Numeri 21:1-35
Numeri 21:1-35 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Il re cananeo di Arad, che abitava nella regione meridionale, avendo udito che Israele veniva per la via di Atarim, combattè contro Israele e fece alcuni prigionieri. Allora Israele fece un voto al SIGNORE e disse: «Se tu dai nelle mie mani questo popolo, le loro città saranno da me votate allo sterminio». Il SIGNORE ascoltò la voce d’Israele e gli diede nelle mani i Cananei; Israele votò allo sterminio i Cananei e le loro città e a quel luogo fu messo il nome di Corma. Poi gli Israeliti partirono dal monte Or, andarono verso il mar Rosso per fare il giro del paese di Edom; durante il viaggio il popolo si perse d’animo. Il popolo parlò contro Dio e contro Mosè, e disse: «Perché ci avete fatti salire fuori d’Egitto per farci morire in questo deserto? Poiché qui non c’è né pane né acqua, e siamo nauseati di questo cibo tanto leggero». Allora il SIGNORE mandò tra il popolo dei serpenti velenosi i quali mordevano la gente, e un gran numero d’Israeliti morì. Il popolo venne da Mosè e disse: «Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il SIGNORE e contro di te; prega il SIGNORE che allontani da noi questi serpenti». E Mosè pregò per il popolo. Il SIGNORE disse a Mosè: «Fòrgiati un serpente velenoso e mettilo sopra un’asta: chiunque sarà morso, se lo guarderà, resterà in vita». Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra un’asta; e avveniva che, quando un serpente mordeva qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita. Poi i figli d’Israele partirono e si accamparono a Obot; e, dopo essere partiti da Obot, si accamparono a Iie-Abarim nel deserto che è di fronte a Moab dal lato dove sorge il sole. Di là partirono e si accamparono nella valle di Zered. Poi partirono di là e si accamparono dall’altro lato dell’Arnon, che scorrono nel deserto e nasce sul territorio degli Amorei; poiché l’Arnon è il confine di Moab, tra Moab e gli Amorei. Per questo è detto nel libro delle guerre del SIGNORE: «Vaeb in Sufa e gli affluenti dell’Arnon e i letti dei torrenti che scendono verso le dimore di Ar e si appoggiano alla frontiera di Moab». Di là andarono a Beer, che è il pozzo a proposito del quale il SIGNORE disse a Mosè: «Raduna il popolo e io gli darò l’acqua». Fu in quell’occasione che Israele cantò questo cantico: «Scaturisci, o pozzo! Salutatelo con canti! Pozzo che i capi hanno scavato, che i nobili del popolo hanno aperto con lo scettro, con i loro bastoni!» Poi dal deserto andarono a Mattana; da Mattana a Naaliel; da Naaliel a Bamot, e da Bamot nella valle che è nella campagna di Moab, verso l’altura del Pisga che domina il deserto. Israele mandò ambasciatori a Sicon, re degli Amorei, per dirgli: «Lasciami passare per il tuo paese; noi non ci svieremo per i campi né per le vigne, non berremo l’acqua dei pozzi; seguiremo la strada pubblica finché abbiamo oltrepassato i tuoi confini». Ma Sicon non permise a Israele di passare per il suo territorio; anzi radunò tutta la sua gente e uscì fuori contro Israele nel deserto; giunse a Iaas e affrontò Israele. Israele lo sconfisse passandolo a fil di spada, e conquistò il suo paese dall’Arnon fino al Iabboc, fino ai confini degli Ammoniti, poiché la frontiera degli Ammoniti era forte. Israele prese tutte queste città e abitò in tutte le città degli Amorei: a Chesbon e in tutte le città del suo territorio; poiché Chesbon era la città di Sicon, re degli Amorei, il quale aveva mosso guerra al precedente re di Moab e gli aveva tolto tutto il suo paese fino all’Arnon. Per questo dicono i poeti: «Venite a Chesbon! La città di Sicon sia ricostruita e fortificata! Poiché un fuoco è uscito da Chesbon, una fiamma dalla città di Sicon; essa ha divorato Ar di Moab, i dominatori delle alture dell’Arnon. Guai a te, Moab! Sei perduto, o popolo di Chemos! Chemos ha fatto dei suoi figli tanti fuggiaschi e ha dato le sue figlie come schiave a Sicon, re degli Amorei. Noi abbiamo scagliato su di loro le nostre frecce; Chesbon è distrutta fino a Dibon. Abbiamo tutto devastato fino a Nofa, il fuoco è giunto fino a Medeba». Così Israele si stabilì nel paese degli Amorei. Poi Mosè mandò a esplorare Iaezer, e gli Israeliti presero le città del suo territorio e ne scacciarono gli Amorei che vi si trovavano. Mutata direzione, risalirono il paese in direzione di Basan; e Og, re di Basan, uscì contro di loro con tutta la sua gente per dar loro battaglia a Edrei. Ma il SIGNORE disse a Mosè: «Non lo temere, poiché io lo do nelle tue mani: lui, tutta la gente e il suo paese; trattalo come hai trattato Sicon, re degli Amorei che abitava a Chesbon». E gli Israeliti sconfissero lui, con i suoi figli e con tutto il suo popolo, finché non ne rimase in vita neppure uno; e si impadronirono del suo paese.
