Logo YouVersion
Icona Cerca

GEREMIA 52:1-34

GEREMIA 52:1-34 DB1885

SEDECHIA era d'età di ventun anno, quando cominciò a regnare, e regnò in Gerusalemme undici anni. E il nome di sua madre era Hamutal, figliuola di Geremia da Libna. Ed egli fece quel che dispiace al Signore, del tutto come Gioiachim avea fatto. Perciocchè l'ira del Signore si accrebbe vie più contro a Gerusalemme, e contro a Giuda, fin là, che li scacciò dal suo cospetto. E Sedechia si ribellò contro al re di Babilonia. Laonde l'anno nono del suo regno, nel decimo giorno del decimo mese, Nebucadnesar, re di Babilonia, venne sopra Gerusalemme, con tutto il suo esercito, e vi si pose a campo, e fabbricò delle bastie contro ad essa, intorno intorno. E la città fu assediata infino all'anno undecimo del re Sedechia. Nel nono giorno del quarto mese, essendo la fame grave nella città, talchè non vi era più pane per lo popolo del paese; ed essendo i Caldei penetrati dentro alla città, tutta la gente di guerra se ne fuggì, e uscì di notte della città, per la via della porta d'infra le due mura, ch'era volta verso l'orto del re, essendo i Caldei sopra la città d'ogn'intorno; e se ne andavano traendo verso il deserto. Ma l'esercito de' Caldei perseguitò il re, e raggiunse Sedechia nelle campagne di Gerico; e tutto il suo esercito si disperse d'appresso a lui. Ed i Caldei presero il re, e lo menarono al re di Babilonia, in Ribla, nel paese di Hamat; ed egli gli pronunziò la sua sentenza. Ed il re di Babilonia fece scannare i figliuoli di Sedechia, davanti ai suoi occhi; fece eziandio scannare tutti i principi di Giuda, in Ribla. E fece abbacinar gli occhi a Sedechia, e lo fece legar di due catene di rame; e il re di Babilonia lo menò in Babilonia, e lo mise in prigione, ove stette infino al giorno della sua morte. E nel decimo giorno del quinto mese, nell'anno diciannovesimo del re Nebucadnesar, re di Babilonia, Nebuzaradan, capitano delle guardie, ministro ordinario di casa del re di Babilonia, essendo entrato in Gerusalemme, arse la Casa del Signore, e la casa del re, e tutte le case di Gerusalemme; in somma, arse col fuoco tutte le case grandi. E tutto l'esercito de' Caldei, ch'era col capitano delle guardie, disfece tutte le mura di Gerusalemme d'ogn'intorno. E Nebuzaradan, capitano delle guardie, menò in cattività de' più poveri del popolo, e il rimanente del popolo ch'era restato nella città, e quelli ch'erano andati ad arrendersi al re di Babilonia, e il rimanente del popolazzo. Ma pur Nebuzaradan, capitano delle guardie, lasciò alcuni de' più poveri del paese, per esser vignaiuoli, e lavoratori. Ed i Caldei spezzarono le colonne di rame, ch'erano nella Casa del Signore, e i basamenti, e il mar di rame, ch'era nella Casa del Signore; e ne portarono tutto il rame in Babilonia. Ne portarono eziandio le caldaie, e le palette, e le forcelle, e i bacini, e le coppe, e tutti gli arredi di rame, co' quali si faceva il servigio. Il capitano delle guardie ne portò eziandio i vasi, e i turiboli, e i bacini, e i calderotti, e i candellieri, e le tazze, e i nappi; ciò ch'era d'oro a parte, e ciò ch'era d'argento a parte. Quant'è alle due colonne, al mare, e a' dodici buoi di rame che vi erano sotto, a guisa di basamenti, le quali cose il re Salomone avea fatte per la Casa del Signore, il peso del rame di tutti que' lavori era senza fine. Ora, quant è alle colonne, l'una d'esse era alta diciotto cubiti, ed un filo di dodici cubiti la circondava; e la sua spessezza era di quattro dita, ed era vuota. E sopra essi vi era un capitello di rame, e l'altezza del capitello era di cinque cubiti; vi era ancora sopra il capitello d'ogn'intorno una rete, e delle melegrane; il tutto di rame; le medesime cose erano ancora nell'altra colonna, insieme con le melegrane. E le melegrane, per ciascun lato, erano novantasei; tutte le melegrane sopra la rete d'ogn'intorno erano in numero di cento. Oltre a ciò, il capitano delle guardie prese Seraia, primo sacerdote, e Sofonia, secondo sacerdote, e i tre guardiani della soglia. Prese eziandio, e ne menò dalla città un eunuco, ch'era commessario della gente di guerra; e sette uomini de' famigliari del re, che furono trovati nella città; e il principale segretario di guerra, il quale faceva le rassegne del popolo del paese, che si trovarono dentro alla città. Nebuzaradan adunque, capitano delle guardie, li prese, e li menò al re di Babilonia, in Ribla. Ed il re di Babilonia li percosse, e li fece morire in Ribla, nel paese di Hamat. Così Giuda fu menato in cattività fuor della sua terra. Questo è il popolo che Nebucasnesar menò in cattività: l'anno settimo del suo regno ne menò tremila ventitrè Giudei. L' anno diciottesimo del suo regno, menò in cattività di Gerusalemme, ottocentrentadue anime; l'anno ventesimoterzo di Nebucadnesar, Nebuzaradan, capitano delle quardie, menò in cattività settecenquarantacinque anime di Giudei. Tutte le anime furono quattromila seicento. Or l'anno trentasettesimo della cattività di Gioiachin, re di Giuda, nel venticinquesimo giorno del duodecimo mese, Evilmerodac, re di Babilonia, nell'istesso anno ch'egli cominciò a regnare, facendo la rassegna della sua casa, vi mise Gioiachin, re di Giuda, e lo trasse fuor di prigione. E parlò benignamente con lui, e innalzò il suo seggio sopra il seggio degli altri re ch'erano con lui in Babilonia. E gli mutò i suoi vestimenti di prigione, ed egli mangiò del continuo in presenza del re, tutto il tempo della vita sua. E del continuo gli era dato, giorno per giorno, il suo piatto, da parte del re di Babilonia, tutto il tempo della vita sua, infino al giorno della sua morte.