Lettera a Tito 1:7-9
Lettera a Tito 1:7-9 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Infatti bisogna che il vescovo sia irreprensibile, come amministratore di Dio; non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non violento, non avido di illeciti guadagni, ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, santo, temperante, attaccato alla parola sicura, così come è stata insegnata, per essere in grado di esortare secondo la sana dottrina e di convincere quelli che contraddicono.
Lettera a Tito 1:7-9 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Infatti bisogna che il *vescovo sia irreprensibile, come amministratore di Dio; non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non violento, non avido di guadagno disonesto, ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, santo, temperante, attaccato alla parola sicura, cosí come è stata insegnata, per essere in grado di esortare secondo la sana dottrina e di convincere quelli che contraddicono.
Lettera a Tito 1:7-9 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Perché un vescovo è come un amministratore di Dio, perciò non deve dare occasioni a rimproveri. Non deve essere superbo, collerico, ubriacone, violento, avido di guadagno. Sia invece generoso con chi chiede ospitalità, amante del bene, saggio, giusto, integro nella fede, capace di controllarsi. Se sarà tenacemente legato alla parola degna di fede che gli è stata insegnata, diventerà capace di esortare gli altri con un sano insegnamento e di mostrare gli errori di chi insegna in modo contrario.
Lettera a Tito 1:7-9 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Perciocchè conviene che il vescovo sia irreprensibile, come dispensatore della casa di Dio; non di suo senno, non iracondo, non dato al vino, non percotitore, non disonestamente cupido del guadagno; anzi volonteroso albergatore de' forestieri, amator de' buoni, temperato, giusto, santo, continente. Che ritenga fermamente la fedel parola, che è secondo ammaestramento; acciocchè sia sufficiente ad esortar nella sana dottrina, ed a convincere i contradicenti.