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Neemia 5

5
Problemi di giustizia sociale
1 # cfr. Ger 34,8-22. A un certo punto, cominciarono a moltiplicarsi tra gli Israeliti le lamentele di molti lavoratori e delle loro mogli. 2Alcuni dicevano: «Le nostre famiglie sono molto numerose: dobbiamo procurarci il frumento necessario per vivere». 3Altri dicevano: «Per avere un po’ di frumento in questa carestia abbiamo dovuto ipotecare case, campi e vigne». 4Altri ancora dicevano: «Per pagare le tasse abbiamo dovuto prendere denaro a prestito e impegnare i nostri campi e le nostre vigne».
5 # 2 Re 4,1+. Tutti dicevano: «Ci dovrebbe essere uguaglianza tra noi: i nostri figli valgono quanto i figli degli altri. Invece noi abbiamo dovuto consegnarli come schiavi: alcune delle nostre figlie sono già state date in schiavitù. Non possiamo fare diversamente perché campi e vigne sono già in mano ai nostri creditori».
6Quando udii queste gravi lamentele, mi ribellai a una tale situazione 7e decisi di intervenire. Rimproverai le autorità e i capi: «Voi #5,7 imponete ai vostri fratelli pesi eccessivi: altri: voi esigete dunque un interesse tra fratelli?imponete ai vostri fratelli pesi eccessivi!». Poi convocai contro di loro un’assemblea generale 8e feci questa denunzia: «Prima, tutti noi abbiamo cercato con ogni mezzo disponibile di pagare il riscatto per i nostri fratelli che erano caduti in schiavitù di stranieri. Adesso, voi costringete i vostri fratelli a vendersi come schiavi ai loro connazionali».
Essi rimasero senza parole. 9Allora continuai:
— Quello che fate è intollerabile. Voi non avete timor di Dio: così gli stranieri nostri nemici avranno buoni motivi per non avere rispetto di noi. 10Anch’io e i miei collaboratori abbiamo prestato denaro e frumento. Ebbene, è nostro dovere rinunziare a questi crediti. 11#Lv 25,13.23.Oggi stesso restituite campi, vigne, uliveti e case ai vecchi proprietari e rinunziate agli interessi sui prestiti di denaro, grano, vino e olio.
12Essi accettarono la mia proposta e dichiararono:
— Restituiremo i beni ai loro proprietari e cancelleremo i debiti.
Allora chiamai i sacerdoti e feci giurare ai creditori di mantenere la promessa. 13#8,6; Dt 27,15-26; Sal 106,48; 1 Cr 16,36.Poi feci un gesto: svuotai la #5,13 La tasca era formata da una piega del mantello.tasca del mantello e dissi:
— Dio scacci allo stesso modo dalla propria casa chi non manterrà questa promessa. Lo lasci solo e senza niente.
Tutta l’assemblea approvò gridando:
— «Amen!» — e lodò il Signore.
Poi si comportò secondo l’impegno preso.
Il disinteresse di Neemia
14Ero stato nominato governatore della Giudea nel ventesimo anno del regno di Artaserse e rimasi in carica #5,14 fino al trentaduesimo: cioè dal 444 al 432 a.C. (vedi nota a 1,1).fino al trentaduesimo. In tutti questi dodici anni io e i miei collaboratori rinunziammo al compenso che ci spettava. 15Invece i governatori precedenti e i loro collaboratori avevano preteso vitto, vino e uno stipendio di quaranta monete d'argento a spese del popolo. Io mi comportai diversamente per onestà di fronte a Dio. 16Mi dedicai totalmente alla ricostruzione delle mura e non approfittai della mia posizione #5,16 per acquistare terreni: altri: benché non possedessi alcun terreno; i proprietari erano più interessati degli altri alla sicurezza del territorio.per acquistare terreni. Anche i miei collaboratori si impegnarono tutti nei lavori. 17#1 Re 10,4-6.Anzi, mantenni alla mia tavola, tra capi e gente comune, centocinquanta persone, oltre a quelli che venivano da noi come ospiti dai vicini territori stranieri. 18#1 Re 10,4-6.Ogni giorno facevo cucinare a mie spese un bue, sei agnelli di qualità e molti polli. Ogni dieci giorni mi rifornivo di vino in quantità.
Tuttavia non pretesi mai la paga di governatore: la gente era già gravata di troppi pesi.
19«O mio Dio, tieni conto per il mio bene di quello che ho fatto per questo popolo».

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