EVANGELO DI S. LUCA 8
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Le donne che ministravano a Gesù
1ED avvenne poi appresso, ch'egli andava attorno di città in città, e di castello in castello, predicando, ed evangelizzando il regno di Dio, avendo seco i dodici.
2Ed anche certe donne#Mat. 27.55,56., le quali erano state guarite da spiriti maligni, e da infermità, cioè: Maria, detta Maddalena, della quale erano usciti sette demoni; 3e Giovanna, moglie di Cuza, procurator di Erode; e Susanna, e molte altre; le quali gli ministravano, sovvenendolo delle lor facoltà.
Parabola del seminatore
(Mat. 13.1-23 e rif.)
4ORA, raunandosi gran moltitudine, e andando la gente di tutte le città a lui, egli disse in parabola:
5Un seminatore uscì a seminar la sua semenza; e mentre egli seminava, una parte cadde lungo la via, e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono tutta.
6Ed un'altra cadde sopra la pietra; e come fu nata, si seccò; perciocchè non avea umore.
7Ed un'altra cadde per mezzo le spine; e le spine, nate insieme, l'affogarono.
8Ed un'altra cadde in buona terra; ed essendo nata, fece frutto, cento per uno.
Dicendo queste cose, gridava: Chi ha orecchie da udire, oda.
9E i suoi discepoli lo domandarono, che voleva dir quella parabola. 10Ed egli disse: A voi è dato di conoscere i misteri del regno di Dio; ma agli altri quelli son proposti in parabole, acciocchè veggendo non veggano, e udendo non intendano.
11Or questo è il senso della parabola: La semenza è la parola di Dio. 12E coloro che son seminati lungo la via son coloro che odono la parola; ma poi viene il diavolo, e toglie via la parola dal cuor loro; acciocchè non credano, e non sieno salvati.
13E coloro che son seminati sopra la pietra son coloro i quali, quando hanno udita la parola, la ricevono con allegrezza; ma costoro non hanno radice, non credendo se non a tempo; ed al tempo della tentazione si ritraggono indietro.
14E la parte ch'è caduta fra le spine son coloro che hanno udita la parola; ma, quando se ne sono andati, sono affogati dalle sollecitudini, e dalle ricchezze, e da' piaceri di questa vita, e non fruttano.
15Ma la parte che è caduta nella buona terra son coloro i quali, avendo udita la parola, la ritengono in un cuore onesto e buono, e fruttano con perseveranza#Rom. 2.7..
Parabola della lampana
(Mar. 4.21-25 e rif.)
16OR niuno, accesa una lampana, la copre con un vaso, o la mette sotto il letto; anzi la mette sopra il candelliere; acciocchè coloro ch'entrano veggano la luce. 17Poichè non v'è nulla di nascosto, che non abbia a farsi manifesto; nè di segreto, che non abbia a sapersi, ed a venire in palese. 18Guardate adunque come voi udite; perciocchè a chiunque ha, sarà dato; ma a chi non ha, eziandio quel ch'egli pensa di avere gli sarà tolto#Mat. 13.12 e rif..
La famiglia di Gesù
(Mat. 12.46-50 e rif.)
19OR sua madre e i suoi fratelli vennero a lui, e non potevano avvicinarglisi per la moltitudine. 20E ciò gli fu rapportato, dicendo alcuni: Tua madre, e i tuoi fratelli, son là fuori, volendoti vedere. 21Ma egli, rispondendo, disse loro: La madre mia, e i miei fratelli, son quelli che odono la parola di Dio, e la mettono ad effetto.
Gesù acqueta la tempesta
(Mat. 8.23-27 e rif.)
22ED avvenne un di que' dì, ch'egli montò in una navicella, co' suoi discepoli, e disse loro: Passiamo all'altra riva del lago. Ed essi vogarono in alta acqua. 23E mentre navigavano, egli si addormentò; ed un turbo di vento calò nel lago, talchè la lor navicella si empieva; e pericolavano. 24Ed essi, accostatisi, lo svegliarono, dicendo: Maestro, Maestro, noi periamo. Ed egli, destatosi, sgridò il vento, e il fiotto dell'acqua, e quelli si acquetarono, e si fece bonaccia. 25E Gesù disse a' suoi discepoli: Ov'è la vostra fede? Ed essi, impauriti, si maravigliarono, dicendo l'uno all'altro: Chi è pur costui, ch'egli comanda eziandio al vento ed all'acqua, ed essi gli ubbidiscono?
L'indemoniato Gadareno
(Mat. 8.28-34 e rif.)
26E NAVIGARONO alla contrada de' Gadareni, ch'è di rincontro alla Galilea.
