LA buona fama val meglio che il buon olio odorifero, e il giorno della morte meglio che il giorno della natività. Meglio vale andare in una casa di duolo, che andare in una casa di convito; perciocchè quello è il fine d'ogni uomo; e chi vive vi pon mente. Meglio vale la tristezza che il riso; perciocchè il cuore migliora per la mestizia del volto. Il cuore de' savi è nella casa del duolo; e il cuor degli stolti è nella casa dell'allegrezza. Meglio vale udir lo sgridar del savio, che se alcuno ode il cantar de' pazzi. Perciocchè, quale è il romore delle spine sotto la caldaia, tale è il ridere dello stolto. Anche questo è vanità. Certo l'oppressione fa impazzare il savio, e il presente fa perdere il senno. Meglio vale il fin della cosa, che il principio di essa; meglio vale chi è di spirito paziente, che chi è di spirito altiero. Non esser subito nell'animo tuo ad adirarti; perciocchè l'ira riposa nel seno degli stolti. Non dire: Che vuol dire che i giorni di prima sono stati migliori di questi? perciocchè tu non domanderesti di ciò per sapienza. La sapienza è buona come una eredità; e quelli che veggono il sole han del vantaggio. Perciocchè la sapienza è all'ombra, e i danari sono all'ombra; ma la scienza della sapienza ha questo vantaggio, ch'ella fa vivere quelli che ne son dotati. Riguarda le opere di Dio; perciocchè chi potrà ridirizzare ciò ch'egli avrà travolto? Nel giorno del bene sta' in allegrezza; e nel giorno dell'avversità, ponvi mente; ancora ha fatto Iddio l'uno contrapposto all'altro, per questa cagione, che l'uomo non troverà nulla dopo sè.
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