Lettera ai Romani 4:1-5
Lettera ai Romani 4:1-5 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Che diremo dunque che il nostro antenato Abraamo abbia ottenuto secondo la carne? Poiché se Abraamo fosse stato giustificato per le opere, egli avrebbe di che vantarsi, ma non davanti a Dio; infatti, che dice la Scrittura? «Abraamo credette a Dio e ciò gli fu messo in conto come giustizia». Ora a chi opera, il salario non è messo in conto come grazia, ma come debito; mentre a chi non opera ma crede in colui che giustifica l’empio, la sua fede è messa in conto come giustizia.
Lettera ai Romani 4:1-5 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Che diremo dunque che il nostro antenato *Abraamo abbia ottenuto secondo la carne? Poiché se Abraamo fosse stato giustificato per le opere, egli avrebbe di che vantarsi; ma non davanti a Dio; infatti, che dice la Scrittura? «Abraamo credette a Dio e ciò gli fu messo in conto come giustizia». Ora a chi opera, il salario non è messo in conto come grazia, ma come debito; mentre a chi non opera ma crede in colui che giustifica l'empio, la sua fede è messa in conto come giustizia.
Lettera ai Romani 4:1-5 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Che cosa dobbiamo dire del nostro antenato Abramo? Che cosa ha ottenuto con le sue sole forze? Se la posizione di Abramo dinanzi a Dio dipendesse dalle sue opere, egli potrebbe vantarsene. Ma non con Dio. Che cosa dice, infatti, la *Bibbia? Abramo ebbe fiducia in Dio e per questo Dio lo considerò giusto. Quando uno lavora e riceve una paga questa non gli è data come regalo, ma perché gli è dovuta. Quando invece un uomo non compie un lavoro ma crede soltanto che Dio accoglie favorevolmente il peccatore, è per questa sua fede che Dio lo considera giusto.
Lettera ai Romani 4:1-5 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
CHE diremo adunque che il padre nostro Abrahamo abbia ottenuto secondo la carne? Perciocchè, se Abrahamo è stato giustificato per le opere, egli ha di che gloriarsi; ma egli non ha nulla di che gloriarsi appo Iddio. Imperocchè, che dice la scrittura? Or Abrahamo credette a Dio, e ciò gli fu imputato a giustizia. Ora, a colui che opera, il premio non è messo in conto per grazia, ma per debito. Ma, a colui che non opera, anzi crede in colui che giustifica l'empio, la sua fede gli è imputata a giustizia.