Numeri 22:1-41
Numeri 22:1-41 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Poi i figli d’Israele partirono e si accamparono nelle pianure di Moab, oltre il Giordano di Gerico. Balac, figlio di Sippor, vide tutto quello che Israele aveva fatto agli Amorei, e Moab ebbe grande paura di questo popolo, che era così numeroso; Moab fu preso dall’angoscia a causa dei figli d’Israele. Perciò Moab disse agli anziani di Madian: «Ora questa moltitudine divorerà tutto ciò che è intorno a noi, come il bue divora l’erba dei campi». In quel tempo Balac, figlio di Sippor, era re di Moab. Egli mandò ambasciatori da Balaam, figlio di Beor, a Petor, che sta sul fiume, suo paese d’origine, per chiamarlo e dirgli: «Ecco, un popolo è uscito dall’Egitto; esso ricopre la faccia della terra e si è stabilito di fronte a me; vieni dunque, te ne prego, e maledicimi questo popolo, poiché è troppo potente per me; forse così riusciremo a sconfiggerlo e potrò cacciarlo via dal paese; poiché so che chi tu benedici è benedetto, e chi tu maledici è maledetto». Gli anziani di Moab e gli anziani di Madian partirono portando in mano la ricompensa per l’indovino; arrivati da Balaam, gli riferirono le parole di Balac. Balaam disse loro: «Alloggiate qui stanotte; e vi darò la risposta secondo quello che mi dirà il SIGNORE». E i prìncipi di Moab stettero da Balaam. Dio si avvicinò a Balaam e gli disse: «Chi sono questi uomini che stanno da te?» Balaam rispose a Dio: «Balac, figlio di Sippor, re di Moab, mi ha mandato a dire: “Ecco, il popolo che è uscito dall’Egitto ricopre la faccia della terra; ora vieni a maledirmelo; forse riuscirò così a combatterlo e potrò cacciarlo via”». Dio disse a Balaam: «Tu non andrai con loro; non maledirai quel popolo perché è benedetto». Balaam si alzò, la mattina, e disse ai prìncipi di Balac: «Andatevene al vostro paese, perché il SIGNORE non mi ha dato il permesso di andare con voi». I prìncipi di Moab si alzarono, tornarono da Balac e dissero: «Balaam ha rifiutato di venire con noi». Allora Balac mandò di nuovo dei prìncipi, in maggior numero e più importanti di quelli di prima. Questi arrivarono da Balaam e gli dissero: «Così dice Balac, figlio di Sippor: “Che nulla t’impedisca di venire da me, poiché io ti colmerò di onori e farò tutto ciò che mi dirai; vieni dunque, te ne prego, e maledici questo popolo”». Ma Balaam rispose e disse ai servi di Balac: «Anche se Balac mi desse la sua casa piena d’argento e d’oro, non potrei trasgredire l’ordine del SIGNORE, del mio Dio, per fare cosa piccola o grande che sia. Nondimeno, trattenetevi qui, anche voi, stanotte, affinché io sappia ciò che il SIGNORE mi dirà ancora». Durante la notte Dio venne da Balaam e gli disse: «Se quegli uomini sono venuti a chiamarti, àlzati e va’ con loro; soltanto, farai ciò che io ti dirò». Balaam quindi si alzò la mattina, sellò la sua asina e andò con i prìncipi di Moab. Ma l’ira di Dio si accese perché egli era andato; e l’angelo del SIGNORE si mise sulla strada per ostacolarlo. Balaam cavalcava la sua asina e aveva con sé due servi. L’asina vide l’angelo del SIGNORE che stava sulla strada con la spada sguainata in mano, svoltò e prese la via dei campi. Balaam percosse l’asina per rimetterla sulla strada. Allora l’angelo del SIGNORE si fermò in un sentiero incavato che passava tra le vigne e aveva un muro di qua e un muro di là. L’asina vide l’angelo del SIGNORE; si strinse al muro e schiacciò il piede di Balaam contro il muro; e Balaam la percosse di nuovo. L’angelo del SIGNORE passò di nuovo oltre e si fermò in un luogo stretto, dove non c’era modo di voltarsi né a destra né a sinistra. L’asina vide l’angelo del SIGNORE e si sdraiò sotto Balaam; l’ira di Balaam si accese ed egli percosse l’asina con un bastone. Allora il SIGNORE aprì la