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1 Samuele 18:8-30

1 Samuele 18:8-30 ICL00D

Questa canzone non piacque a Saul, anzi ne fu molto irritato: «Esaltano Davide dieci volte più di me! — si lamentava — Ora manca solo che gli diano il regno». Da allora Saul cominciò a guardare male Davide. Il mattino dopo, uno spirito maligno mandato da Dio s’impadronì di Saul ed egli cominciò ad agitarsi in casa sua. Come ogni giorno, Davide suonava la cetra e Saul teneva in mano la lancia. Improvvisamente Saul scagliò la lancia pensando: «Voglio inchiodarlo al muro». Per due volte Davide schivò il colpo. Saul ebbe paura di Davide, perché il Signore lo proteggeva mentre stava abbandonando lui. Allora allontanò Davide da sé; gli diede il comando di un’unità militare di mille uomini, e Davide guidò le loro azioni di guerra. Riuscì bene in ogni situazione, perché il Signore era con lui. Vedendo i grandi successi di Davide, Saul ebbe ancora più paura di lui. Ma tutta la gente d'Israele e di Giuda amava Davide perché li guidava in guerra. Saul pensò: «Farò in modo che siano i Filistei a uccidere Davide invece di farlo io stesso». Allora disse a Davide: — Ti darò in sposa Merab, la mia figlia maggiore, tu però dimostrami di essere un guerriero al mio servizio, pronto a combattere le battaglie del Signore. Davide rispose: — Io non sono degno di diventare il genero dei re, anche perché la mia famiglia non è importante in Israele. Di fatto, quando fu il momento di dare in sposa a Davide Merab figlia di Saul, essa fu data invece a un altro, un certo Adrièl del villaggio di Mecolà. Intanto un’altra figlia di Saul, Mical, s’innamorò di Davide e lo disse a suo padre. Saul fu contento di questo e pensò tra sé: «Offrirò Mical come sposa a Davide: me ne servirò come di una trappola per farlo cadere in mano ai Filistei». Poi disse a Davide: — Hai una seconda occasione per diventare mio genero. Intanto ordinò ai suoi ministri di dire in confidenza a Davide: «Il re ti vuol bene e anche noi ti siamo affezionati: accetta di diventare suo genero». I ministri di Saul parlarono con Davide, ma egli rispose: — Vi sembra una cosa da poco diventare genero del re? Io sono povero, un uomo da niente. I ministri di Saul riferirono al re la risposta di Davide. Egli disse loro: — Andate a dire a Davide che io non pretendo il tradizionale pagamento in uso per le nozze, voglio solo la prova dell'uccisione di cento Filistei, voglio una vendetta contro i miei nemici. In realtà Saul progettava di far uccidere Davide dai Filistei. I ministri riferirono a Davide la proposta, ed egli fu d'accordo di diventare genero del re a quella condizione. Prima ancora della data fissata Davide con i suoi uomini fece una spedizione contro i Filistei e ne uccise duecento. Davide diede a Saul la prova della loro morte per diventare suo genero, e Saul gli dovette dare in moglie sua figlia Mical. Saul si rese conto chiaramente che il Signore era con Davide e che Mical l’amava. Così ebbe ancora più paura di Davide e divenne definitivamente suo nemico. I capi dei Filistei organizzarono attacchi contro gli Israeliti, e ogni volta Davide aveva più successo di tutti gli ufficiali di Saul; così la sua fama cresceva sempre più.

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