Neemia 8:1-12
Neemia 8:1-12 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Tutto il popolo si radunò come un sol uomo sulla piazza che è davanti alla porta delle Acque, e disse a Esdra, lo scriba, che portasse il libro della legge di Mosè che il SIGNORE aveva data a Israele. Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all’assemblea, composta di uomini, di donne e di tutti quelli che erano in grado di capire. Egli lesse il libro sulla piazza che è davanti alla porta delle Acque, dalla mattina presto fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano in grado di capire; e tutto il popolo tendeva l’orecchio per sentire il libro della legge. Esdra, lo scriba, stava sopra un palco di legno, che era stato fatto apposta; accanto a lui stavano, a destra, Mattitia, Sema, Anania, Uria, Chilchia e Maaseia; a sinistra, Pedaia, Misael, Malchia, Casum, Casbaddana, Zaccaria e Mesullam. Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava nel posto più elevato; e, appena aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. Esdra benedisse il SIGNORE, Dio grande, e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; e s’inchinarono e si prostrarono con la faccia a terra davanti al SIGNORE. Iesua, Bani, Serebia, Iamin, Accub, Sabbetai, Odia, Maaseia, Chelita, Azaria, Iozabad, Anan, Pelaia e gli altri Leviti spiegavano la legge al popolo, e tutti stavano in piedi al loro posto. Essi leggevano nel libro della legge di Dio in modo comprensibile; ne davano il senso, per far capire al popolo quello che leggevano. Neemia, che era il governatore, Esdra, sacerdote e scriba, e i Leviti, che insegnavano, dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato al SIGNORE vostro Dio; non siate tristi e non piangete!» Tutto il popolo infatti piangeva, ascoltando le parole della legge. Poi Neemia disse loro: «Andate, mangiate cibi grassi e bevete bevande dolci, e mandate delle porzioni a quelli che non hanno preparato nulla per loro; perché questo giorno è consacrato al nostro Signore; non siate tristi; perché la gioia del SIGNORE è la vostra forza». I Leviti calmavano tutto il popolo, dicendo: «Tacete, perché questo giorno è santo; non siate tristi!» Tutto il popolo se ne andò a mangiare, a bere, a mandare porzioni ai poveri e a fare gran festa, perché avevano capito le parole che erano state loro spiegate.
Neemia 8:1-12 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Tutto il popolo si radunò come un sol uomo sulla piazza che è davanti alla porta delle Acque, e disse a *Esdra, lo *scriba, che portasse il libro della legge di *Mosè che il Signore aveva data a *Israele. Il primo giorno del settimo mese, il *sacerdote Esdra portò la legge davanti all'assemblea, composta di uomini, di donne e di tutti quelli che erano in grado di capire. Egli lesse il libro sulla piazza che è davanti alla porta delle Acque, dalla mattina presto fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne, e di quelli che erano in grado di capire; e tutto il popolo tendeva l'orecchio, per sentire il libro della legge. Esdra, lo scriba, stava sopra un palco di legno, che era stato fatto apposta; accanto a lui stavano, a destra, Mattitia, Sema, Anania, Uria, Chilchia e Maaseia; a sinistra, Pedaia, Misael, Malchia, Casum, Casbaddana, Zaccaria e Mesullam. Esdra aprí il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava nel posto piú elevato; e, appena aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. Esdra benedisse il Signore, Dio grande, e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; e s'inchinarono, e si prostrarono con la faccia a terra davanti al Signore. Iesua, Bani, Serebia, Iamin, Accub, Sabbetai, Odia, Maaseia, Chelita, Azaria, Iozabad, Anan, Pelaia e gli altri Leviti spiegavano la legge al popolo, e tutti stavano in piedi al loro posto. Essi leggevano nel libro della legge di Dio in modo comprensibile; ne davano il senso, per far capire al popolo quello che leggevano. *Neemia, che era il governatore, Esdra, sacerdote e scriba, e i Leviti, che insegnavano, dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato al Signore vostro Dio; non siate tristi e non piangete!» Tutto il popolo infatti piangeva, ascoltando le parole della legge. Poi Neemia disse loro: «Andate, mangiate cibi grassi e bevete bevande dolci, e mandate delle porzioni a quelli che non hanno preparato nulla per loro; perché questo giorno è consacrato al nostro Signore; non siate tristi; perché la gioia del Signore è la vostra forza». I Leviti calmavano tutto il popolo, dicendo: «Tacete, perché questo giorno è santo; non siate tristi!» Tutto il popolo se ne andò a mangiare, a bere, a mandare porzioni ai poveri, e a fare gran festa, perché avevano capito le parole che erano state loro spiegate.