bocca dell’asina, che disse a Balaam: «Che cosa ti ho fatto perché tu mi percuota già per la terza volta?» Balaam rispose all’asina: «Perché ti sei fatta beffe di me. Ah, se avessi una spada in mano ti ammazzerei all’istante!» L’asina disse a Balaam: «Non sono forse la tua asina che hai sempre cavalcato fino ad oggi? Sono forse solita farti così?» Ed egli rispose: «No». Allora il SIGNORE aprì gli occhi a Balaam ed egli vide l’angelo del SIGNORE che stava sulla strada, con la sua spada sguainata. Balaam s’inchinò e si prostrò con la faccia a terra. L’angelo del SIGNORE gli disse: «Perché hai percosso già tre volte la tua asina? Ecco, io sono uscito per fermarti, perché la via che percorri è contraria al mio volere. L’asina mi ha visto e per tre volte ha deviato davanti a me. Se non avesse deviato davanti a me, io ti avrei ucciso all’istante, ma lei l’avrei lasciata in vita!» Allora Balaam disse all’angelo del SIGNORE: «Io ho peccato perché non sapevo che tu ti fossi messo contro di me sulla strada; e ora, se questo ti dispiace, io me ne ritornerò». L’angelo del SIGNORE disse a Balaam: «Va’ pure con quegli uomini; ma dirai soltanto quello che io ti dirò». E Balaam andò con i prìncipi di Balac. Quando Balac udì che Balaam arrivava, gli andò incontro fino alla città di Moab che è sul confine segnato dall’Arnon, nel punto più lontano. Balac disse a Balaam: «Non ti ho forse fatto chiamare con insistenza? Perché non sei venuto da me? Non sono proprio in grado di farti onore?» Balaam rispose a Balac: «Ecco, sono venuto da te; ma potrei forse dire qualsiasi cosa? La parola che Dio mi metterà in bocca, quella dirò». Balaam andò con Balac e giunsero a Chiriat-Usot. Balac sacrificò buoi e pecore e mandò parte della carne a Balaam e ai prìncipi che erano con lui. La mattina Balac prese Balaam e lo fece salire a Bamot-Baal, da dove Balaam vide l’estremità del campo d’Israele.
Numeri 22:1-41 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Poi i figli d'*Israele partirono e si accamparono nelle pianure di *Moab, oltre il *Giordano di *Gerico. Balac, figlio di Sippor, vide tutto quello che Israele aveva fatto agli *Amorei, e Moab ebbe grande paura di questo popolo, che era cosí numeroso; Moab fu preso dall'angoscia a causa dei figli d'Israele. Perciò Moab disse agli *anziani di Madian: «Ora questa moltitudine divorerà tutto ciò che è intorno a noi, come il bue divora l'erba dei campi». In quel tempo Balac, figlio di Sippor era re di Moab. Egli mandò ambasciatori da *Balaam, figlio di Beor, a Petor, che sta sul fiume, suo paese d'origine, per chiamarlo e dirgli: «Ecco, un popolo è uscito dall'Egitto; esso ricopre la faccia della terra e si è stabilito di fronte a me; vieni dunque, te ne prego, e maledicimi questo popolo, poiché è troppo potente per me; forse cosí riusciremo a sconfiggerlo e potrò cacciarlo via dal paese; poiché so che chi tu benedici è benedetto, e chi tu maledici è maledetto». Gli anziani di Moab e gli anziani di Madian partirono portando in mano la ricompensa per l'*indovino; arrivati da Balaam, gli riferirono le parole di Balac. Balaam disse loro: «Alloggiate qui stanotte; e vi darò la risposta secondo quello che mi dirà il Signore». E i príncipi di Moab stettero da Balaam. Dio si avvicinò a Balaam e gli disse: «Chi sono questi uomini che stanno da te?» Balaam rispose a Dio: «Balac, figlio di Sippor, re di Moab, mi ha mandato a dire: “Ecco, il popolo che è uscito dall'Egitto ricopre la faccia della terra; ora vieni a maledirmelo; forse riuscirò cosí a combatterlo e potrò cacciarlo via”». Dio disse a Balaam: «Tu non andrai con loro; non maledirai quel popolo perché è benedetto». Balaam si alzò, la mattina, e disse ai príncipi di Balac: «Andatevene al vostro paese, perché il Signore non mi ha dato il permesso