Numeri 14:1-21
Numeri 14:1-21 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Allora tutta la comunità gridò di sgomento e alzò la voce; e il popolo pianse tutta quella notte. Tutti i figli d’Israele mormorarono contro Mosè e contro Aaronne, e tutta la comunità disse loro: «Fossimo pur morti nel paese d’Egitto! O fossimo pur morti in questo deserto! Perché il SIGNORE ci conduce in quel paese dove cadremo per la spada? Là le nostre mogli e i nostri bambini diventeranno preda del nemico. Non sarebbe meglio per noi tornare in Egitto?» E si dissero l’un l’altro: «Nominiamoci un capo, torniamo in Egitto!» Allora Mosè e Aaronne si prostrarono a terra davanti a tutta la comunità riunita dei figli d’Israele. E Giosuè, figlio di Nun, e Caleb, figlio di Gefunne, che erano tra quelli che avevano esplorato il paese, si stracciarono le vesti e parlarono così a tutta la comunità dei figli d’Israele: «Il paese che abbiamo attraversato per esplorarlo è un paese buono, molto buono. Se il SIGNORE ci è favorevole, ci farà entrare in quel paese e ce lo darà: è un paese dove scorrono il latte e il miele. Soltanto, non vi ribellate al SIGNORE e non abbiate paura del popolo di quel paese, poiché ne faremo nostro pascolo; l’ombra che li proteggeva si è ritirata e il SIGNORE è con noi; non li temete». Allora tutta la comunità parlò di lapidarli; ma la gloria del SIGNORE apparve sulla tenda di convegno a tutti i figli d’Israele, e il SIGNORE disse a Mosè: «Fino a quando mi disprezzerà questo popolo? Fino a quando non avranno fede in me dopo tutti i miracoli che ho fatti in mezzo a loro? Io lo colpirò con la peste e lo distruggerò, ma farò di te una nazione più grande e più potente di esso». E Mosè disse al SIGNORE: «Ma lo verranno a sapere gli abitanti dell’Egitto, da cui tu hai fatto uscire questo popolo per la tua potenza, e la cosa sarà risaputa dagli abitanti di questo paese. Essi hanno udito che tu, o SIGNORE, sei in mezzo a questo popolo e gli appari faccia a faccia, che la tua nuvola si ferma sopra di loro e che cammini davanti a loro di giorno in una colonna di nuvola, e di notte in una colonna di fuoco. Ora, se fai perire questo popolo come un sol uomo, le nazioni che hanno udito la tua fama diranno: “Il SIGNORE non è stato capace di far entrare questo popolo nel paese che aveva giurato di dargli, perciò li ha scannati nel deserto”. Ora si mostri, ti prego, la potenza del Signore nella sua grandezza, come tu hai promesso dicendo: “Il SIGNORE è lento all’ira e grande in bontà; egli perdona l’iniquità e il peccato, ma non lascia impunito il colpevole e punisce l’iniquità dei padri sui figli, fino alla terza e alla quarta generazione”. Perdona, ti prego, l’iniquità di questo popolo, secondo la grandezza della tua bontà, come hai perdonato a questo popolo dall’Egitto fin qui». Il SIGNORE disse: «Io perdono, come tu hai chiesto. Però, com’è vero che io vivo, tutta la terra sarà piena della gloria del SIGNORE.
