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Numeri 14:22-45

Numeri 14:22-45 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Tutti gli uomini che hanno visto la mia gloria e i miracoli che ho fatto in Egitto e nel deserto, quelli che mi hanno tentato già dieci volte e non hanno ubbidito alla mia voce, certo non vedranno il paese che promisi con giuramento ai loro padri. Nessuno di quelli che mi hanno disprezzato lo vedrà; ma il mio servo Caleb è stato animato da un altro spirito e mi ha seguito pienamente; perciò io lo farò entrare nel paese nel quale è andato; e la sua discendenza lo possederà. Gli Amalechiti e i Cananei abitano nella valle; voi domani tornate indietro, incamminatevi verso il deserto, in direzione del mar Rosso». Il SIGNORE parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, e disse: «Fino a quando sopporterò questa malvagia comunità che mormora contro di me? Io ho udito i mormorii che i figli d’Israele fanno contro di me. Di’ loro: “Com’è vero che io vivo, dice il SIGNORE, io vi farò quello che ho sentito dire da voi. I vostri cadaveri cadranno in questo deserto; e voi tutti, quanti siete, di cui si è fatto il censimento, dall’età di vent’anni in su, e che avete mormorato contro di me, non entrerete di certo nel paese nel quale giurai di farvi abitare; salvo Caleb, figlio di Gefunne, e Giosuè, figlio di Nun. I vostri bambini, di cui avete detto che sarebbero preda dei nemici, quelli farò entrare; ed essi conosceranno il paese che voi avete disprezzato. Ma quanto a voi, i vostri cadaveri cadranno in questo deserto. I vostri figli andranno pascendo le greggi nel deserto per quarant’anni e porteranno la pena delle vostre infedeltà, finché i vostri cadaveri non siano consumati nel deserto. Come avete messo quaranta giorni a esplorare il paese, porterete la pena delle vostre iniquità per quarant’anni, un anno per ogni giorno, e saprete che cosa sia cadere in disgrazia presso di me”. Io, il SIGNORE, ho parlato: certo, così farò a tutta questa comunità malvagia, la quale si è riunita contro di me; in questo deserto saranno consumati e vi moriranno». Gli uomini che Mosè aveva mandato a esplorare il paese e che, tornati screditando il paese, avevano fatto mormorare tutta la comunità contro di lui, quegli uomini, dico, che avevano screditato il paese, morirono colpiti da una piaga, davanti al SIGNORE. Ma Giosuè, figlio di Nun, e Caleb, figlio di Gefunne, rimasero vivi tra quelli che erano andati a esplorare il paese. Mosè riferì quelle parole a tutti i figli d’Israele; e il popolo ne fece grande cordoglio. La mattina si alzarono di buon’ora e salirono sulla cima del monte, e dissero: «Eccoci qua; noi saliremo al luogo di cui ha parlato il SIGNORE, poiché abbiamo peccato». Ma Mosè disse: «Perché trasgredite l’ordine del SIGNORE? La cosa non vi riuscirà bene. Non salite, perché il SIGNORE non è in mezzo a voi. Non fatevi sconfiggere dai vostri nemici! Poiché là, di fronte a voi, stanno gli Amalechiti e i Cananei, e voi cadrete per la spada; poiché vi siete sviati dal SIGNORE, il SIGNORE non sarà con voi». Nondimeno, si ostinarono a salire sulla cima del monte; ma l’arca del patto del SIGNORE e Mosè non si mossero dall’accampamento. Allora gli Amalechiti e i Cananei che abitavano su quel monte scesero giù, li sconfissero, e li fecero a pezzi fino a Corma.

