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Isaia 66:1-18

Isaia 66:1-18 ICL00D

«Così dice il Signore: il cielo è il mio trono, la terra lo sgabello per i miei piedi. Quale casa potreste mai costruirmi? o quale sarà il luogo del mio riposo? Sono stato io a fare tutte queste cose, e tutto appartiene a me: lo dico io, il Signore. Ma a me interessa chi è umile, chi ha lo spirito abbattuto, chi ascolta la mia parola con rispetto e timore. Come sacrificio non solo offrono un bue ma uccidono anche un uomo: sgozzano una pecora, ma strozzano anche un cane. Offrono grano, ma anche sangue di maiale. Bruciano l’incenso, ma per venerare falsi dèi. Per quelli che hanno scelto di seguire questa via, perché trovano piacere in questi riti disgustosi, io ho scelto di abbandonarli alle conseguenze dei loro capricci: farò cadere su di loro proprio il male che temono. Io ho chiamato, ma nessuno mi ha risposto, io ho parlato, ma nessuno mi ha ascoltato. Hanno fatto quel che per me è male, hanno scelto quel che in me provoca dispiacere». Ascoltate la parola del Signore voi che l’accogliete con rispetto e timore. Alcuni del vostro popolo vi detestano e vi respingono perché siete fedeli a lui, e dicono con ironia: «Il Signore manifesti la sua presenza gloriosa, e voi fateci vedere come sarete contenti». Ma saranno loro a essere umiliati. Ascoltate invece questo rumore: viene dalla città, anzi dal tempio, è il Signore che punisce i suoi nemici, come si meritano. Gerusalemme ha fatto nascere un figlio prima ancora di avere i dolori del parto. Ha messo al mondo un bambino prima ancora di avere le doglie. Chi ha mai visto o sentito una cosa simile? Sorge forse un paese in un giorno o una nazione in un attimo? Eppure Sion, all’inizio dei dolori, ha subito partorito i figli. Il Signore, vostro Dio, vi chiede: «Io che decido l’inizio del parto impedirei poi che nasca il bambino? Io che lo faccio nascere gli impedirei di vedere la luce?». Gioite con Gerusalemme, voi che l’amate. Esultate per lei. Voi che avete partecipato al suo lutto ora vivrete con lei tutta la sua felicità. Anche voi sarete saziati con le consolazioni che vi darà. Come neonati allattati dalla madre succhierete con gioia il suo seno generoso. Il Signore annunzia: «Dirigerò verso Gerusalemme un fiume di prosperità, la ricchezza delle nazioni come un torrente in piena. Avrò cura di voi come una madre che allatta il figlio, lo porta in braccio e lo fa giocare sulle proprie ginocchia. Come una madre consola il figlio io vi consolerò a Gerusalemme. Quando vedrete tutto questo avrete una grande gioia e riprenderete vita come l’erba a primavera. Infatti la mano del Signore aiuterà chi gli è fedele, ma colpirà con sdegno i suoi nemici». Il Signore verrà con il fuoco, i suoi carri arriveranno come un uragano. Sfogherà con furore la sua ira, realizzerà la sua minaccia con fiamme e fuoco. Infatti il Signore farà giustizia degli uomini armato di spada e di fuoco. Molte saranno le vittime. Quelli che si purificano e diventano sacri per entrare nei giardini e mettersi dietro a uno che sta nel centro, quelli che mangiano maiale e addirittura topi e altre carni proibite, smetteranno di esistere in quello stesso attimo. Lo promette il Signore. Il Signore dice: «Verrà il tempo in cui radunerò gli uomini di tutti i popoli e di tutte le lingue, nonostante i loro pensieri e le loro azioni. Così mostrerò loro la mia gloria.

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