Numeri 14:1-21 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Allora tutta la comunità gridò di sgomento e alzò la voce; e il popolo pianse tutta quella notte. Tutti i figli d'*Israele mormorarono contro *Mosè e contro *Aaronne, e tutta la comunità disse loro: «Fossimo pur morti nel paese d'Egitto! O fossimo pur morti in questo deserto! Perché il Signore ci conduce in quel paese dove cadremo per la spada? Là le nostre mogli e i nostri bambini diventeranno preda del nemico. Non sarebbe meglio per noi tornare in Egitto?» E si dissero l'un l'altro: «Nominiamoci un capo, torniamo in Egitto!» Allora Mosè e Aaronne si prostrarono a terra davanti a tutta la comunità riunita dei figli d'Israele. E *Giosuè, figlio di Nun, e *Caleb, figlio di Gefunne, che erano tra quelli che avevano esplorato il paese, si stracciarono le vesti e parlarono cosí a tutta la comunità dei figli d'Israele: «Il paese che abbiamo attraversato per esplorarlo è un paese buono, molto buono. Se il Signore ci è favorevole, ci farà entrare in quel paese e ce lo darà: è un paese dove scorre il latte e il miele. Soltanto, non vi ribellate al Signore e non abbiate paura del popolo di quel paese, poiché ne faremo nostro pascolo; l'ombra che li proteggeva si è ritirata, e il Signore è con noi; non li temete». Allora tutta la comunità parlò di lapidarli; ma la gloria del Signore apparve sulla *tenda di convegno a tutti i figli d'Israele, e il Signore disse a Mosè: «Fino a quando mi disprezzerà questo popolo? Fino a quando non avranno fede in me dopo tutti i miracoli che ho fatti in mezzo a loro? Io lo colpirò con la peste e lo distruggerò, ma farò di te una nazione piú grande e piú potente di esso». E Mosè disse al Signore: «Ma lo verranno a sapere gli abitanti dell'Egitto, da cui tu hai fatto uscire questo popolo per la tua potenza, e la cosa sarà risaputa dagli abitanti di questo paese. Essi hanno udito che tu, o Signore, sei in mezzo a questo popolo e gli appari faccia a faccia, che la tua nuvola si ferma sopra di loro e che cammini davanti a loro di giorno in una colonna di nuvola, e di notte in una colonna di fuoco. Ora, se fai perire questo popolo come un sol uomo, le nazioni che hanno udito la tua fama, diranno: “Il Signore non è stato capace di far entrare questo popolo nel paese che aveva giurato di dargli, perciò li ha scannati nel deserto”. Ora si mostri, ti prego, la potenza del Signore nella sua grandezza, come tu hai promesso dicendo: “Il Signore è lento all'ira e grande in bontà; egli perdona l'*iniquità e il peccato, ma non lascia impunito il colpevole e punisce l'iniquità dei padri sui figli, fino alla terza e alla quarta generazione”. Perdona, ti prego, l'iniquità di questo popolo, secondo la grandezza della tua bontà, come hai perdonato a questo popolo dall'Egitto fin qui». Il Signore disse: «Io perdono, come tu hai chiesto. Però, come è vero che io vivo, tutta la terra sarà piena della gloria del Signore.
Numeri 14:1-21 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Tutta la d'Israele si mise a gridare, e per tutta la notte continuarono a piangere. Criticarono Mosè e Aronne e dissero loro: «Meglio se fossimo morti in Egitto o in questo deserto! Perché il Signore ci vuol condurre in una terra simile? Moriremo tutti sul campo di battaglia! Le nostre donne e i nostri bambini cadranno nelle mani dei nemici. È meglio tornare in Egitto!». Poi dissero l’uno all’altro: «Nominiamo un nuovo capo e ritorniamo in Egitto!». Mosè e Aronne si gettarono a terra davanti all’assemblea della comunità d'Israele in segno di disperazione. Due tra gli uomini che avevano preso parte all’esplorazione, Giosuè, figlio di Nun, e Caleb, figlio di Iefunnè, si strapparono i vestiti e dissero al popolo: «Il territorio percorso in lungo e in largo durante la nostra esplorazione è davvero una bella terra. È una terra dove scorre latte e miele. Basta che il Signore sia a noi favorevole: ci condurrà in essa e ce la darà in possesso. Non ribellatevi al Signore! Non dovete aver paura degli abitanti di quel territorio: ne faremo un solo boccone! Gli dèi che li proteggono, li hanno abbandonati; invece il Signore è con noi. Non devono farvi paura!». Tutto il popolo stava già per tirar sassi contro i due, per ucciderli, quando il Signore manifestò d'improvviso la sua gloria agli occhi degli Israeliti sulla tenda dell'incontro. Il Signore disse a Mosè: — Fino a quando questo popolo continuerà a rifiutarmi? Perché non hanno proprio fiducia in me, nonostante tutti i fatti straordinari