Numeri 21:1-35 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Il re *cananeo di Arad, che abitava nella regione *meridionale, avendo udito che *Israele veniva per la via di Atarim, combattè contro Israele e fece alcuni prigionieri. Allora Israele fece un voto al Signore e disse: «Se tu dai nelle mie mani questo popolo, le loro città saranno da me votate allo sterminio». Il Signore ascoltò la voce d'Israele e gli diede nelle mani i Cananei; Israele votò allo sterminio i Cananei e le loro città e a quel luogo fu messo il nome di Corma. Poi gli Israeliti partirono dal monte Or, andarono verso il mar Rosso per fare il giro del paese di *Edom; durante il viaggio il popolo si perse d'animo. Il popolo parlò contro Dio e contro *Mosè, e disse: «Perché ci avete fatti salire fuori d'Egitto per farci morire in questo deserto? Poiché qui non c'è né pane né acqua, e siamo nauseati di questo cibo tanto leggero». Allora il Signore mandò tra il popolo dei serpenti velenosi i quali mordevano la gente, e gran numero d'Israeliti morirono. Il popolo venne da Mosè e disse: «Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te; prega il Signore che allontani da noi questi serpenti». E Mosè pregò per il popolo. Il Signore disse a Mosè: «Fòrgiati un serpente velenoso e mettilo sopra un'asta: chiunque sarà morso, se lo guarderà, resterà in vita». Mosè allora fece un serpente di rame e lo mise sopra un'asta; e avveniva che, quando un serpente mordeva qualcuno, se questi guardava il serpente di rame, restava in vita. Poi i figli d'Israele partirono e si accamparono a Obot; e, dopo essere partiti da Obot, si accamparono a Iie-Abarim nel deserto che è di fronte a *Moab dal lato dove sorge il sole. Di là partirono e si accamparono nella valle di Zered. Poi partirono di là e si accamparono dall'altro lato dell'Arnon, che scorre nel deserto, e nasce sul territorio degli *Amorei; poiché l'Arnon è il confine di Moab, tra Moab e gli Amorei. Per questo è detto nel libro delle guerre del Signore: «… Vaeb in Sufa e gli affluenti dell'Arnon e i letti dei torrenti che scendono verso le dimore di Ar e si appoggiano alla frontiera di Moab». Di là andarono a Beer, che è il pozzo a proposito del quale il Signore disse a Mosè: «Raduna il popolo e io gli darò l'acqua». Fu in quell'occasione che Israele cantò questo cantico: «Scaturisci, o pozzo! Salutatelo con canti! Pozzo che i capi hanno scavato, che i nobili del popolo hanno aperto con lo scettro, con i loro bastoni!» Poi dal deserto andarono a Mattana; da Mattana a Naaliel; da Naaliel a Bamot, e da Bamot nella valle che è nella campagna di Moab, verso l'altura del Pisga che domina il deserto. Israele mandò ambasciatori a Sicon, re degli Amorei, per dirgli: «Lasciami passare per il tuo paese; noi non ci svieremo per i campi né per le vigne, non berremo l'acqua dei pozzi; seguiremo la strada pubblica finché abbiamo oltrepassato i tuoi confini». Ma Sicon non permise a Israele di passare per il suo territorio; anzi radunò tutta la sua gente e uscí fuori contro Israele nel deserto; giunse a Iaas e affrontò Israele. Israele lo sconfisse passandolo a fil di spada, e conquistò il suo paese dall'Arnon fino al Iabboc, fino ai confini degli *Ammoniti, poiché la frontiera degli Ammoniti era forte. Israele prese tutte queste città e abitò in tutte le città degli Amorei: a Chesbon e in tutte le città del suo territorio; poiché Chesbon era la città