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Lettera ai Romani 10:1-13

Lettera ai Romani 10:1-13 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Fratelli, io desidero con tutto il cuore e domando a Dio che gli Ebrei siano salvati. Posso infatti testimoniare che essi sono pieni di zelo per Dio, ma il loro zelo non è guidato da una giusta conoscenza. Essi non hanno capito che Dio mette egli stesso gli uomini nel giusto rapporto con sé, e hanno cercato di arrivarci da soli. Per questo non si sono sottoposti a Dio che salva in *Cristo. Cristo è lo scopo e la fine della legge di Mosè; perciò, chiunque crede, è posto nella giusta relazione con Dio. Così Mosè descrive la salvezza mediante la Legge: L’uomo che la mette in pratica vivrà. Riguardo alla salvezza che viene dalla fede invece dice: Non chiederti se è necessario salire in cielo e scendere nell’ *abisso , perché Cristo è sceso dal cielo ed è risuscitato dai morti. Che dice la *Bibbia? La parola è vicino a te, sulla tua bocca e nel tuo cuore, così è l’annunzio della fede che noi predichiamo. Se, nel tuo cuore, credi che Dio ha risuscitato Gesù dai morti e, con la tua voce, dichiari che Gesù è il Signore, sarai salvato. Dio accoglie chi crede veramente; chi dichiara la propria fede sarà salvato. Infatti la Bibbia dice: Chi crede in lui non sarà deluso. Non vi è perciò differenza fra chi è Ebreo e chi non lo è, perché il Signore è lo stesso per tutti, immensamente generoso verso tutti quelli che lo invocano. Afferma infatti la Bibbia: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato.

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