di andare con voi». I príncipi di Moab si alzarono, tornarono da Balac e dissero: «Balaam ha rifiutato di venire con noi». Allora Balac mandò di nuovo dei príncipi, in maggior numero e piú importanti di quelli di prima. Questi arrivarono da Balaam e gli dissero: «Cosí dice Balac, figlio di Sippor: “Che nulla t'impedisca di venire da me, poiché io ti colmerò di onori e farò tutto ciò che mi dirai; vieni dunque, te ne prego, e maledici questo popolo”». Ma Balaam rispose e disse ai servi di Balac: «Anche se Balac mi desse la sua casa piena d'argento e d'oro, non potrei trasgredire l'ordine del Signore, del mio Dio, per fare cosa piccola o grande che sia. Nondimeno, trattenetevi qui, anche voi, stanotte, affinché io sappia ciò che il Signore mi dirà ancora». Durante la notte Dio venne da Balaam e gli disse: «Se quegli uomini sono venuti a chiamarti, àlzati e va' con loro; soltanto, farai ciò che io ti dirò». Balaam quindi si alzò la mattina, sellò la sua asina e andò con i príncipi di Moab. Ma l'ira di Dio si accese perché egli era andato; e l'angelo del Signore si mise sulla strada per ostacolarlo. Balaam cavalcava la sua asina e aveva con sé due servi. L'asina vide l'angelo del Signore che stava sulla strada con la spada sguainata in mano, svoltò e prese la via dei campi. Balaam percosse l'asina per rimetterla sulla strada. Allora l'angelo del Signore si fermò in un sentiero incavato che passava tra le vigne e aveva un muro di qua e un muro di là. L'asina vide l'angelo del Signore; si strinse al muro e schiacciò il piede di Balaam contro il muro; e Balaam la percosse di nuovo. L'angelo del Signore passò di nuovo oltre, e si fermò in un luogo stretto dove non c'era modo di voltarsi né a destra né a sinistra. L'asina vide l'angelo del Signore e si sdraiò sotto Balaam; l'ira di Balaam si accese ed egli percosse l'asina con un bastone. Allora il Signore aprí la bocca dell'asina, che disse a Balaam: «Che cosa ti ho fatto perché tu mi percuota già per la terza volta?» Balaam rispose all'asina: «Perché ti sei fatta beffe di me. Ah, se avessi una spada in mano, ti ammazzerei all'istante!» L'asina disse a Balaam: «Non sono forse la tua asina che hai sempre cavalcato fino ad oggi? Sono forse solita farti cosí?» Ed egli rispose: «No». Allora il Signore aprí gli occhi a Balaam ed egli vide l'angelo del Signore che stava sulla strada, con la sua spada sguainata. Balaam s'inchinò e si prostrò con la faccia a terra. L'angelo del Signore gli disse: «Perché hai percosso già tre volte la tua asina? Ecco, io sono uscito per fermarti, perché la via che percorri è contraria al mio volere. L'asina mi ha visto e per tre volte ha deviato davanti a me. Se non avesse deviato davanti a me, io ti avrei ucciso all'istante, ma lei l'avrei lasciata in vita!» Allora Balaam disse all'angelo del Signore: «Io ho peccato perché non sapevo che tu ti fossi messo contro di me sulla strada; e ora, se questo ti dispiace, io me ne ritornerò». L'angelo del Signore disse a Balaam: «Va' pure con quegli uomini; ma dirai soltanto quello che io ti dirò». E Balaam andò con i príncipi di Balac. Quando Balac udí che Balaam arrivava, gli andò incontro fino alla città di Moab che è sul confine segnato dall'Arnon, nel punto piú lontano. Balac disse a Balaam: «Non ti ho forse fatto chiamare con insistenza? Perché non sei venuto da me? Non sono proprio in grado di farti onore?» Balaam rispose a Balac: «Ecco, sono venuto da te; ma potrei forse dire qualsiasi cosa? La parola che Dio mi metterà in bocca, quella dirò». Balaam andò con Balac e giunsero a Chiriat-Usot. Balac sacrificò buoi e pecore e mandò parte della carne a Balaam e ai príncipi che erano con lui. La mattina Balac prese Balaam e lo fece salire a Bamot-Baal, da dove Balaam vide l'estremità del campo d'Israele.
