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Matteo 12

12
Le spighe di grano e il sabato
(Marco 2:23-28; Luca 6:1-15)
1In quel tempo Gesù passò in giorno di sabato per i seminati; i suoi discepoli ebbero fame e si misero a strappare delle spighe e a mangiare. 2I farisei, visto ciò, gli dissero: “Ecco, i tuoi discepoli fanno quello che non è lecito fare in giorno di sabato”. 3Ma egli disse loro: “Non avete voi letto quello che fece Davide quando ebbe fame, egli e coloro che erano con lui? 4Come egli entrò nella casa di Dio e come mangiarono i pani di presentazione che non era lecito mangiare né a lui, né a quelli che erano con lui, ma ai soli sacerdoti? 5Ovvero, non avete voi letto nella legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio violano il sabato e non ne sono colpevoli? 6Ora io vi dico che c’è qui qualcosa di più grande del tempio. 7E se sapeste che cosa significhi:
‘Voglio misericordia e non sacrificio’
voi non avreste condannato gli innocenti, 8perché il Figlio dell’uomo è Signore del sabato”.
La guarigione dell’uomo dalla mano secca
(Marco 3:1-6; Luca 6:6-11)
9Poi se ne andò e giunse nella loro sinagoga. 10Ed ecco un uomo che aveva una mano secca. Essi, per poterlo accusare, fecero a Gesù questa domanda: “È lecito fare delle guarigioni in giorno di sabato?”. 11Ed egli disse loro: “Chi è colui fra voi che, avendo una pecora, se cade in giorno di sabato in una fossa non la prenda e la tiri fuori? 12Certo un uomo vale più di una pecora! È dunque lecito fare del bene in giorno di sabato”. 13Allora disse a quell’uomo: “Stendi la tua mano”. Egli la stese ed essa tornò sana come l’altra. 14Ma i farisei, usciti, tennero consiglio contro di lui, per farlo morire. 15Ma Gesù, saputolo, partì di là; molti lo seguirono, ed egli li guarì tutti 16e ordinò loro severamente di non rivelare chi fosse 17affinché si adempisse quanto era stato detto per bocca del profeta Isaia:
18 “Ecco il mio Servitore che ho scelto; il mio diletto, in cui l’anima mia si è compiaciuta. Io metterò lo Spirito mio sopra lui, ed egli annuncerà la giustizia alle genti. 19Non contenderà, né griderà, né alcuno udrà la sua voce nelle piazze. 20Egli non triterà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante, finché non abbia fatto trionfare la giustizia. 21E nel suo nome le genti spereranno”.
L’indemoniato cieco e muto. La bestemmia contro lo Spirito Santo
(Marco 3:20-30; Luca 11:14-22)
22Allora gli fu presentato un indemoniato, cieco e muto, ed egli lo sanò, in modo che il muto parlava e vedeva. 23E tutta la folla stupiva e diceva: “Non è costui il Figlio di Davide?”. 24Ma i farisei, udendo ciò, dissero: “Costui non scaccia i demòni se non per l’aiuto di Belzebù, principe dei demòni”. 25E Gesù, conosciuti i loro pensieri, disse loro: “Ogni regno diviso in parti contrarie sarà ridotto in deserto; e ogni città o casa divisa in parti contrarie non potrà reggere. 26E se Satana scaccia Satana, egli è diviso contro sé stesso; come dunque potrà sussistere il suo regno? 27E se io scaccio i demòni per l’aiuto di Belzebù, per l’aiuto di chi li scacciano i vostri figli? Per questo essi stessi saranno i vostri giudici. 28Ma se è per l’aiuto dello Spirito di Dio che io scaccio i demòni, è dunque giunto fino a voi il regno di Dio. 29Ovvero, come può uno entrare nella casa dell’uomo forte e rubargli le sue masserizie, se prima non abbia legato l’uomo forte? Soltanto allora gli saccheggerà la casa. 30Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde. 31Perciò io vi dico: Ogni peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata. 32E a chiunque parli contro il Figlio dell’uomo, sarà perdonato, ma a chiunque parli contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato né in questo mondo né in quello a venire. 33O voi fate l’albero buono e buono pure il suo frutto, o fate l’albero cattivo e cattivo pure il suo frutto, perché dal frutto si conosce l’albero. 34Razza di vipere, come potete dire cose buone, essendo malvagi? Poiché dall’abbondanza del cuore la bocca parla. 35L’uomo buono dal suo buon tesoro trae cose buone e l’uomo malvagio dal suo malvagio tesoro trae cose malvagie. 36Io vi dico che di ogni parola oziosa che avranno detta gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio, 37poiché dalle tue parole sarai giustificato e dalle tue parole sarai condannato”.
Il segno di Giona. La regina del mezzogiorno
(Luca 11:29-32)
38Allora alcuni degli scribi e dei farisei presero a dirgli: “Maestro, noi vorremmo vederti operare un segno”. 39Ma egli rispose loro: “Questa generazione malvagia e adultera chiede un segno e segno non le sarà dato, tranne il segno del profeta Giona. 40Poiché, come Giona stette nel ventre del pesce tre giorni e tre notti, così starà il Figlio dell’uomo nel cuore della terra tre giorni e tre notti. 41I Niniviti risorgeranno nel giudizio con questa generazione e la condanneranno, perché essi si ravvidero alla predicazione di Giona; ed ecco, qui c'è più che Giona! 42La regina del mezzogiorno risusciterà nel giudizio con questa generazione e la condannerà, perché lei venne dalle estremità della terra per udire la sapienza di Salomone; ed ecco, qui c’è più che Salomone!
Il ritorno dello spirito immondo
(Luca 11:24-26)
43Quando lo spirito immondo è uscito da un uomo, si aggira per luoghi aridi, cercando riposo e non lo trova. 44Allora dice: ‘Ritornerò nella mia casa da dove sono uscito’ e, giuntovi, la trova vuota, spazzata e adorna. 45Allora va e prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui, i quali, entrati, vi prendono dimora e l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima. Così avverrà anche a questa generazione malvagia”.
La madre e i fratelli di Gesù
(Marco 3:31-35; Luca 8:19-21)
46Mentre Gesù parlava ancora alle folle, ecco sua madre e i suoi fratelli che, fermatisi di fuori, cercavano di parlargli. 47[E uno gli disse: “Ecco, tua madre e i tuoi fratelli sono là fuori che cercano di parlarti”.] 48Ma egli, rispondendo, disse a colui che gli parlava: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?”. 49E, stendendo la mano sui suoi discepoli, disse: “Ecco mia madre e i miei fratelli! 50Poiché chiunque avrà fatta la volontà del Padre mio che è nei cieli, mi è fratello e sorella e madre”.

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