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ISAIA 33:1-24

ISAIA 33:1-24 DB1885

GUAI a te che predi, e non sei stato predato; e a te, o disleale, che non sei stato trattato dislealmente! quando avrai finito di predare, sarai predato; quando avrai cessato di operar dislealmente, sarai trattato dislealmente. O Signore, abbi pietà di noi, noi ti abbiamo aspettato; sii il braccio di costoro per ogni mattina; ed anche la nostra salute al tempo della distretta. I popoli se ne son fuggiti per lo suon dello strepito; le genti sono state disperse per lo tuo innalzamento. E la vostra preda sarà raccolta come si raccolgono i bruchi; ogli scorrerà per mezzo loro, come scorrono le locuste. Il Signore è innalzato; perciocchè egli abita un luogo eccelso; egli empierà Sion di giudicio e di giustizia. E la fermezza de' tuoi tempi, e la forza delle tue liberazioni sarà sapienza, e scienza; il timor del Signore sarà il suo tesoro. Ecco, i loro araldi hanno gridato di fuori; i messi della pace hanno pianto amaramente. Le strade son deserte, i viandanti son cessati. Egli ha rotto il patto, ha disdegnata le città, non ha fatta alcuna stima degli uomini. La terra fa cordoglio, e languisce; il Libano è confuso, e tagliato; Saron è divenuto come un deserto; e Basan e Carmel sono stati scossi. Ora mi leverò, dirà il Signore; ora m'innalzerò, ora sarò esaltato. Voi concepirete della pula, e partorirete della stoppia; la vostra ira sarà un fuoco che vi divorerà. E i popoli saranno come fornaci da calcina; saranno arsi col fuoco come spine tagliate. Ascoltate, lontani, ciò che io ho fatto; e voi, vicini, conoscete la mia forza. I peccatori saranno spaventati in Sion, tremito occuperà gl'ipocriti, e diranno: Chi di nio dimorerà col fuoco divorante? Chi di noi dimorerà con gli ardori eterni? Colui che cammina in ogni giustizia, e parla cose diritte; che disdegna il guadagno di storsioni; che scuote le sue mani, per non prender presenti; che tura gli orecchi, per non udire omicidii; e chiude gli occhi, per non vedere il male; esso abiterà in luoghi eccelsi; le fortezze delle rocce saranno il suo alto ricetto; il suo pane gli sarà dato, la sua acqua non fallirà. Gli occhi tuoi mireranno il re nella sua bellezza, vedranno la terra lontana. Il tuo cuore mediterà lo spavento, e dirai: Dove è il commessario della rassegna? dove è il pagatore? dove è colui che tiene i registri delle torri? Ma tu non vedrai il popolo fiero, popolo di linguaggio oscuro, che non s'intende; di lingua balbettante, che non si comprende. Riguarda Sion, città delle nostre feste solenni; gli occhi tuoi veggano Gerusalemme, stanza tranquilla, tabernacolo che non sarà giammai trasportato altrove, i cui piuoli giammai non saranno rimossi, nè rotta alcuna delle sue funi; anzi quivi sarà il Signore magnifico inverso noi; quello sarà un luogo di fiumi, di rivi larghi, al quale non potrà giunger nave da remo, nè grosso navilio passarvi. Perciocchè il Signore è il nostro Giudice, il Signore è il nostro Legislatore, il Signore è il nostro Re; egli ci salverà. Le tue corde son rallentate; esse non potranno tener fermamente diritto l'albero della lor nave, nè spiegar la vela; allora sarà spartita la preda di grandi spoglie; gli zoppi stessi prederanno la preda. E gli abitanti non diranno più: Io sono infermo; il popolo che abiterà in quella sarà un popolo, al quale l'iniquità sarà perdonata.

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