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Vangelo secondo Marco 4:21-34

Vangelo secondo Marco 4:21-34 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Poi diceva ancora loro: «Si prende forse la lampada per metterla sotto un recipiente o sotto il letto? Non la si prende invece per metterla sul candeliere? Poiché non vi è nulla che sia nascosto se non per essere manifestato; e nulla è stato tenuto segreto se non per essere messo in luce. Se uno ha orecchi per udire oda». Diceva loro ancora: «Badate a ciò che udite. Con la misura con la quale misurate sarete misurati pure voi; e a voi sarà dato anche di più; poiché a chi ha sarà dato, a chi non ha sarà tolto anche quello che ha». Diceva ancora: «Il regno di Dio è come un uomo che getti il seme nel terreno, e dorma e si alzi, la notte e il giorno; il seme intanto germoglia e cresce senza che egli sappia come. La terra da se stessa porta frutto: prima l’erba, poi la spiga, poi nella spiga il grano ben formato. E quando il frutto è maturo, subito vi mette la falce perché l’ora della mietitura è venuta». Diceva ancora: «A che paragoneremo il regno di Dio, o con quale parabola lo rappresenteremo? Esso è simile a un granello di senape, il quale, quando lo si è seminato in terra, è il più piccolo di tutti i semi che sono sulla terra; ma quando è seminato, cresce e diventa più grande di tutti gli ortaggi; e fa dei rami tanto grandi che alla sua ombra possono ripararsi gli uccelli del cielo». Con molte parabole di questo genere esponeva loro la parola, secondo quello che potevano intendere. Non parlava loro senza parabola; ma in privato ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.

Vangelo secondo Marco 4:21-34 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Poi diceva ancora: «Si prende forse la lampada per metterla sotto il *vaso o sotto il letto? Non la si prende invece per metterla sul *candeliere? Poiché non vi è nulla che sia nascosto se non per essere manifestato; e nulla è stato tenuto segreto, se non per essere messo in luce. Se uno ha orecchi per udire oda». Diceva loro ancora: «Badate a ciò che udite. Con la misura con la quale misurate sarete misurati pure voi; e a voi sarà dato anche di piú; poiché a chi ha sarà dato, a chi non ha sarà tolto anche quello che ha». Diceva ancora: «Il regno di Dio è come un uomo che getti il seme nel terreno, e dorma e si alzi, la notte e il giorno; il seme intanto germoglia e cresce senza che egli sappia come. La terra da sé stessa dà il suo frutto: prima l'erba, poi la spiga, poi nella spiga il grano ben formato. Quando il frutto è maturo, subito il mietitore vi mette la falce perché l'ora della mietitura è venuta». Diceva ancora: «A che paragoneremo il regno di Dio, o con quale parabola lo rappresenteremo? Esso è simile a un granello di senape, il quale, quando lo si è seminato in terra, è il piú piccolo di tutti i semi che sono sulla terra; ma quando è seminato, cresce e diventa piú grande di tutti gli ortaggi; e fa dei rami tanto grandi, che all'ombra loro possono ripararsi gli uccelli del cielo». Con molte parabole di questo genere esponeva loro la parola, secondo quello che potevano intendere. Non parlava loro senza parabola; ma in privato ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.

Vangelo secondo Marco 4:21-34 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

E Gesù diceva: «Non si accende la lampada per poi metterla sotto un secchio o sotto il letto, ma piuttosto per metterla in alto. Così tutto ciò che ora è nascosto sarà portato alla luce, tutto ciò che è segreto diventerà chiaro. Chi ha orecchi, cerchi di capire». Poi diceva ancora: «Fate bene attenzione a ciò che ascoltate. Quando Dio vi darà i suoi doni, userà la misura che usate voi, anzi vi darà anche di più. Chi ha molto riceverà ancor di più; ma a chi ha poco sarà portato via anche il poco che ha». E Gesù diceva: «Il *regno di Dio è come la semente che un uomo sparge nella terra. Ogni sera egli va a dormire e ogni mattina si alza. Intanto il seme germoglia e cresce, ed egli non sa affatto come ciò avviene. La terra, da sola, fa crescere il raccolto: prima un filo d'erba, poi la spiga e, nella spiga, il grano maturo. E quando il frutto è pronto subito l’uomo prende la falce perché è venuto il momento del raccolto». E Gesù diceva: «A che cosa somiglia il regno di Dio? Con quale parabola ne parleremo? Esso è simile a un granello di *senape che, quando viene seminato nella terra, è il più piccolo di tutti i semi. Ma poi, quando è stato seminato, cresce e diventa il più grande di tutte le piante dell'orto. E mette dei rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra». Così, con molte parabole di questo genere, Gesù parlava alla gente e annunziava il suo messaggio così come potevano capire. Con la gente non parlava mai senza parabole; quando però si trovava solo con i suoi discepoli, spiegava loro ogni cosa.

Vangelo secondo Marco 4:21-34 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

DISSE loro ancora: È la lampana recata, acciocchè si ponga sotto il moggio, o sotto il letto? non è ella recata, acciocchè sia posta sopra il candelliere? Poichè nulla è occulto, che non debba esser manifestato; ed anche nulla è restato occulto per lo passato: ma è convenuto che fosse palesato. Se alcuno ha orecchie da udire, oda. Disse loro ancora: Ponete mente a ciò che voi udite. Della misura che misurate, vi sarà misurato; ed a voi che udite sarà sopraggiunto. Perciocchè a chiunque ha, sarà dato; ma chi non ha, eziandio quel ch'egli ha gli sarà tolto. OLTRE a ciò disse: Il regno di Dio è come se un uomo avesse gettata la semenza in terra; e dormisse, e si levasse di giorno, e di notte; ed intanto la semenza germogliasse, e crescesse nella maniera ch'egli non sa. Poichè la terra da sè stessa produce prima erba, poi spiga, poi grano compiuto nella spiga. E quando il frutto è maturo, subito vi si mette la falce, perciocchè la mietitura è venuta. DICEVA ancora: A che assomiglieremo il regno di Dio? o con qual similitudine lo rappresenteremo? Egli è simile ad un granel di senape, il quale, quando è seminato in terra, è il più piccolo di tutti i semi che son sopra la terra; ma, dopo che è stato seminato, cresce, e si fa la maggiore di tutte l'erbe, e fa rami grandi, talchè gli uccelli del cielo possono ripararsi sotto l'ombra sua. E per molte tali parabole proponeva loro la parola, secondo che potevano udire. E non parlava loro senza similitudine; ma, in disparte, egli dichiarava ogni cosa a' suoi discepoli.