Il SIGNORE continuò a rispondere a Giobbe e disse: «Il censore dell’Onnipotente vuole ancora contendere con lui? Colui che censura Dio ha una risposta a tutto questo?» Allora Giobbe rispose al SIGNORE e disse: «Ecco, io sono troppo meschino; che ti potrei rispondere? Io mi metto la mano sulla bocca. Ho parlato una volta, ma non riprenderò la parola; due volte, ma non lo farò più». Il SIGNORE allora rispose a Giobbe dalla tempesta e disse: «Cingiti i fianchi come un prode; ti farò delle domande e tu insegnami! Vuoi proprio annullare il mio giudizio? Condannare me per giustificare te stesso? Hai un braccio pari a quello di Dio, o una voce che tuoni come la sua? Suvvia, adòrnati di maestà, di grandezza, rivèstiti di splendore, di magnificenza! Da’ libero sfogo ai furori della tua ira; scruta tutti i superbi e abbassali! Scruta tutti i superbi e umiliali! Schiaccia gli empi dovunque stanno! Seppelliscili tutti assieme nella polvere, copri di bende la loro faccia nel buio della tomba! Allora anch’io ti loderò, perché la tua destra ti avrà dato la vittoria.
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