Numeri 14:22-45 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Tutti gli uomini che hanno visto la mia gloria e i miracoli che ho fatto in Egitto e nel deserto, quelli che mi hanno tentato già dieci volte e non hanno ubbidito alla mia voce, certo non vedranno il paese che promisi con giuramento ai loro padri. Nessuno di quelli che mi hanno disprezzato lo vedrà; ma il mio servo Caleb è stato animato da un altro spirito e mi ha seguito pienamente; perciò io lo farò entrare nel paese nel quale è andato; e la sua discendenza lo possederà. Gli *Amalechiti e i *Cananei abitano nella valle; voi domani tornate indietro, incamminatevi verso il deserto, in direzione del mar Rosso». Il Signore parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, e disse: «Fino a quando sopporterò questa malvagia comunità che mormora contro di me? Io ho udito i mormorii che i figli d'Israele fanno contro di me. Di' loro: “Com'è vero che io vivo, dice il Signore, io vi farò quello che ho sentito dire da voi. I vostri cadaveri cadranno in questo deserto; e voi tutti, quanti siete, di cui si è fatto il censimento, dall'età di vent'anni in su, e che avete mormorato contro di me, non entrerete di certo nel paese nel quale giurai di farvi abitare; salvo Caleb, figlio di Gefunne, e Giosuè, figlio di Nun. I vostri bambini, di cui avete detto che sarebbero preda dei nemici, quelli farò entrare; ed essi conosceranno il paese che voi avete disprezzato. Ma quanto a voi, i vostri cadaveri cadranno in questo deserto. I vostri figli andranno pascendo le greggi nel deserto per quarant'anni e porteranno la pena delle vostre infedeltà, finché i vostri cadaveri non siano consumati nel deserto. Come avete messo quaranta giorni a esplorare il paese, porterete la pena delle vostre iniquità per quarant'anni, un anno per ogni giorno, e saprete che cosa sia cadere in disgrazia presso di me”. Io, il Signore, ho parlato: certo, cosí farò a tutta questa comunità malvagia, la quale si è riunita contro di me; in questo deserto saranno consumati e vi moriranno». Gli uomini che Mosè aveva mandato a esplorare il paese e che, tornati screditando il paese, avevano fatto mormorare tutta la comunità contro di lui, quegli uomini, dico, che avevano screditato il paese, morirono colpiti da una piaga, davanti al Signore. Ma Giosuè, figlio di Nun, e Caleb, figlio di Gefunne, rimasero vivi tra quelli che erano andati a esplorare il paese. Mosè riferí quelle parole a tutti i figli d'Israele; e il popolo ne fece grande cordoglio. La mattina si alzarono di buon'ora e salirono sulla cima del monte, e dissero: «Eccoci qua; noi saliremo al luogo di cui ha parlato il Signore, poiché abbiamo peccato». Ma Mosè disse: «Perché *trasgredite l'ordine del Signore? La cosa non vi riuscirà bene. Non salite, perché il Signore non è in mezzo a voi. Non fatevi sconfiggere dai vostri nemici! Poiché là, di fronte a voi, stanno gli Amalechiti e i Cananei, e voi cadrete per la spada; poiché vi siete sviati dal Signore, il Signore non sarà con voi». Nondimeno, si ostinarono a salire sulla cima del monte; ma l'*arca del patto del Signore e Mosè non si mossero dall'accampamento. Allora gli Amalechiti e i Cananei che abitavano su quel monte scesero giú, li sconfissero, e li fecero a pezzi fino a Corma.

Numeri 14:22-45 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

che nessuno di quelli che ora sono in vita entrerà in quel territorio. Essi hanno visto la mia potenza e i fatti straordinari da me compiuti, prima in Egitto e poi nel deserto; e nonostante questo hanno continuato a mettermi alla prova per una decina di volte. Perciò di quelli che mi hanno disubbidito, nessuno vedrà la terra promessa ai loro antenati. Il mio servo Caleb ha agito con animo diverso e mi è stato fedele. Io lo condurrò nel territorio che ha esplorato, e i suoi discendenti possederanno quella regione, mentre gli Amaleciti e i Cananei abiteranno nella valle. Domani cambiate direzione di marcia e riprendete il cammino nel deserto verso il Mar Rosso. Il Signore disse a Mosè e ad Aronne: «Ho sentito gli Israeliti lamentarsi continuamente di me! Questo popolo insopportabile quando la finirà con i suoi lamenti? Di’ loro da parte mia: Io, il Signore vivente, dichiaro che vi tratterò come avete detto sul mio conto. Morirete tutti in questo deserto. Tutti voi che siete stati registrati nel censimento, dall’età di vent’anni in su, morirete dal primo all’ultimo, perché vi siete lamentati di me. Giuro che non entrerete nella terra dove avevo promesso di farvi abitare. Gli unici a entrarvi saranno Caleb, figlio di Iefunnè, e Giosuè, figlio di Nun. Voi dicevate che i vostri bambini sarebbero stati fatti prigionieri dai nemici; invece io farò entrare proprio loro nella terra che voi avete disprezzato: essi la conosceranno. Voi morirete in questo deserto, mentre i vostri figli saranno nomadi per quarant’anni nel deserto, dietro ai loro greggi. Porteranno le conseguenze delle vostre infedeltà, finché l’ultimo di voi non sarà morto. Avete impiegato quaranta giorni, per compiere l’esplorazione: pagherete le conseguenze dei vostri peccati per quarant’anni: a ogni giorno, corrisponderà un anno. Imparerete così che cosa vuol dire opporsi a me. Ecco quel che ho da dirvi io, il Signore! Vi assicuro che vi tratterò così. Siete un popolo insopportabile e ribelle a me. Morirete dal primo all’ultimo in questo deserto». Gli uomini mandati da Mosè a esplorare il territorio che al loro ritorno avevano parlato male di quella terra e avevano incitato il popolo a criticare Mosè, morirono: essi furono improvvisamente castigati dal Signore per aver avuto la colpa di disprezzare la terra. Di tutti quelli che avevano compiuto l’esplorazione, restarono in vita soltanto Giosuè, figlio di Nun, e Caleb, figlio di Iefunnè. Mosè riferì il messaggio del Signore agli Israeliti, i quali rimasero molto rattristati. Il giorno seguente, di buon mattino, si misero in marcia, per entrare nella zona di montagna. Essi dissero: — Siamo colpevoli! Ma ora eccoci pronti ad andare nel luogo indicato dal Signore! Mosè disse loro: — Che fate? Voi disubbidite a un ordine preciso del Signore. Non riuscirete! Il Signore non è con voi. Fermatevi, altrimenti vi farete uccidere dai nemici! Là, davanti a voi, ci sono gli Amaleciti e i Cananei: essi vi sconfiggeranno. Il Signore non sarà con voi, perché vi siete allontanati da lui! Gli Israeliti, sentendosi forti, vollero ugualmente penetrare nella regione montuosa. Mosè restò nell’accampamento, e neppure l’arca dell'alleanza del Signore si mosse. Gli Amaleciti e i Cananei scesero dai monti dove abitavano, e sconfissero gli Israeliti e li inseguirono senza dar loro tregua fino a Corma.

