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I SAMUELE 3:1-12

I SAMUELE 3:1-12 DB1885

OR il giovane fanciullo Samuele serviva al Signore, nella presenza di Eli. E in quel tempo la parola di Dio era rara, e non appariva alcuna visione. Ed avvenne in quel giorno, che Eli, la cui vista cominciava a scemare, talchè egli non poteva più vedere, giacendo nel suo luogo; Samuele, giacendo anch'esso nel Tempio del Signore, ove era l'Arca di Dio, avanti che fossero spente le lampane di Dio; il Signore chiamò Samuele. Ed egli rispose: Eccomi. E corse ad Eli, e gli disse: Eccomi; perciocchè tu m'hai chiamato. Ma Eli gli disse: Io non t'ho chiamato; ritornatene a giacere. Ed egli se ne andò a giacere. E il Signore chiamò di nuovo Samuele. E Samuele si levò, e andò ad Eli, e gli disse: Eccomi; perciocchè tu m'hai chiamato. Ma Eli gli disse: Io non t'ho chiamato, figliuol mio; ritornatene a giacere. Or Samuele non conosceva ancora il Signore, e la parola del Signore non gli era ancora stata rivelata. E il Signore chiamò di nuovo Samuele per la terza volta. Ed egli si levò, e andò ad Eli, e gli disse: Eccomi; perciocchè tu m'hai chiamato. Allora Eli si avvide che il Signore chiamava il fanciullo. Ed Eli disse a Samuele: Vattene a giacere; e, se egli ti chiama, di': Parla, Signore; perciocchè il tuo servitore ascolta. Samuele adunque se ne andò a giacere nel suo luogo. E il Signore venne, e si presentò a lui, e lo chiamò, come le altre volte: Samuele, Samuele. E Samuele disse: Parla; perciocchè il tuo servitore ascolta. E il Signore disse a Samuele: Ecco, io fo una cosa in Israele, la quale chiunque udirà avrà amendue l'orecchie intronate. In quel dì io metterò ad effetto contro ad Eli, da capo a fine, tutto ciò che io ho detto contro alla sua casa.