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Zaccaria 4:4-14

Zaccaria 4:4-14 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

Ed io feci motto all'Angelo che parlava meco, e gli dissi: Che voglion dire queste cose, signor mio? E l'Angelo che parlava meco rispose, e mi disse: Non sai tu che voglion dire queste cose? Ed io dissi: No, signor mio. Ed egli rispose, e mi disse in questa maniera: Quest'è la parola del Signore a Zorobabel: Non per esercito, nè per forza; ma per lo mio Spirito, ha detto il Signor degli eserciti. Chi sei tu, o gran monte, davanti a Zorobabel? tu sarai ridotto in piano; e la pietra del capo sarà tratta fuori, con rimbombanti acclamazioni: Grazia, grazia ad essa. Poi la parola del Signore mi fu indirizzata, dicendo: Le mani di Zorobabel han fondata questa Casa, e le sue mani altresì la compieranno; e tu conoscerai che il Signor degli eserciti mi ha mandato a voi. Perciocchè chi è colui che ha sprezzato il giorno delle piccole cose? Pur si rallegreranno; e quei sette che son gli occhi del Signore, che vanno attorno per tutta la terra, riguarderanno la pietra del piombino in mano di Zorobabel. Ed io risposi, e gli disse: Che voglion dire questi due ulivi, che sono dalla destra e dalla sinistra del candelliere? E presi di nuovo a dirgli: Che voglion dire questi due ramoscelli d'ulivo, che sono allato a' due doccioni d'oro, che versano in giù l'oro? Ed egli mi disse: Non sai tu che voglion dire queste cose? Ed io dissi: No, signor mio. Ed egli disse: Questi ramoscelli sono i due figliuoli dell'olio, che stanno ritti appresso il Signor di tutta la terra.