Neemia 8:1-12 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
e si radunarono tutti a Gerusalemme nella piazza davanti alla porta delle Acque. Esdra, esperto nella legge data agli Israeliti dal Signore, fu incaricato di portare il libro della legge di Mosè. Il sacerdote Esdra lo portò davanti all’assemblea, composta di uomini, donne e bambini in grado di capire. Era il primo giorno del settimo mese. Dall’alba fino a mezzogiorno Esdra lesse il libro davanti a quella folla nella piazza della porta delle Acque. Tutti ascoltavano con attenzione. Esdra, l’esperto nella legge, stava su una pedana di legno costruita per l’occasione. Accanto a lui stavano, a destra: Mattitia, Sema, Anaià, Uria, Chelkia e Maasia; a sinistra: Pedaià, Misaele, Malchia, Casum, Casbaddana, Zaccaria e Mesullàm. Quando Esdra, che era ben visibile da tutti, apri il libro, il popolo si alzò in piedi. Esdra lodò il Signore, il grande Dio, e tutti alzarono le mani e risposero: «Amen! Amen!». Si inchinarono fino a terra per adorare il Signore. Poi si rialzarono e alcuni leviti spiegarono al popolo la legge. Erano: Giosuè, Banì, Serebia, Iamin, Akkub, Sabbetài, Odia, Maasia, Kelità, Azaria, Iozabàd, Canan e Pelaià. I leviti leggevano alcuni brani della legge di Dio, li traducevano e li spiegavano per farli comprendere a tutti. La gente sentì quel che la legge richiedeva e si mise a piangere. Allora intervennero il governatore Neemia, il sacerdote Esdra, esperto nella legge, e i leviti che davano le spiegazioni. Essi dissero al popolo: «Questo è un giorno santo, è il giorno del Signore vostro Dio, non dovete essere tristi e piangere». Esdra aggiunse: «Dovete far festa, preparate un pranzo con buone carni e buon vino e mandate una porzione a chi non ne ha. Oggi è un giorno consacrato al Signore. Non dovete essere tristi, perché la gioia che viene dal Signore vi darà forza». Anche i leviti incoraggiarono il popolo: «Non siate preoccupati: oggi è un giorno santo, non dovete essere tristi». Tutti allora andarono a mangiare e condivisero quello che avevano. Fecero una grande festa perché avevano capito il senso delle parole ascoltate.
Neemia 8:1-12 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
ALLORA tutto il popolo si adunò di pari consentimento nella piazza, che è davanti alla porta delle acque; e dissero ad Esdra, scriba, che portasse il libro della Legge di Mosè, la quale il Signore avea data ad Israele. E nel primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la Legge davanti alla raunanza, nella quale erano uomini e donne, tutti quelli ch'erano in età di conoscimento, per ascoltare. Ed egli lesse nel Libro, in capo della piazza che è davanti alla porta delle acque, dallo schiarir del giorno fino a mezzodì, in presenza degli uomini, delle donne, e di coloro ch'erano in età di conoscimento; e gli orecchi di tutto il popolo erano intenti al libro della Legge. Ed Esdra, scriba, stava in piè sopra un pergamo di legname, ch'era stato fatto per questo; ed appresso a lui a man destra stavano Mattitia, e Sema, ed Anaia, ed Uria, ed Hilchia, e Maaseia; e dalla sinistra, Pedaia, e Misael, e Malchia, ed Hasum, ed Hasbedana, e Zaccaria, e Mesullam. Esdra dunque aperse il libro, alla vista di tutto il popolo; perciocchè egli era disopra a tutto il popolo; e come egli l'ebbe aperto, tutto il popolo si levò in piè. Poi Esdra benedisse il Signore, il grande Iddio. E tutto il popolo rispose: Amen, Amen, alzando le mani; poi s'inchinarono, e adorarono il Signore, con le facce verso terra. E Iesua, Bani, Serebia, Iamin, Accub, Sabbetai, Hodia, Maaseia, Chelita, Azaria, Iozabad, Hanan, Pelaia, e gli altri Leviti, dichiaravano al popolo la Legge, stando il popolo nel suo luogo. E leggevano nel libro della Legge di Dio distintamente, e chiaramente; e, sponendone il sentimento, davano ad intendere ciò che si leggeva. Or Neemia, che è Hattirsata, e il sacerdote Esdra, scriba, e i Leviti che ammaestravano il popolo, dissero a tutto il popolo: Questo giorno è sacro all'Iddio nostro; non fate cordoglio, e non piangete; conciossiachè tutto il popolo piangesse, udendo le parole della Legge. Poi Neemia disse loro: Andate, mangiate vivande grasse, e bevete vini dolci, e mandate delle porzioni a quelli che non hanno nulla d'apparecchiato; perciocchè questo giorno è sacro al Signore nostro, e non vi contristate; conciossiachè l'allegrezza del Signore sia la vostra forza. E i Leviti facevano far silenzio a tutto il popolo, dicendo: Tacete; perciocchè questo giorno è sacro; e non vi contristate. E tutto il popolo se ne andò per mangiare, e per bere, e per mandar messi di vivande, e per far gran festa; perciocchè aveano intese le parole ch'erano loro state dichiarate.