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Apocalisse di Giovanni 11:6-18

Apocalisse di Giovanni 11:6-18 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Essi hanno il potere di chiudere il cielo affinché non cada pioggia, durante i giorni della loro profezia. Hanno pure il potere di mutare l’acqua in sangue e di percuotere la terra con qualsiasi flagello, quante volte vorranno. E quando avranno terminato la loro testimonianza, la bestia che sale dall’abisso farà guerra contro di loro, li vincerà e li ucciderà. I loro cadaveri giaceranno sulla piazza della grande città, che spiritualmente si chiama Sodoma ed Egitto, dove anche il loro Signore è stato crocifisso. Gli uomini dei vari popoli, tribù, lingue e nazioni vedranno i loro cadaveri per tre giorni e mezzo e non lasceranno che siano posti in un sepolcro. Gli abitanti della terra si rallegreranno di loro e faranno festa, e si manderanno regali gli uni agli altri, perché questi due profeti erano il tormento degli abitanti della terra. Ma dopo tre giorni e mezzo uno spirito di vita procedente da Dio entrò in loro; essi si alzarono in piedi e grande spavento cadde su quelli che li videro. Ed essi udirono una voce potente che dal cielo diceva loro: “Salite quassù”. Essi salirono al cielo in una nube e i loro nemici li videro. In quell’ora ci fu un grande terremoto e la decima parte della città crollò, e settemila persone furono uccise nel terremoto; e i superstiti furono spaventati e diedero gloria al Dio del cielo». Il secondo «guai» è passato; ma ecco, il terzo «guai» verrà presto. Poi il settimo angelo suonò la tromba e nel cielo si alzarono voci potenti, che dicevano: «Il regno del mondo è passato al nostro Signore e al suo Cristo ed egli regnerà nei secoli dei secoli». E i ventiquattro anziani che siedono sui loro troni davanti a Dio si gettarono con la faccia a terra e adorarono Dio, dicendo: «Ti ringraziamo, Signore, Dio onnipotente, che sei e che eri, perché hai preso in mano il tuo grande potere, e hai stabilito il tuo regno. Le nazioni si erano adirate, ma la tua ira è giunta, ed è arrivato il momento di giudicare i morti, di dare il loro premio ai tuoi servi, ai profeti, ai santi, a quelli che temono il tuo nome, piccoli e grandi, e di distruggere quelli che distruggono la terra».

Apocalisse di Giovanni 11:6-18 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Essi hanno il potere di chiudere il cielo affinché non cada pioggia, durante i giorni della loro profezia. Hanno pure il potere di mutare l'acqua in sangue e di percuotere la terra con qualsiasi flagello, quante volte vorranno. E quando avranno terminato la loro testimonianza, la *bestia che sale dall'abisso farà guerra contro di loro, li vincerà e li ucciderà. I loro cadaveri giaceranno sulla piazza della grande città, che simbolicamente si chiama *Sodoma ed Egitto, dove anche il loro Signore è stato crocifisso. Gli uomini dei vari popoli e tribú e lingue e nazioni vedranno i loro cadaveri per tre giorni e mezzo e non lasceranno che siano posti in sepolcri. Gli abitanti della terra si rallegreranno di loro e faranno festa e si manderanno regali gli uni agli altri, perché questi due *profeti erano il tormento degli abitanti della terra. Ma dopo tre giorni e mezzo uno spirito di vita procedente da Dio entrò in loro; essi si alzarono in piedi e grande spavento cadde su quelli che li videro. Ed essi udirono una voce potente che dal cielo diceva loro: «Salite quassú». Essi salirono al cielo in una nube e i loro nemici li videro. In quell'ora ci fu un gran terremoto e la decima parte della città crollò e settemila persone furono uccise nel terremoto; e i superstiti furono spaventati e diedero gloria al Dio del cielo. Il secondo «guai» è passato; ma ecco, il terzo «guai» verrà presto. Poi il settimo angelo sonò la tromba e nel cielo si alzarono voci potenti, che dicevano: «Il regno del mondo è passato al nostro Signore e al suo Cristo ed egli regnerà nei secoli dei secoli». E i ventiquattro anziani che siedono sui loro troni davanti a Dio, si gettarono con la faccia a terra e adorarono Dio, dicendo: «Ti ringraziamo, Signore, Dio onnipotente, che sei e che eri, perché hai preso in mano il tuo grande potere, e hai stabilito il tuo regno. Le nazioni si erano adirate, ma la tua ira è giunta, ed è arrivato il momento di giudicare i morti, di dare il loro premio ai tuoi servi, ai profeti, ai santi, a quelli che temono il tuo nome, piccoli e grandi, e di distruggere quelli che distruggono la terra».

