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Ezechiele 3:11-21

Ezechiele 3:11-21 ICL00D

Va’ da quelli del tuo popolo che sono in esilio e rivolgiti loro dicendo: Così parla Dio, il Signore. Riferisci loro queste mie parole, ascoltino o non ascoltino». Allora lo spirito di Dio mi sollevò e udii risuonare alle mie spalle un immenso coro di voci che acclamavano: «Benedetto sia il Signore, là dove manifesta la sua gloriosa presenza». Udii anche il rumore del battere d'ali degli esseri viventi e quello delle ruote. Era un gran fragore. 3Lo spirito di Dio mi sollevò e mi portò via. Ero amareggiato e sconvolto, ma il Signore mi afferrò con la sua potenza. Tornai a Tel-Abìb, vicino al fiume Chebar, dove vivevano gli esiliati. Vi rimasi per sette giorni stordito. Passati i sette giorni, il Signore mi disse: «Ezechiele, ti farò diventare una sentinella per avvertire il popolo d'Israele. Quando sentirai le mie parole, le riferirai agli Israeliti. Se io dico che un uomo malvagio per il suo comportamento deve morire, tu hai il compito di avvertirlo perché cambi vita e si salvi. Altrimenti quest’uomo morirà per le sue colpe, ma per me tu sarai responsabile della sua morte. Invece, se tu l’avverti ed egli non abbandona il suo comportamento malvagio, morirà per le sue colpe, ma tu avrai salvato la tua vita. «Se un uomo giusto smette di agire bene e commette il male, io lo farò inciampare ed egli morirà. Se tu non lo avrai avvertito del pericolo, morirà per i suoi peccati. Il bene che ha fatto non sarà più ricordato, ma per me tu sarai responsabile della sua morte. Invece, se tu l’avverti di non peccare ed egli rinunzia a commettere il male, vivrà per i tuoi avvertimenti e tu avrai salvato la tua vita».

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