Lettera ai Romani 14:19-23
Lettera ai Romani 14:19-23 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Cerchiamo dunque di conseguire le cose che contribuiscono alla pace e alla reciproca edificazione. Non distruggere, per un cibo, l’opera di Dio. Certo, tutte le cose sono pure; ma è male quando uno mangia dando occasione di peccato. È bene non mangiare carne, né bere vino, né fare cosa alcuna che porti il tuo fratello a inciampare. Tu, la fede che hai, serbala per te stesso, davanti a Dio. Beato colui che non condanna se stesso in quello che approva. Ma chi ha dei dubbi riguardo a ciò che mangia è condannato, perché la sua condotta non è dettata dalla fede; e tutto quello che non viene da fede è peccato.
Lettera ai Romani 14:19-23 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Cerchiamo dunque di conseguire le cose che contribuiscono alla pace e alla reciproca edificazione. Non distruggere, per un cibo, l'opera di Dio. Certo, tutte le cose sono pure; ma è male quando uno mangia dando occasione di peccato. È bene non mangiar carne, né bere vino, né far nulla che possa essere occasione di caduta al fratello. Tu, la fede che hai, serbala per te stesso, davanti a Dio. Beato colui che non condanna sé stesso in quello che approva. Ma chi ha dei dubbi riguardo a ciò che mangia è condannato, perché la sua condotta non è dettata dalla fede; e tutto quello che non viene da fede è peccato.
Lettera ai Romani 14:19-23 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Cerchiamo quindi quel che contribuisce alla pace e all’aiuto reciproco. Non distruggere l’opera di Dio per una questione di cibi. Certo, ogni cibo può essere mangiato, ma se qualcuno, mangiando un determinato cibo, causa turbamento a un fratello, allora fa male. Perciò è bene non mangiare carne, né bere vino, né fare qualche altra cosa che possa spingere un fratello ad agire contro la sua fede. La tua personale convinzione conservala per te stesso dinanzi a Dio. Beato colui che non si sente colpevole nelle sue scelte. Chi invece mangia certi cibi contro coscienza è condannato perché non agisce secondo la convinzione che viene dalla fede. E tutto quel che non viene dalla fede è peccato.
Lettera ai Romani 14:19-23 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Procacciamo adunque le cose che son della pace, e della scambievole edificazione. Non disfar l'opera di Dio per la vivanda; ben sono tutte le cose pure; ma vi è male per l'uomo che mangia con intoppo. Egli è bene non mangiar carne, e non ber vino, e non far cosa alcuna, nella quale il tuo fratello s'intoppa, o è scandalezzato, o è debole. Tu, hai tu fede? abbila in te stesso, davanti a Dio; beato chi non condanna sè stesso in ciò ch'egli discerne. Ma colui che sta in dubbio, se mangia, è condannato; perciocchè non mangia con fede; or tutto ciò che non è di fede è peccato.