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Ester 4:6-17

Ester 4:6-17 ICL00D

Àtac andò a parlare con lui nella piazza davanti all’ingresso della reggia. Mardocheo lo informò di tutto quel che era accaduto. Gli disse che Aman aveva promesso di versare nel tesoro del re una forte somma di denaro in cambio dello sterminio degli Ebrei. Gli diede anche una copia del decreto reale di sterminio pubblicato a Susa, perché Ester la vedesse coi propri occhi. Incaricò Àtac di informarla per bene e di ordinarle di andare dal re. Doveva fare tutto il possibile e supplicarlo di avere pietà del popolo ebraico. Àtac tornò da Ester e le riferì tutto quel che aveva detto Mardocheo. Allora Ester rimandò Àtac da Mardocheo con questa risposta: «Chiunque, uomo o donna, osa presentarsi al re nel suo palazzo, senza esservi chiamato, sarà messo a morte. Questa è la legge: lo sanno tutti i funzionari di corte e anche la gente delle province. Perché abbia salva la vita bisogna che il re stenda verso di lui il suo scettro d'oro. Quanto a me, è già un mese che il re non mi manda a chiamare». Quando Mardocheo seppe la risposta di Ester, le mandò a dire: «Non illuderti di poterti salvare solo perché stai alla corte del re. Se tu hai deciso di tacere in un momento come questo, l’aiuto per la salvezza degli Ebrei verrà da un’altra parte. Tu invece morirai, e con te finirà la tua famiglia. Chissà! Forse tu sei diventata regina proprio per un momento come questo». Allora Ester mandò a dire a Mardocheo: «D’accordo, raduna tutti gli Ebrei che si trovano a Susa e falli digiunare per me; state senza mangiare e senza bere per tre giorni e tre notti. Digiunerò anch’io con le mie serve, poi, anche se è proibito, andrò dal re e, se dovrò morire, morirò». Mardocheo si allontanò e fece come aveva detto Ester.