27E quando egli fu smontato in terra, gli venne incontro un uomo di quella città, il quale, già da lungo tempo, avea i demoni, e non era vestito d'alcun vestimento; e non dimorava in casa alcuna, ma dentro i monumenti. 28E, quando ebbe veduto Gesù, diede un gran grido, e gli si gettò a' piedi, e disse con gran voce: Gesù, Figliuol dell'Iddio altissimo, che vi è egli fra te e me? io ti prego, non tormentarmi. 29Perciocchè egli comandava allo spirito immondo di uscir di quell'uomo; perchè già da lungo tempo se n'era impodestato; e benchè fosse guardato, legato con catene, e con ceppi, rompeva i legami, ed era trasportato dal demonio ne' deserti. 30E Gesù lo domandò, dicendo: Qual'è il tuo nome? Ed esso disse: Legione; perciocchè molti demoni erano entrati in lui. 31Ed essi lo pregavano che non comandasse loro di andar nell'abisso#Apoc. 20.3..
32Or quivi presso era una greggia di gran numero di porci, che pasturavan sul monte; e que' demoni lo pregavano che permettesse loro d'entrare in essi. Ed egli lo permise loro. 33E que' demoni, usciti di quell'uomo, entrarono ne' porci; e quella greggia si gettò per lo precipizio nel lago, ed affogò.
34E quando coloro che li pasturavano videro ciò ch'era avvenuto, se ne fuggirono, e andarono, e lo rapportarono nella città, e per lo contado. 35E la gente uscì fuori, per veder ciò ch'era avvenuto; e venne a Gesù, e trovò l'uomo, del quale i demoni erano usciti, che sedeva a' piedi di Gesù, vestito, e in buon senno; e temette. 36Coloro ancora che l'aveano veduto, raccontaron loro come l'indemoniato era stato liberato. 37E tutta la moltitudine del paese circonvicino dei Gadareni richiese Gesù che si dipartisse da loro; perciocchè erano occupati di grande spavento. Ed egli, montato nella navicella, se ne ritornò.
38Or quell'uomo, del quale erano usciti i demoni, lo pregava di poter stare con lui. Ma Gesù lo licenziò#Mar. 5.18 ecc., dicendo: 39Ritorna a casa tua, e racconta quanto gran cose Iddio ti ha fatte. Ed egli se ne andò per tutta la città, predicando quanto gran cose Gesù gli avea fatte.
La donna dal flusso di sangue; la figlia di Iairo
(Mar. 5.21-43 e rif.)
40OR avvenne, quando Gesù fu ritornato, che la moltitudine l'accolse; perciocchè tutti l'aspettavano.
41Ed ecco un uomo, il cui nome era Iairo, il quale era capo della sinagoga, venne, e gettatosi a' piedi di Gesù, lo pregava che venisse in casa sua. 42Perciocchè egli avea una figliuola unica, d'età d'intorno a dodici anni, la qual si moriva. Or mentre egli vi andava, la moltitudine l'affollava.
43Ed una donna, la quale avea un flusso di sangue già da dodici anni, ed avea spesa ne' medici tutta la sua sostanza, e non era potuta esser guarita da alcuno; 44accostatasi di dietro, toccò il lembo della vesta di esso; e in quello stante il flusso del suo sangue si stagnò. 45E Gesù disse: Chi mi ha toccato? E negandolo tutti, Pietro, e coloro ch' eran con lui, dissero: Maestro, le turbe ti stringono, e ti affollano, e tu dici: Chi mi ha toccato? 46Ma Gesù disse: Alcuno mi ha toccato, perciocchè io ho conosciuto che virtù è uscita di me. 47E la donna, veggendo ch'era scoperta, tutta tremante venne; e, gettataglisi a' piedi, gli dichiarò, in presenza di tutto il popolo, per qual cagione l'avea toccato, e come in quello stante era guarita. 48Ed egli le disse: Sta' di buon cuore, figliuola; la tua fede ti ha salvata; vattene in pace.
49Ora, mentre egli parlava ancora, venne uno di casa del capo della sinagoga, dicendogli: La tua figliuola è morta; non dar molestia al Maestro. 50Ma Gesù, udito ciò, gli fece motto, e disse: Non temere; credi solamente, ed ella sarà salva. 51Ed entrato nella casa, non permise che alcuno vi entrasse, se non Pietro, e Giovanni, e Giacomo, e il padre, e la madre della fanciulla. 52Or tutti piangevano, e facevan cordoglio di lei. Ma egli disse: Non piangete; ella non è morta, ma dorme. 53Ed essi si ridevano di lui, sapendo ch'ella era morta. 54Ma egli, avendo messi fuori tutti, e presala per la mano, gridò, dicendo: Fanciulla, levati. 55E il suo spirito ritornò in lei, ed ella si levò prontamente; ed egli comandò che le si desse da mangiare. 56E il padre, e la madre di essa, sbigottirono. E Gesù comandò loro, che non dicessero ad alcuno ciò ch'era stato fatto.
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EVANGELO DI S. LUCA 8: DB1885
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