Vangelo secondo Marco 4:38-41
Vangelo secondo Marco 4:38-41 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Egli stava dormendo sul guanciale a poppa. Essi lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che noi moriamo?» Egli, svegliatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!» Il vento cessò e si fece gran bonaccia. Egli disse loro: «Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?» Ed essi furono presi da gran timore e si dicevano gli uni gli altri: «Chi è dunque costui, al quale persino il vento e il mare ubbidiscono?»
Vangelo secondo Marco 4:38-41 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Egli stava dormendo sul guanciale a poppa. I discepoli lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa che noi moriamo?» Egli, svegliatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!» Il vento cessò e si fece gran bonaccia. Egli disse loro: «Perché siete cosí paurosi? Non avete ancora fede?» Ed essi furono presi da gran timore e si dicevano gli uni gli altri: «Chi è dunque costui, al quale persino il vento e il mare ubbidiscono?»
Vangelo secondo Marco 4:38-41 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Gesù intanto dormiva in fondo alla barca, la testa appoggiata su un cuscino. Allora gli altri lo svegliarono e gli dissero: — *Maestro, affondiamo! Non te ne importa nulla? Egli si svegliò, sgridò il vento e disse all’acqua del lago: «Fa’ silenzio! Calmati!». Allora il vento si fermò e ci fu una grande calma. Poi Gesù disse ai suoi discepoli: — Perché avete tanta paura? Non avete ancora fede? Essi però si spaventarono molto e dicevano tra loro: «Chi è dunque costui? Anche il vento e le onde del lago gli ubbidiscono!».
Vangelo secondo Marco 4:38-41 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Or egli era a poppa, dormendo sopra un guanciale. Ed essi lo destarono, e gli dissero: Maestro, non ti curi tu che noi periamo? Ed egli, destatosi, sgridò il vento, e disse al mare: Taci, e sta' cheto. E il vento si acquetò, e si fece gran bonaccia. Poi disse loro: Perchè siete voi così timidi? come non avete voi fede? Ed essi temettero di gran timore, e dicevano gli uni agli altri: Chi è pur costui, cui il vento ed il mare ubbidiscono?