Davide radunò di nuovo tutti i trentamila guerrieri d'Israele. Poi, accompagnato da tutta la gente che era con lui, andò a Baalà nel territorio di Giuda, per prendere l’arca di Dio che è dedicata al nome del «Signore dell'universo che siede sui cherubini». Presero l’arca di Dio dalla casa di Abinadàb, sulla collina, e la caricarono su un carro nuovo guidato da Uzzà e Achio suoi figli. Achio camminava davanti all’arca. Davide e tutti gli Israeliti danzavano davanti al Signore, accompagnati da strumenti musicali fatti con legno di cipresso, da cetre, arpe, tamburi, sistri e cembali. Ma quando arrivarono presso la fattoria di Nacon, i buoi inciamparono: Uzzà, con la mano, trattenne l’arca di Dio. Il Signore si adirò contro Uzzà: per quell’errore Dio lo colpì. Uzzà morì sul posto presso l’arca di Dio. Davide fu sconvolto perché il Signore aveva aperto una breccia contro Uzzà. Chiamò la località Peres-Uzzà (Breccia di Uzzà) e quel nome è rimasto fino a oggi.
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