Numeri 14:22-45 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

niuno di quegli uomini che hanno veduta la mia gloria, e i miei miracoli che io ho fatti in Egitto, e nel deserto, e pur m'hanno tentato già dieci volte, e non hanno ubbidito alla mia voce; non vedrà il paese, il quale ho giurato a' lor padri; niuno di quelli che m'hanno dispettato non lo vedrà. Ma, quant'è a Caleb, mio servitore, perchè in lui è stato un altro spirito, e m'ha seguitato appieno, io l'introdurrò nel paese nel quale egli è andato, e la sua progenie lo possederà. Or gli Amalechiti e i Cananei abitano nella Valle, e però domani voltate faccia, e camminate verso il deserto, traendo verso il mar rosso. Il Signore parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, dicendo: Infino a quando sofferirò io questa malvagia raunanza, che mormora contro a me? io ho uditi i mormorii de' figliuoli d'Israele, co' quali mormorano contro a me. Di' loro: Come io vivo, dice il Signore, io vi farò come voi avete parlato a' miei orecchi. I vostri corpi caderanno morti in questo deserto; e quant'è a tutti gli annoverati d'infra voi, seconda tutto il vostro numero, dall'età di vent'anni in su, che avete mormorato contro a me; se voi entrate nel paese del quale io alzai la mano che io vi ci stanzierei; salvo Caleb, figliuolo di Gefunne; e Giosuè, figliuolo di Nun. Ma io ci farò entrare i vostri piccoli fanciulli, de' quali voi avete detto che sarebbero in preda; ed essi conosceranno che cosa è il paese, il quale voi avete sdegnato. Ma di voi i corpi caderanno morti in questo deserto. E i vostri figliuoli andranno pasturando nel deserto, per quarant'anni, e porteranno la pena delle vostre fornicazioni, finchè i vostri corpi morti sieno consumati nel deserto. Voi porterete la pena delle vostre iniquità per quarant'anni, secondo il numero de' quaranta giorni che siete stati in ispiare il paese, un anno per un giorno; e voi conoscerete come io rompo le mie promesse. Io il Signore ho parlato. Se io non fo questo a tutta questa malvagia raunanza, che si è convenuta contro a me; essi verranno meno in questo deserto, e vi morranno. E quegli uomini che Mosè avea mandati per ispiare il paese, i quali, essendo tornati, aveano fatta mormorar tutta la raunanza contro a lui, infamando quel paese; quegli uomini, dico, che aveano sparso un cattivo grido di quel paese, morirono di piaga, davanti al Signore. Ma Giosuè, figliuolo di Nun, e Caleb, figliuolo di Gefunne, restarono in vita, d'infra quelli ch'erano andati per ispiare il paese. Or Mosè riferì quelle parole a tutti i figliuoli d'Israele; e il popolo ne fece un gran cordoglio. E la mattina seguente si levarono, e salirono alla sommità del monte, dicendo: Eccoci; noi saliremo al luogo che il Signore ha detto; perciocchè noi abbiamo peccato. Ma Mosè disse: Perchè trapassate il comandamento del Signore? ciò non prospererà. Non salite; conciossiachè il Signore non sia nel mezzo di voi; che talora, se vi affrontate co' vostri nemici, non siate sconfitti. Perchè colà davanti a voi son gli Amalechiti, e i Cananei, e voi sarete morti per la spada; perciocchè voi vi siete rivolti di dietro al Signore; ed egli non sarà con voi. Nondimeno essi si attentarono temerariamente di salire alla sommità del monte; ma l'Arca del Patto del Signore, e Mosè non si mossero di mezzo al campo. E gli Amalechiti, e i Cananei, che abitavano in quel monte, scesero giù, e li percossero, e li ruppero, perseguendoli fino in Horma.