Questo messaggio riguarda il popolo di Moab: «Le città di Ar-Moab e di Kir-Moab sono state distrutte in una sola notte, e il silenzio copre le loro rovine. La gente di Dibon è salita sulle colline per piangere nel santuario. La gente di Moab piange sul Nebo e su Màdaba; si sono rasati le teste e le barbe in segno di lutto. Nelle strade la gente, vestita di sacco, grida; si lamenta nelle piazze e sulle terrazze. Gli abitanti di Chesbon e di Elalè urlano, e si sentono fino alla città di Iaas. Anche i soldati tremano: hanno perso il coraggio. Il mio cuore soffre per Moab. La gente è scappata fin nella città di Soar, è fuggita fino a Eglat-Selisià. Alcuni piangono e salgono verso Luchìt, altri scappano a Coronàim e mandano grida strazianti. Le acque di Nimrìm sono asciutte, l’erba dei prati è seccata; non ci sono più pascoli verdi. La gente attraversa il torrente dei Salici, cerca di fuggire con le sue provviste. Per tutto il territorio di Moab non si sentono che lamenti che risuonano fino a Eglàim e a Beer-Elim. A Dimon il fiume si è arrossato di sangue, ma il Signore sta per colpire Dimon con disgrazie ancora peggiori! Sì, tutti quelli che resteranno in Moab verranno dilaniati da bestie feroci».
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