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Vangelo secondo Matteo 27:11-23

Vangelo secondo Matteo 27:11-23 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Gesù fu portato davanti al governatore romano. Quello gli domandò: — Sei tu il re dei Giudei? E Gesù rispose: — Tu lo dici. Intanto i capi dei *sacerdoti e le altre autorità portavano accuse contro di lui, ma egli non diceva nulla. Allora Pilato gli disse: — Non senti di quante cose ti accusano? Ma Gesù non rispose neanche una parola, tanto che il governatore ne fu molto meravigliato. Ogni anno, per la festa di *Pasqua, il governatore aveva l’abitudine di lasciare libero uno dei carcerati, quello che il popolo voleva. A quel tempo era in prigione un carcerato famoso, di nome Barabba. Quando si fu riunita una certa folla, Pilato domandò: — Chi volete che sia lasciato libero: Barabba, oppure Gesù detto *Cristo? — Perché sapeva bene che l’avevano portato da lui solo per odio. Mentre Pilato era seduto al tribunale, sua moglie gli mandò a dire: — Cerca di non decidere niente contro quest’uomo innocente, perché questa notte, in sogno, ho sofferto molto per causa sua. Intanto i capi dei *sacerdoti e le altre autorità convinsero la folla a chiedere la liberazione di Barabba e la morte di Gesù. Il governatore domandò ancora: — Chi dei due volete che lasci libero? La folla rispose: — Barabba. Pilato continuò: — Che farò dunque di Gesù, detto Cristo? Tutti risposero: — In croce! Pilato replicò: — Che cosa ha fatto di male? Ma quelli gridavano ancora più forte: — In croce! in croce!

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