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Neemia 4:1-9

Neemia 4:1-9 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

A un certo punto Sanballàt, Tobia, gli Arabi, gli Ammoniti e gli abitanti della zona di Asdod si resero conto che la ricostruzione delle mura di Gerusalemme andava avanti bene e che le brecce venivano riparate. Allora si irritarono molto e si misero d'accordo per venire ad assalire Gerusalemme e crearvi confusione. Noi pregammo il Signore di aiutarci e stabilimmo turni di guardia di giorno e di notte per difenderci da quella gente. Durante il lavoro gli Israeliti cantavano: «Le macerie sono tante, ma le braccia sono stanche; quando mai si arriverà a rifare la città?». I nostri nemici, intanto, ci credevano all’oscuro del loro progetto e pensavano: «Piomberemo loro addosso all’improvviso, li massacreremo e metteremo fine ai lavori». Almeno una decina di volte, i nostri connazionali che abitavano vicino ai nemici vennero a dirci: «Rifugiatevi presso di noi». Allora incaricai i vari gruppi familiari di organizzarsi per la difesa con spade, lance e archi e di mettersi sotto le mura, dietro qualche riparo, là dove c’erano spazi indifesi. Considerai la situazione, poi mi rivolsi alle autorità, ai capi e al popolo: «Non spaventatevi — dissi — per questi nemici. Non dimenticate che nessuno può resistere alla grandezza del Signore. Combattete per le vostre case, i vostri fratelli, le vostre mogli, i vostri figli e le vostre figlie!». I nostri nemici si resero conto che noi avevamo scoperto i loro piani. Così Dio mandò all’aria i loro progetti e noi potemmo tornare tutti ai nostri lavori sulle mura.

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