di Sicon, re degli Amorei, il quale aveva mosso guerra al precedente re di Moab, e gli aveva tolto tutto il suo paese fino all'Arnon. Per questo dicono i poeti: «Venite a Chesbon! La città di Sicon sia ricostruita e fortificata! Poiché un fuoco è uscito da Chesbon, una fiamma dalla città di Sicon; essa ha divorato Ar di Moab, i dominatori delle alture dell'Arnon. Guai a te, Moab! Sei perduto, o popolo di *Chemos! Chemos ha fatto dei suoi figli tanti fuggiaschi e ha dato le sue figlie come schiave a Sicon, re degli Amorei. Noi abbiamo scagliato su di loro le nostre frecce; Chesbon è distrutta fino a Dibon. Abbiamo tutto devastato fino a Nofa, il fuoco è giunto fino a Medeba». Cosí Israele si stabilí nel paese degli Amorei. Poi Mosè mandò a esplorare Iaezer, e gl'Israeliti presero le città del suo territorio e ne scacciarono gli Amorei che vi si trovavano. Mutata direzione, risalirono il paese in direzione di *Basan; e Og, re di Basan, uscí contro di loro con tutta la sua gente per dar loro battaglia a Edrei. Ma il Signore disse a Mosè: «Non lo temere, poiché io lo do nelle tue mani: lui, tutta la gente e il suo paese; trattalo come hai trattato Sicon, re degli Amorei che abitava a Chesbon». E gli Israeliti sconfissero lui, con i suoi figli e con tutto il suo popolo, finché non ne rimase in vita neppure uno; e si impadronirono del suo paese.
Numeri 21:1-35 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Il re di Arad, che era cananeo e abitava nella zona desertica del sud, venne a sapere che gli Israeliti passavano per la strada di Atarìm. Li attaccò e fece prigionieri alcuni di loro. Allora il popolo d'Israele fece al Signore questa promessa: «Se tu ci fai sconfiggere questo popolo, destineremo allo sterminio le sue città». Il Signore ascoltò l’invocazione degli Israeliti e diede loro la vittoria su quei Cananei. Gli Israeliti li uccisero e distrussero completamente le loro città. Appunto per questo quella regione fu chiamata Corma (lo Sterminio). Gli Israeliti lasciarono il monte Or e si misero in marcia in direzione del Mar Rosso, per passare a fianco della frontiera del territorio degli Edomiti. Per strada il popolo si scoraggiò e si mise a protestare contro Dio e contro Mosè. Dicevano: «Perché ci avete fatto lasciare l’Egitto? Per farci morire nel deserto? Siamo senza pane e senz’acqua, e ci è ormai venuta la nausea per la manna, questo misero cibo!». Il Signore mandò contro di loro serpenti velenosi, i quali morsero un gran numero d'Israeliti, che morirono. Il resto del popolo andò da Mosè e gli disse: «Abbiamo fatto male a criticare il Signore e a criticare te. Ma tu prega il Signore perché allontani da noi i serpenti». Mosè supplicò il Signore per il popolo. Allora il Signore disse a Mosè: «Fa’ un serpente di metallo e fissalo in cima a una pertica. Chi sarà morso da un serpente e guarderà quello di metallo, salverà la propria vita!». Mosè fuse un serpente di bronzo e lo pose in cima a una pertica. Da allora, chiunque veniva morso da un serpente e guardava il serpente di bronzo, restava in vita. Gli Israeliti si misero in marcia e andarono ad accamparsi a Obot. Lasciata quella località, andarono ad accamparsi a Iie-Abarìm, nella zona desertica a est del territorio di Moab. Partiti di là, fecero tappa sulle sponde del torrente Zered. Poi proseguirono la marcia e oltrepassarono il torrente Arnon. Esso nasce nel territorio degli Amorrei, e