Numeri 22:1-41 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Gli Israeliti partirono e andarono ad accamparsi nelle steppe di Moab, a est del Giordano, all’altezza di Gerico. Balak, figlio di Sippor, che a quel tempo era re di Moab, venne a sapere quel che gli Israeliti avevano fatto agli Amorrei. Il re e tutto il popolo furono presi dal terrore davanti al numero degli Israeliti. Allora i Moabiti dissero ai capi Madianiti: «Questa massa di gente devasterà tutto, qui nelle vicinanze, come una mandria di buoi divora l’erba di un prato!». Balak mandò messaggeri da Balaam, figlio di Beor, il quale abitava a Petor, una città sulle sponde dell'Eufrate nel territorio degli Ammaviti. Furono incaricati di portare questo messaggio da parte del re: «Un’intera nazione è uscita dall’Egitto e ora ricopre la superficie del territorio. Si sono accampati proprio vicino a me. Ti prego, vieni subito in mio aiuto; maledici questo popolo, perché è più forte del mio. Forse, così riuscirò a vincerlo e a cacciarlo via dal territorio. So bene questo: chi tu benedici, è benedetto, e chi tu maledici, è maledetto!». I capi di Moab e di Madian partirono con quanto era necessario per pagare l’indovino. Giunti da lui, gli riferirono il messaggio di Balak. Allora Balaam disse loro: «Fermatevi qui stanotte. Domani vi darò la risposta che il Signore mi comunicherà». I capi di Moab pernottarono a casa di Balaam, e Dio venne a domandare a Balaam: — Chi sono quelli che hai ospitato? Balaam gli rispose: — Sono messaggeri che il re di Moab Balak, figlio di Sippor, ha mandato da me per comunicarmi: «Il popolo uscito dall’Egitto ricopre la superficie del territorio. Vieni in mio aiuto e maledicilo. Forse così riuscirò a vincerlo e a cacciarlo via». Dio disse a Balaam: — Non andrai con loro e non maledirai quel popolo, perché io l’ho benedetto! Il mattino seguente, appena si alzò, Balaam disse ai messaggeri di Balak: «Tornate nel vostro paese. Il Signore non mi lascia venire con voi». I capi di Moab fecero ritorno da Balak e gli dissero: «Balaam ha rifiutato di accompagnarci». Balak incaricò altri messaggeri, scelti tra i capi. Furono più numerosi e più importanti dei primi. Si recarono da Balaam e gli riferirono questo messaggio: «Io, Balak, figlio di Sippor, ti prego: non rifiutare di venire da me! Ti colmerò di onori e farò tutto quel che mi chiederai. Vieni, maledici questo popolo!». Ma Balaam rispose ai messaggeri di Balak: «Anche se Balak mi desse tutto l’argento e l’oro del suo palazzo, io non potrei trasgredire gli ordini del Signore, mio Dio, in nulla: né in grandi né in piccole cose. Perciò fermatevi qui stanotte e io verrò a sapere quel che il Signore avrà da dirmi di nuovo». Durante la notte il Signore venne a dire a Balaam: «Se questi uomini sono venuti a chiamarti, parti pure con loro. Ma farai soltanto quel che ti indicherò». Al mattino Balaam sellò la propria asina e partì con i capi Moabiti. La partenza di Balaam provocò lo sdegno di Dio. Balaam cavalcava l’asina, accompagnato da due servitori. L’angelo del Signore andò a piazzarsi sulla strada per sbarrargli il passaggio. L’asina vide l’angelo del Signore fermo in mezzo alla strada con la spada in mano; allora si scostò e passò attraverso i campi. Balaam frustò l’asina per riportarla sulla strada. In seguito l’angelo del Signore andò a mettersi in un punto dove la strada era incavata: attraversava vigneti, e c’era un muretto sia da una parte sia dall’altra. L’asina vide l’angelo del Signore: si strinse contro il muretto e schiacciò il piede di Balaam. Egli la frustò di nuovo. L’angelo del Signore li sorpassò ancora e andò a mettersi in un passaggio della strada così stretto che non si poteva scansarlo né a destra né a sinistra. L’asina lo vide e si sdraiò per terra con il padrone in groppa. Allora Balaam fu preso da una violenta collera e prese l’asina a bastonate. Il Signore diede all’asina la capacità di parlare ed essa disse a Balaam: — Che cosa ti ho