DOPO questo, Giobbe aprì la sua bocca, e maledisse il suo giorno. E prese a dire: Possa perire il giorno nel quale io nacqui, E la notte che fu detto: Un maschio è nato. Quel giorno sia tenebroso; Iddio non ne abbia cura da alto, E non risplenda la luce sopra esso. Tenebre, ed ombra di morte rendanlo immondo; La nuvola dimori sopra esso; Queste cose rendanlo spaventevole, quali sono i giorni più acerbi. Caligine ingombri quella notte; Non rallegrisi fra i giorni dell'anno, Non sia annoverata fra i mesi. Ecco, quella notte sia solitaria, Non facciansi in essa canti alcuni. Maledicanla coloro che maledicono i giorni, I quali son sempre apparecchiati a far nuovi lamenti. Oscurinsi le stelle del suo vespro; Aspetti la luce, ma non ne venga alcuna, E non vegga le palpebre dell'alba; Perciocchè non serrò gli usci del seno di mia madre, E non fece sì che gli occhi miei non vedessero l'affanno.
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