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Genesi 18:20-33

Genesi 18:20-33 ICL00D

Così il Signore disse ad Abramo: «Le accuse contro Sòdoma e Gomorra sono tremende. Il peccato di quelle città è troppo grave. Voglio andare a vedere se queste accuse sono proprio vere. Voglio saperlo». Quegli uomini si avviarono verso Sòdoma. Abramo stava di fronte al Signore. Gli si avvicinò e disse: — Davvero tu vuoi distruggere insieme il colpevole e l’innocente? Forse in quella città vi sono cinquanta innocenti. Davvero tu li vuoi far morire? Perché invece non perdoni a quella città per amore di quei cinquanta? Allontana da te l’idea di far morire insieme il colpevole e l’innocente! Il giudice del mondo eserciterà forse la giustizia in modo ingiusto? — Se trovo cinquanta innocenti nella città di Sòdoma — gli rispose il Signore — per amor loro perdonerò a tutta la città. Abramo riprese a dire: — Ecco, io oso parlare al Signore anche se sono soltanto un povero mortale. Può darsi che invece di cinquanta innocenti ve ne siano cinque di meno! E tu, per cinque di meno, distruggeresti tutta la città? — No! — gli rispose il Signore — non la distruggerò se in essa vi sono quarantacinque innocenti! Abramo continuò: — Può darsi che ve ne siano solamente quaranta! — E io non la distruggerò per amore di quei quaranta! — rispose il Signore. — Non offenderti, mio Signore — continuò Abramo — non posso fare a meno di parlare ancora. Può darsi che ve ne siano soltanto trenta! — Non distruggerò quel luogo se ne trovo trenta — rispose il Signore. Abramo riprese: — Insisto ancora, Signore! Forse ce ne saranno venti. — Non la distruggerò anche se ce ne sono venti! — rispose il Signore. — Non adirarti, Signore — riprese Abramo — parlerò per l’ultima volta. Forse ve ne saranno soltanto dieci. — Per amor di quei dieci non la distruggerò — rispose il Signore. Quando ebbe finito di parlare con Abramo, il Signore se ne andò e Abramo tornò alla sua tenda.

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