fatto? È già la terza volta che mi batti! Balaam rispose: — Tu mi prendi in giro! Se avessi una spada, ti ammazzerei subito! L’asina replicò: — Eppure io sono la tua asina, quella che hai sempre cavalcato fino a oggi. Ho forse l’abitudine di comportarmi così con te? — No — egli rispose. In quell’istante il Signore aprì gli occhi a Balaam, ed egli vide l’angelo con la spada in mano fermo in mezzo alla strada. Allora si inchinò e si gettò con la faccia a terra. L’angelo gli domandò: — Perché hai battuto per tre volte la tua asina? Io sono venuto a sbarrarti la strada, perché secondo me hai deciso questo viaggio alla leggera. L’asina mi ha visto e per tre volte si è scansata da me. Altrimenti ti avrei ucciso subito; l’asina invece l’avrei lasciata in vita. Balaam disse all’angelo del Signore: — Sono colpevole. Io non sapevo che tu eri fermo sulla strada davanti a me. Ma se disapprovi questo viaggio, me ne torno a casa! Rispose l’angelo: — No! Accompagna pure questi uomini; però pronunzierai soltanto le parole che io ti suggerirò. Allora Balaam riprese il cammino in compagnia dei messaggeri di Balak. Quando Balak venne a sapere che Balaam stava per arrivare, gli andò incontro fino alla città moabita di Ar, situata alla frontiera del suo territorio, sulle sponde del torrente Arnon. Disse a Balaam: — Perché non hai accettato di venire qui da me la prima volta che ho mandato i messaggeri a chiamarti? Credevi forse che io non sarei stato in grado di ricompensarti? Balaam rispose al re: — Ebbene, ora eccomi qui da te. Ma che cosa dire? Io sono autorizzato a pronunziare solo le parole che Dio porrà sulla mia bocca. Poi Balaam partì con Balak. Si recarono a Kiriat-Cusòt. Balak offrì in sacrificio tori e montoni e mandò una porzione delle loro carni a Balaam e ai capi che lo accompagnavano. Il mattino seguente Balak salì con Balaam su una collina dedicata al culto del dio Baal; di là si vedeva un settore dell'accampamento degli Israeliti.
Numeri 22:1-41 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
POI i figliuoli d'Israele si mossero, e si accamparono nelle campagne di Moab, di là dal Giordano di Gerico. Or avendo Balac, figliuolo di Sippor, veduto tutto ciò che Israele avea fatto agli Amorrei; i Moabiti ebbero grande spavento del popolo; perciocchè era in gran numero; talchè i Moabiti erano in angoscia per tema dei figliuoli d'Israele. Perciò i Moabiti dissero agli Anziani di Madian: Questa gente roderà ora tutto ciò ch'è d'intorno a noi, come il bue rode l'erba verde della campagna. Or Balac, figliuolo di Sippor, era re di Moab, in quel tempo. Ed egli mandò ambasciadori a Balaam, figliuolo di Beor, in Petor, città posta in sul Fiume, ch'era la patria d'esso, per chiamarlo, dicendo: Ecco, un popolo è uscito di Egitto; ecco, egli copre la faccia della terra, ed è stanziato dirimpetto a me; ora dunque vieni, ti prego, e maledicimi questo popolo; perciocchè egli è troppo potente per me; forse potrò fare in maniera che noi lo sconfiggeremo, e che io lo scaccerò dal paese; perciocchè io so che chi tu benedici è benedetto, e maledetto chi tu maledici. E gli Anziani di Moab, e gli Anziani di Madian, andarono, avendo in mano gl'indovinamenti. E, giunti a Balaam, gli rapportarono le parole di Balac. Ed egli disse loro: State qui questa notte; e poi io vi renderò risposta, secondo che il Signore avrà parlato. E i principali di Moab dimorarono con Balaam. E Iddio venne a Balaam, e gli disse: Chi son cotesti uomini che sono appresso di te? E Balaam disse a Dio: Balac, figliuolo di Sippor, re di Moab, ha mandato a dirmi: Ecco un popolo, ch'è uscito di Egitto, e ha coperta la faccia della terra; or vieni, e maledicimelo; forse potrò combattere con lui, e lo scaccerò. E Iddio disse a Balaam: Non andar con loro; non maledire quel popolo; conciossiachè egli sia benedetto. E la mattina seguente, Balaam si levò, e disse a que' principi di Balac: Andatevene al vostro paese; perciocchè il Signore ha rifiutato