dopo aver percorso la zona desertica, segna il confine fra il territorio di Moab e quello degli Amorrei. Di quel torrente si parla nel libro intitolato ‘Le guerre del Signore’, dove si dice: «Vaèb in Sufa con i suoi affluenti, l’Arnon con il pendio e i suoi affluenti, che scende verso la località di Ar e costeggia la frontiera di Moab». Dal torrente Arnon giunsero alla località chiamata Beèr (il Pozzo). Là il Signore ordinò a Mosè: «Raduna il popolo e io darò loro acqua». In quell’occasione gli Israeliti intonarono questo canto: «Sgorga, o acqua, dal pozzo alle nostre grida di acclamazione! Sei un pozzo fatto da prìncipi, scavato da nobili. Per te essi hanno usato i bastoni e gli scettri, le insegne del comando!». Poi, lasciato il deserto, gli Israeliti giunsero a Mattanà. Di là andarono ad accamparsi a Nacalièl, e nella tappa seguente, a Bamòt. Infine giunsero nella valle che attraversava le steppe di Moab, in direzione della cima del monte Pisga, che domina il deserto. Gli Israeliti inviarono messaggeri a Sicon, re degli Amorrei. Essi gli dissero: «Lasciaci attraversare il tuo territorio. Non devieremo mai dalla strada, non calpesteremo né i campi né le vigne e non berremo l’acqua dei tuoi pozzi. Seguiremo la strada principale, finché non avremo attraversato il tuo territorio». Ma Sicon non permise agli Israeliti di passare. Radunò tutti i suoi soldati, si mise in marcia contro il popolo d'Israele fino a Iaas, nel deserto, e lo attaccò. Ma gli Israeliti lo sconfissero e occuparono tutto il suo territorio, dal torrente Arnon, a sud, fino al torrente Iabbok, a nord, e fino alla frontiera fortificata del popolo di Ammon, a est. Si impadronirono di tutte le città degli Amorrei, compresa Chesbon con i villaggi vicini, e vi si stabilirono. Chesbon era la capitale del regno del re amorreo Sicon, da quando questi aveva fatto guerra al precedente re di Moab e aveva occupato tutta la regione fino al torrente Arnon. A proposito di questo fatto i poeti hanno detto: «Venite! Sia ricostruita la città di Chesbon, sia rifatta la capitale di Sicon! Chesbon ha appiccato il fuoco, la capitale di Sicon ha provocato un incendio che ha divorato Ar nel territorio di Moab e i proprietari delle alture a fianco del torrente Arnon. Che disgrazia è per te, Moab! Sei perduto, o popolo che adori il dio Camos! Gli uomini sono dovuti fuggire e le donne sono state fatte prigioniere dal re amorreo Sicon. Ma noi abbiamo colpito gli Amorrei con le nostre frecce: ora la città di Chesbon è rasa al suolo e tutto il territorio è devastato fino alla città di Dibon. Abbiamo distrutto tutto fino a Nofach e a Màdaba». Così, gli Israeliti si stabilirono nel territorio degli Amorrei. Mosè mandò spie a esplorare la città di Iazer; gli Israeliti conquistarono questa città con i villaggi vicini, e cacciarono via gli Amorrei. In seguito gli Israeliti cambiarono direzione e presero la strada che porta nella regione di Basan. Og, re di Basan, marciò con tutto il suo esercito contro gli Israeliti, per attaccarli nei pressi della città di Edrei. Il Signore disse a Mosè: «Non aver paura di Og. Metterò in tuo potere lui, tutto il suo esercito e il suo territorio. Tratterai il re Og come hai fatto con il re amorreo Sicon, che risiedeva a Chesbon». Gli Israeliti sconfissero Og, i suoi figli e tutto il suo esercito. Li sterminarono senza risparmiarne nemmeno uno. Così occuparono il territorio del re Og.
