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Filippesi 1:1-26

Filippesi 1:1-26 ICL00D

Paolo e Timòteo, servitori di Gesù *Cristo, scrivono a tutti voi della comunità cristiana di Filippi, compresi vescovi e diaconi. Dio, nostro Padre e Gesù Cristo, il Signore, diano a voi grazia e pace. Ogni volta che mi ricordo di voi ringrazio il mio Dio. Con gioia prego per voi, perché dal primo giorno fino a oggi mi avete aiutato a diffondere il messaggio del *Vangelo. Io sono sicuro che Dio, il quale ha iniziato in voi un buon lavoro, lo condurrà a termine per il ritorno di Gesù Cristo. È giusto che io pensi così di voi, perché vi porto sempre nel cuore. Infatti voi tutti partecipate con me alla grazia che Dio mi ha concesso, grazia di difendere fermamente l’annunzio di Cristo, sia quando ero libero sia ora che sono in prigione. Dio mi è testimone che ho per tutti voi un grande affetto, fondato nell’amore di Gesù Cristo. Ed ecco ciò che chiedo a Dio per voi: che il vostro amore aumenti sempre di più in conoscenza e in sensibilità, in modo che sappiate prendere decisioni giuste. Così, nel giorno in cui Cristo vi giudicherà, risulterete senza colpe e non si potrà dire nulla contro di voi. Sarete trovati ricchi di opere buone, quelle che Gesù Cristo compie in voi per la gloria e l’onore di Dio. Desidero che sappiate questo, fratelli: la situazione in cui mi trovo ha giovato alla diffusione del *Vangelo. Nel palazzo del governatore e fuori, tutti ora sanno che io sono in prigione per la causa di *Cristo. La maggioranza dei fratelli, proprio perché io sono in carcere, ha acquistato una fiducia più grande nel Signore, e annunziano la parola di Dio con più decisione e senza paura. Alcuni, è vero, predicano Cristo solo per gelosia e in polemica con me; ma gli altri lo fanno con sincerità. Questi agiscono per amore, sapendo che mi trovo qui per difendere la parola del Signore; quelli, invece, spinti da invidia, non annunziano Cristo con sincerità e pensano di aggravare le mie sofferenze ora che sono in prigione. Ma che importa? In ogni modo, o per invidia o con sincerità, Cristo è annunziato. Di questo sono contento e continuerò a esserlo. So che quanto mi accade servirà per il mio bene, perché voi pregate per me e lo *Spirito di Gesù Cristo mi aiuta. Per questo aspetto con impazienza, e spero di non vergognarmi, ma di saper parlare con piena franchezza. Anzi ho piena fiducia che, ora come sempre, Cristo agirà con potenza servendosi di me, sia che io continui a vivere sia che io debba morire. Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno. Ma se la mia vita può ancora essere utile al mio lavoro di *apostolo, non so che cosa scegliere. Sono spinto da opposti desideri: da una parte desidero lasciare questa vita per essere con Cristo, e ciò sarebbe certamente per me la cosa migliore!; dall’altra, è molto più utile per voi che io continui a vivere. Convinto di questo, so che resterò e continuerò a rimanere con voi tutti per aiutarvi ancora, e perché proviate quella gioia che viene dalla fede. Così avrete un motivo di più per lodare Gesù Cristo, a causa del mio ritorno tra voi.