Apocalisse di Giovanni 11:6-18 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Essi hanno il potere di chiudere il cielo e di impedire che piova, per tutto il tempo che annunziano la *parola di Dio. Possono anche cambiare l’acqua in sangue e colpire la terra con ogni sorta di flagelli, tutte le volte che vorranno. Quando poi avranno finito di annunziare la mia parola, il mostro che sale dal mondo sotterraneo li assalirà, li sconfiggerà e li ucciderà. I loro cadaveri rimarranno esposti nella piazza della grande città, chiamata simbolicamente «Sòdoma» ed «Egitto», là dove il loro Signore fu crocifisso. Per tre giorni e mezzo, gente di ogni popolo e razza, lingua e nazione, starà a guardare i loro cadaveri e non li lascerà seppellire; e gli abitanti della terra faranno festa scambiandosi regali e rallegrandosi della morte dei due testimoni, perché erano stati un tormento per tutti gli abitanti della terra. Ma dopo i tre giorni e mezzo, un soffio di vita verrà da Dio ed entrerà in loro: si alzeranno in piedi, e tutti quelli che li osserveranno resteranno atterriti. Poi udranno una voce forte che viene dal cielo e dice: «Venite quassù». Allora saliranno verso il cielo con la nuvola, mentre i loro nemici staranno a guardare. Nello stesso istante avviene un gran terremoto. Un decimo della città crolla: settemila persone sono uccise dal terremoto, e gli altri rimangono atterriti e lodano il Dio del cielo. E questa è la seconda sventura. Ma ecco che sta venendo la terza. Il settimo *angelo suonò la tromba, e si fecero udire nel cielo voci forti che gridavano: «Ora comincia nel mondo il regno di Dio nostro Signore e del suo *Cristo. Un regno per i secoli eterni». I ventiquattro *anziani, seduti sui loro troni davanti a Dio, si inginocchiarono con la faccia a terra e adorarono Dio, dicendo: «O Signore, Dio dominatore dell'universo, che sei e che eri, noi ti ringraziamo perché hai preso in mano il potere che ti appartiene e hai cominciato a regnare. I popoli si sono sollevati contro di te, ma è giunta l’ora della resa dei conti, è venuto il momento di giudicare i morti, di ricompensare i *profeti tuoi servi, e quanti sono tuoi e rispettano il tuo nome, piccoli e grandi, il momento di distruggere tutti quelli che rovinano la terra».

Apocalisse di Giovanni 11:6-18 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

Costoro hanno podestà di chiudere il cielo, che non cada alcuna pioggia a' dì della lor profezia; hanno parimente podestà sopra le acque, per convertirle in sangue; e di percuoter la terra di qualunque piaga, ogni volta che vorranno. E quando avranno finita la loro testimonianza, la bestia che sale dall'abisso farà guerra con loro, e li vincerà, e li ucciderà. E i lor corpi morti giaceranno in su la piazza della gran città, la quale spiritualmente si chiama Sodoma ed Egitto; dove ancora è stato crocifisso il Signor loro. E gli uomini d'infra i popoli, e tribù, e lingue, e nazioni, vedranno i lor corpi morti lo spazio di tre giorni e mezzo; e non lasceranno che i lor corpi morti sieno posti in monumenti. E gli abitanti della terra si rallegreranno di loro, e ne faranno festa, e si manderanno presenti gli uni agli altri; perciocchè questi due profeti avranno tormentati gli abitanti della terra. E in capo di tre giorni e mezzo, lo Spirito della vita, procedente da Dio, entrò in loro, e si rizzarono in piè, e grande spavento cadde sopra quelli che li videro. Ed essi udirono una gran voce dal cielo, che disse loro: Salite qua. Ed essi salirono al cielo nella nuvola; e i lor nemici li videro. E in quell'ora si fece un gran tremoto, e la decima parte della città cadde, e settemila persone furono uccise in quel tremoto, e il rimanente fu spaventato, e diede gloria all'Iddio del cielo. Il secondo Guaio è passato; ed ecco, tosto verrà il terzo Guaio. POI il settimo angelo sonò, e si fecero gran voci nel cielo, che dicevano: Il regno del mondo è venuto ad esser del Signore nostro, e del suo Cristo; ed egli regnerà ne' secoli de' secoli. E i ventiquattro vecchi, che sedevano nel cospetto di Dio in sui lor troni, si gettarono già sopra le lor facce, e adorarono Iddio, dicendo: Noi ti ringraziamo, o Signore Iddio onnipotente, che sei, che eri, e che hai da venire; che tu hai presa in mano la tua gran potenza, e ti sei messo a regnare. E le nazioni si sono adirate; ma l'ira tua è venuta, e il tempo de' morti, nel quale conviene ch'essi sieno giudicati, e che tu dii il premio a' tuoi servitori profeti, ed a' santi, ed a coloro che temono il tuo nome, piccoli e grandi; e che tu distrugga coloro che distruggon la terra.