, li diede a' discepoli, e i discepoli alle turbe. E tutti mangiarono, e furon saziati; poi i discepoli levarono l'avanzo de' pezzi, e ve ne furono dodici corbelli pieni. Or coloro che aveano mangiato erano intorno a cinquemila uomini, oltre alle donne ed i fanciulli. INCONTANENTE appresso, Gesù costrinse i suoi discepoli a montare in su la navicella, ed a passare innanzi a lui all'altra riva, mentre egli licenziava le turbe. Ed egli, dopo aver licenziate le turbe, salì in sul monte in disparte, per orare. E, fattosi sera, era quivi tutto solo. E la navicella era già in mezzo del mare, travagliata dalle onde; perciocchè il vento era contrario. E nella quarta vigilia della notte, Gesù se ne andò a loro, camminando sopra il mare. E i discepoli, vedendolo camminar sopra il mare, si turbarono, dicendo: Egli è un fantasma. E di paura gridarono. Ma subito Gesù parlò loro, dicendo: Rassicuratevi; sono io, non temiate. E Pietro, rispondendogli, disse: Signore, se sei tu, comanda che io venga a te sopra le acque. Ed egli disse: Vieni. E Pietro, smontato dalla navicella, camminava sopra le acque, per venire a Gesù. Ma, vedendo il vento forte, ebbe paura; e, cominciando a sommergersi, gridò, dicendo: Signore, salvami. E incontanente Gesù distese la mano, e lo prese, e gli disse: O uomo di poca fede, perchè hai dubitato? Poi, quando furono entrati nella navicella, il vento si acquetò. E coloro ch' erano nella navicella vennero, e l'adorarono, dicendo: Veramente tu sei il Figliuol di Dio. Poi, essendo passati all'altra riva, vennero nella contrada di Gennesaret. E gli uomini di quel luogo, avendolo riconosciuto, mandarono a farlo sapere per tutta quella contrada circonvicina; e gli presentarono tutti i malati; e lo pregavano che potessero sol toccare il lembo della sua vesta; e tutti quelli che lo toccarono furono sanati.