di concedermi ch'io vada con voi. E i principi di Moab si levarono, e vennero a Balac, e gli dissero: Balaam ha ricusato di venir con noi. E Balac vi mandò di nuovo altri principi, in maggior numero, e più onorati che que' primi. Ed essi vennero a Balaam, e gli dissero: Così dice Balac, figliuolo di Sippor: Deh! non ritenerti di venire a me; perciocchè io del tutto ti farò grande onore, e farò tutto quello che tu mi dirai; deh! vieni pure, e maledicimi questo popolo. E Balaam rispose, e disse a' servitori di Balac: Avvegnachè Balac mi desse la sua casa piena d'argento e d'oro, io non potrei trapassare il comandamento del Signore Iddio mio, per far cosa alcuna piccola o grande. Tuttavia statevene, vi prego, qui ancora voi questa notte, e io saprò ciò che il Signore seguiterà a dirmi. E Iddio venne di notte a Balaam, e gli disse: Cotesti uomini sono eglino venuti per chiamarti? levati, vai con loro; tuttavolta, fa' quello che io ti dirò. Balaam adunque si levò la mattina, e sellò la sua asina, e andò co' principi di Moab. E l'ira di Dio si accese, perciocchè egli andava; e l'Angelo del Signore si presentò in su la strada, per contrariarlo. Or egli cavalcava la sua asina, e avea seco due suoi fanti. E l'asina vide l'Angelo del Signore che stava in su la strada, con la sua spada nuda in mano; e l'asina si rivolse dalla strada, e andava per li campi. E Balaam percosse l'asina, per farla ritornar nella strada. E l'Angelo del Signore si fermò in un sentier di vigne, dove era una chiusura di muro secco di qua e di là. E l'asina, vedendo l'Angelo del Signore, si strinse contro al muro, e stringeva il piè di Balaam al muro; laonde egli da capo la percosse. E l'Angelo del Signore passò di nuovo oltre, e si fermò in un luogo stretto, ove non v'era spazio da volgersi nè a destra nè a sinistra. E l'asina, avendo veduto l'Angelo del Signore, si coricò sotto Balaam; laonde l'ira di Balaam si accese, e percosse l'asina col bastone. Allora il Signore aperse la bocca all'asina; ed ella disse a Balaam: Che t'ho io fatto, che tu mi hai percossa già tre volte? E Balaam disse all'asina: Io t'ho percossa, perchè tu m'hai beffato; avessi pure in mano una spada, che ora ti ucciderei. E l'asina disse a Balaam: Non sono io la tua asina, che sempre hai cavalcata per addietro, fino a questo giorno? sono io mai stata usata di farti così? Ed egli disse: No. Allora il Signore aperse gli occhi a Balaam; ed egli vide l'Angelo del Signore, che stava in su la strada, avendo in mano la sua spada nuda. E Balaam si chinò, e si prostese in terra sopra la sua faccia. E l'Angelo del Signore gli disse: Perchè hai percossa la tua asina già tre volte? Ecco, io sono uscito fuori per contrastarti; perciocchè questo viaggio non è dirittamente ordinato nel mio cospetto. Ma l'asina mi ha veduto; e, veggendomi, si è rivolta già tre volte; forse si è ella rivolta per tema di me; perciocchè già avrei ucciso te, e lei avrei lasciata vivere. E Balaam disse all'Angelo del Signore: Io ho peccato; perciocchè io non sapeva che tu mi stessi contra in questo viaggio; ma ora, se esso ti dispiace, io me ne ritornerò. E l'Angelo del Signore disse a Balaam: Va' pure con cotesti uomini; ma di' sol ciò ch'io ti dirò. E Balaam andò co' principi di Balac. E Balac, udito che Balaam veniva, andò ad incontrarlo in una città di Moab, che è in sul confine di Arnon, il quale è all'estremità della frontiera del paese. E Balac disse a Balaam: Non ti avea io mandato instantemente a chiamare? perchè non venivi tu a me? non potrei io pur farti onore? E Balaam rispose a Balac: Ecco, io son venuto a te; ora potrei io in alcuna maniera dir cosa alcuna? Ciò che il Signore mi avrà messo in bocca, quello dirò. E Balaam andò con Balac, e vennero in Chiriat-husot. E Balac sacrificò buoi, e pecore, e ne mandò a Balaam, e a' principi ch'erano con lui. E la mattina seguente, Balac prese Balaam, e lo menò sopra gli alti luoghi di Baal; e di là gli mostrò una estremità del popolo.