che ho compiuto in mezzo a loro? Li castigherò con la peste e li distruggerò. Da te farò crescere un popolo ancor più grande e più forte di quello! Mosè disse al Signore: — Gli Egiziani hanno saputo che tu hai fatto uscire questo popolo dal loro territorio con la tua forza. L’hanno raccontato agli abitanti di questi posti. Anch’essi quindi hanno saputo che tu, Signore, sei presente in mezzo a questo popolo e ti manifesti a lui direttamente. Sanno che li proteggi e li guidi: di giorno, nella colonna di nubi e, di notte, in una nube infuocata. Se tu distruggi di colpo questo popolo, quelli che hanno sentito parlare della tua fama, diranno: «Il Signore non è stato capace di condurre il popolo d'Israele nella terra che gli aveva promesso; per questo l’ha distrutto completamente nel deserto». Perciò, ti prego, Signore: dimostra la tua potenza e agisci come hai dichiarato quando hai detto: «Io sono il Signore. Sono paziente e grande nella misericordia. Perdono i peccati e le disubbidienze, ma non lascio senza punizione i colpevoli e li castigo nei figli e nei discendenti, fino alla terza e alla quarta generazione». Perciò, Signore, secondo la tua grande misericordia, perdona ancora il peccato di questo popolo, come hai fatto da quando hanno lasciato l’Egitto fino a ora. Il Signore rispose: — Li perdono, come mi hai chiesto. Però com’è vero che io sono il Vivente, e che la mia gloria riempie tutta la terra, giuro
Numeri 14:1-21 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
ALLORA tutta la raunanza alzò la voce, e diede di gran grida, e il popolo pianse quella notte. E tutti i figliuoli d'Israele mormorarono contro a Mosè, e contro ad Aaronne; e tutta la raunanza disse loro: Fossimo pur morti nel paese di Egitto, o fossimo pur morti in questo deserto. E perchè ci mena il Signore in quel paese, acciocchè siamo morti per la spada, e sieno le nostre mogli, e le nostre famiglie, in preda? non sarebb' egli meglio per noi di ritornarcene in Egitto? E dissero l'uno all'altro: Costituiamoci un capo, e ritorniamocene in Egitto. Allora Mosè ed Aaronne si gittarono a terra sopra le lor facce, davanti a tutta la raunanza della comunanza de' figliuoli d'Israele. E Giosuè, figliuolo di Nun, e Caleb, figliuolo di Gefunne, ch'erano stati di quelli che aveano spiato il paese, si stracciarono i vestimenti; e dissero a tutta la raunanza de' figliuoli d'Israele: Il paese, per lo quale siamo passati, per ispiarlo, è un buonissimo paese. Se il Signore ci è favorevole, egli c'introdurrà in quel paese, e cel darà; che è un paese stillante latte e miele. Sol non ribellatevi contro al Signore, e non abbiate paura del popolo di quel paese; conciossiachè essi sieno nostro pane; la loro ombra s'è dipartita d'in su loro; e il Signore è con noi; non abbiatene paura. Allora tutta la raunanza disse di lapidarli; ma la gloria del Signore apparve a tutti i figliuoli d'Israele, nel Tabernacolo della convenenza. E il Signore disse a Mosè: Infino a quando mi dispetterà questo popolo? e infino a quando non crederanno essi in me, per tutti i miracoli che io ho fatti nel mezzo di lui? Io lo percoterò di mortalità, e lo disperderò; e io ti farò divenire una nazione più grande, e più potente di lui. E Mosè disse al Signore: Ma gli Egizj l'udiranno; conciossiachè tu abbi tratto fuori questo popolo del mezzo di loro, con la tua forza. E diranno agli abitanti di questo paese, i quali hanno inteso che tu, Signore, sei nel mezzo di questo popolo, e che tu apparisci loro a vista d'occhio, e che la tua nuvola si ferma sopra loro, e che tu cammini davanti a loro in colonna di nuvola di giorno, e in colonna di fuoco di notte; se, dico, tu fai morir questo popolo, come un solo uomo le genti che avranno intesa la tua fama, diranno: Perciocchè il Signore non ha potuto fare entrar cotesto popolo nel paese ch'egli avea lor giurato, egli li ha ammazzati nel deserto. Ora dunque, sia, ti prego, la potenza del Signore magnificata, e fa' secondo che tu hai parlato, dicendo: Il Signore è lento all'ira, e grande in benignità; egli perdona l'iniquità e il misfatto; ma altresì non assolve punto il colpevole; anzi fa punizione dell'iniquità de' padri sopra i figliuoli, infino alla terza e alla quarta generazione. Deh! perdona a questo popolo la sua iniquità, secondo la grandezza della tua benignità, e come tu gli hai perdonato dall'Egitto infin a qui. E il Signore disse: io gli ho perdonato, secondo la tua parola. Ma pure, come io vivo, e come tutta la terra è ripiena della mia gloria