Numeri 21:1-35 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
OR avendo il Cananeo, re di Arad, che abitava verso il Mezzodì, inteso che Israele se ne veniva per lo cammino delle spie, combattè contro a Israele, e ne menò alcuni prigioni. Allora Israele votò un voto al Signore, e disse: Se pur tu mi dài questo popolo nelle mani, io distruggerò le lor città nella maniera dell'interdetto. E il Signore esaudì la voce d'Israele, e gli diede nelle mani que' Cananei; ed egli distrusse loro, e le lor città, nella maniera dell'interdetto; perciò pose nome a quel luogo Horma. Poi gl'Israeliti si partirono dal monte di Hor, traendo verso il mar rosso, per circuire il paese di Edom; e l'animo venne meno al popolo per lo cammino. E il popolo parlò contro a Dio, e contro a Mosè, dicendo: Perchè ci avete voi tratti fuor di Egitto, acciocchè muoiamo in questo deserto? conciossiachè non vi sia nè pane alcuno, nè acqua; e l'anima nostra è tutta svogliata di questo pane tanto leggiero. Allora il Signore mandò contro al popolo de' serpenti ardenti, i quali mordevano il popolo; onde molta gente d'Israele morì. E il popolo venne a Mosè, e disse: Noi abbiamo peccato; conciossiachè abbiamo parlato contro al Signore, e contro a te; prega il Signore che rimova d'addosso a noi i serpenti. E Mosè pregò per lo popolo. E il Signore disse a Mosè: Fatti un serpente ardente, e mettilo sopra un'antenna; e avverrà che chiunque sarà morso, riguardando quello, scamperà. E Mosè fece un serpente di rame, e lo mise sopra una antenna; e avveniva che, se un serpente avea morso alcuno, ed egli riguardava al serpente di rame, egli scampava. POI i figliuoli d'Israele si mossero, e si accamparono in Obot. E, partitisi di Obot, si accamparono a' Poggi di Abarim, nel deserto ch'è dirimpetto al paese di Moab, dal sol levante. Poi si mossero di là, e si accamparono nella valle di Zered. Poi si partirono di là, e si accamparono lungo il fiume di Arnon, che è nel deserto; il quale si sporge innanzi dai confini degli Amorrei; perciocchè Arnon è il confine di Moab, fra Moab e gli Amorrei. (Perciò è detto nel Libro delle battaglie del Signore, Vaheb in Suf, e i fiumi di Arnon, e il letto del fiume, che si volge là dove siede Ar, e tocca i confini di Moab.) E di là giunsero in Beer (Quest'è il pozzo del quale il Signore disse a Mosè: Aduna il popolo, e io darò loro dell'acqua. Allora Israele cantò questo cantico: Sali, o pozzo; cantategli: Pozzo, che i principali hanno cavato; Che i nobili d'infra il popolo hanno tagliato nel sasso, Col Legislatore, avendo in mano i lor bastoni.) Poi, dal deserto giunsero in Mattana. E da Mattana in Nahaliel, e da Nahaliel in Bamot. E da Bamot nella valle che è nel territorio di Moab, in capo di Pisga, e riguarda verso il deserto. Allora Israele mandò ambasciadori a Sihon, re degli Amorrei, a dirgli: Lascia ch'io passi per lo tuo paese; noi non ci rivolgeremo nè in campi, nè in vigne, e non berremo alcun'acqua di pozzo; noi cammineremo per la strada reale, finchè siamo passati i tuoi confini. Ma Sihon non concedette a Israele di passar per li suoi confini; anzi adunò tutta la sua gente, e uscì fuori incontro a Israle, nel deserto; e venne in Iaas, e combattè con Israele. E Israele lo sconfisse, e lo mise a fil di spada, e conquistò il suo paese, ch'era da Arnon fino a Iabboc, fino al paese de' figliuoli di Ammon; perciocchè la frontiera de' figliuoli di Ammon era forte. E Israele prese tutte le città ch'erano in quel paese, e abitò in tutte le città degli Amorrei, cioè in Hesbon, e in tutte le terre del suo territorio. Perciocchè Hesbon era la città di Sihon, re degli Amorrei, il quale era stato il primo che avea guerreggiato contro al re di Moab, e gli avea tolto tutto il suo paese, fino all'Arnon. Perciò dicono i poeti: Venite in Hesbon; Sia riedificata e ristorata la città di Sihon. Perciocchè un fuoco uscì già di Hesbon, E una fiamma della città di Sihon, E consumò Ar di Moab, Gli abitanti di Bamot-Arnon. Guai a te, Moab! O popolo di Chemos, tu sei perito; Esso ha dati i suoi figliuoli ch'erano scampati, E le sue figliuole, in cattività A Sihon, re degli Amorrei. Ma noi li abbiamo sconfitti. Hesbon è perito fino a Dibon; E noi li abbiamo distrutti fino a Nofa, Che arriva fino a Medeba. E Israele abitò nel paese degli Amorrei. Poi Mosè mandò a spiare Iazer: e gli Israeliti presero le terre del suo territorio; e ne cacciarono gli Amorrei che vi erano. Poi, voltatisi, salirono per lo cammino di Basan; e Og, re di Basan, uscì incontro a loro, con tutta la sua gente, in battaglia, in Edrei. E il Signore disse a Mosè: Non temerlo; perciocchè io ti ho dato nelle mani lui, e tutta la sua gente, e il suo paese; e fagli come tu hai fatto a Sihon, re degli Amorrei, che abitava in Hesbon. Gl'Israeliti adunque percossero lui, e i suoi figliuoli, e tutto il suo popolo; talchè non ne lasciarono alcuno in vita; e conquistarono il suo paese.