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GENESI 32:1-21

GENESI 32:1-21 DB1885

E GIACOBBE andò al suo cammino; ed egli scontrò degli Angeli di Dio. E come Giacobbe li vide, disse: Quest'è un campo di Dio: perciò pose nome a quel luogo Mahanaim. E Giacobbe mandò davanti a sè dei messi ad Esaù, suo fratello, nel paese di Seir, territorio di Edom. E diede loro quest'ordine: Dite così ad Esaù, mio signore: Così ha detto il tuo servitore Giacobbe: Io sono stato forestiere appo Labano, e vi son dimorato infino ad ora. Ed ho buoi, ed asini, e pecore, e servi, e serve; e mando significandolo al mio signore, per ritrovar grazia appo te. E i messi se ne ritornarono a Giacobbe, e gli dissero: Noi siamo andati ad Esaù, tuo fratello; ed egli altresì ti viene incontro, menando seco quattrocent'uomini. E Giacobbe temette grandemente, e fu angosciato; e spartì la gente ch'era seco, e le gregge, e gli armenti, e i cammelli in due schiere. E disse: Se Esaù viene ad una delle schiere, e la percuote, l'altra scamperà. Poi Giacobbe disse: O Dio di Abrahamo, mio padre, e Dio parimente d'Isacco, mio padre; o Signore, che mi dicesti: Ritorna al tuo paese, ed al tuo luogo natio, ed io ti farò del bene, io son piccolo appo tutte le benignità, e tutta la lealtà che tu hai usata inverso il tuo servitore; perciocchè io passai questo Giordano col mio bastone solo, ed ora son divenuto due schiere. Liberami, ti prego, dalle mani del mio fratello, dalle mani di Esaù; perciocchè io temo di lui, che talora egli non venga, e mi percuota, madre e figliuoli insieme. E pur tu hai detto: Per certo io ti farò del bene, e farò che la tua progenie sarà come la rena del mare, la qual non si può annoverare per la sua moltitudine. Ed egli dimorò quivi quella notte; e prese di ciò che gli venne in mano per farne un presente ad Esaù, suo fratello; cioè dugento capre, e venti becchi; dugento pecore, e venti montoni; trenta cammelle allattanti, insieme co' lor figli; quaranta vacche, e dieci giovenchi; venti asine, e dieci puledri d'asini. E diede ciascuna greggia da parte in mano ai suoi servitori; e disse loro: Passate davanti a me, e fate che vi sia alquanto spazio fra una greggia e l'altra. E diede quest'ordine al primo: Quando Esaù, mio fratello, ti scontrerà, e ti domanderà: Di cui sei tu? e dove vai? e di cui son questi animali che vanno davanti a te? di': Io son del tuo servitore Giacobbe; quest'è un presente mandato al mio signore Esaù; ed ecco, egli stesso viene dietro a noi. E diede lo stesso ordine al secondo, ed al terzo, ed a tutti que' servitori che andavano dietro a quelle gregge; dicendo: Parlate ad Esaù in questa maniera, quando voi lo troverete. E ditegli ancora: Ecco il tuo servitore Giacobbe dietro a noi. Perciocchè egli diceva: Io lo placherò col presente che va davanti a me; e poi potrò veder la sua faccia; forse mi farà egli buona accoglienza. Quel presente adunque passò davanti a lui; ed egli dimorò quella notte nel campo.

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