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Vangelo secondo Luca 20:27-47

Vangelo secondo Luca 20:27-47 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Poi si avvicinarono alcuni sadducei, i quali negano che ci sia risurrezione, e lo interrogarono, dicendo: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se il fratello di uno muore, avendo moglie ma senza figli, il fratello di lui ne prenda la moglie e dia una discendenza a suo fratello”. C’erano dunque sette fratelli. Il primo prese moglie e morì senza figli. Il secondo pure la sposò, poi il terzo; e così, fino al settimo, morirono senza lasciare figli. Infine morì anche la donna. Nella risurrezione, dunque, di chi sarà moglie quella donna? Perché tutti e sette l’hanno avuta per moglie». Gesù disse loro: «I figli di questo mondo sposano e sono sposati, ma quelli che saranno ritenuti degni di aver parte al mondo avvenire e alla risurrezione dai morti non prendono né danno moglie; neanche possono più morire perché sono simili agli angeli e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione. Che poi i morti risuscitino, lo dichiarò anche Mosè nel passo del pruno, quando chiama il Signore, Dio di Abraamo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. Ora, egli non è Dio di morti, ma di vivi; perché per lui tutti vivono». Alcuni scribi, rispondendo, dissero: «Maestro, hai detto bene». E non osavano più fargli alcuna domanda. Ed egli disse loro: «Come mai si dice che il Cristo è Figlio di Davide? Poiché Davide stesso, nel libro dei Salmi, dice: “Il SIGNORE ha detto al mio Signore: ‘Siedi alla mia destra, finché io abbia posto i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi’”. Davide dunque lo chiama Signore; come può essere suo figlio?» Mentre tutto il popolo lo ascoltava, egli disse ai {suoi} discepoli: «Guardatevi dagli scribi, a cui piace passeggiare in lunghe vesti, e che amano i saluti nelle piazze, i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei conviti; essi divorano le case delle vedove e fanno lunghe preghiere per mettersi in mostra. Costoro riceveranno una condanna maggiore».

Vangelo secondo Luca 20:27-47 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Poi si avvicinarono alcuni sadducei, i quali negano che ci sia risurrezione, e lo interrogarono, dicendo: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se il fratello di uno muore, avendo moglie ma senza figli, il fratello di lui ne prenda la moglie e dia una discendenza a suo fratello”. C’erano dunque sette fratelli. Il primo prese moglie e morì senza figli. Il secondo pure la sposò, poi il terzo; e così, fino al settimo, morirono senza lasciare figli. Infine morì anche la donna. Nella risurrezione, dunque, di chi sarà moglie quella donna? Perché tutti e sette l’hanno avuta per moglie». Gesù disse loro: «I figli di questo mondo sposano e sono sposati, ma quelli che saranno ritenuti degni di aver parte al mondo avvenire e alla risurrezione dai morti non prendono né danno moglie; neanche possono più morire perché sono simili agli angeli e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione. Che poi i morti risuscitino, lo dichiarò anche Mosè nel passo del pruno, quando chiama il Signore, Dio di Abraamo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. Ora, egli non è Dio di morti, ma di vivi; perché per lui tutti vivono». Alcuni scribi, rispondendo, dissero: «Maestro, hai detto bene». E non osavano più fargli alcuna domanda. Ed egli disse loro: «Come mai si dice che il Cristo è Figlio di Davide? Poiché Davide stesso, nel libro dei Salmi, dice: “Il SIGNORE ha detto al mio Signore: ‘Siedi alla mia destra, finché io abbia posto i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi’”. Davide dunque lo chiama Signore; come può essere suo figlio?» Mentre tutto il popolo lo ascoltava, egli disse ai {suoi} discepoli: «Guardatevi dagli scribi, a cui piace passeggiare in lunghe vesti, e che amano i saluti nelle piazze, i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei conviti; essi divorano le case delle vedove e fanno lunghe preghiere per mettersi in mostra. Costoro riceveranno una condanna maggiore».

Vangelo secondo Luca 20:27-47 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Poi si avvicinarono alcuni *sadducei, i quali negano che ci sia risurrezione, e lo interrogarono, dicendo: «Maestro, *Mosè ci ha prescritto: “Se il fratello di uno muore, avendo moglie ma senza figli, il fratello ne prenda la moglie e dia una discendenza a suo fratello”. C'erano dunque sette fratelli. Il primo prese moglie, e morí senza figli. Il secondo pure la sposò; poi il terzo; e cosí, fino al settimo, morirono senza lasciar figli. Infine morí anche la donna. Nella risurrezione, dunque, di chi sarà moglie quella donna? Perché tutti e sette l'hanno avuta per moglie». Gesú disse loro: «I figli di questo mondo sposano e sono sposati; ma quelli che saranno ritenuti degni di aver parte al mondo avvenire e alla risurrezione dai morti, non prendono né danno moglie; neanche possono piú morire perché sono simili agli angeli e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione. Che poi i morti risuscitino, lo dichiarò anche Mosè nel passo del «pruno», quando chiama il Signore, Dio di *Abraamo, Dio di *Isacco e Dio di *Giacobbe. Ora, egli non è Dio di morti, ma di vivi; perché per lui tutti vivono». Alcuni scribi, rispondendo, dissero: «Maestro, hai detto bene». E non osavano piú fargli alcuna domanda. Ed egli disse loro: «Come mai si dice che il Cristo è Figlio di *Davide? Poiché Davide stesso, nel libro dei Salmi, dice: “Il Signore ha detto al mio Signore: `Siedi alla mia destra, finché io abbia messo i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi´”. Davide dunque lo chiama Signore; come può essere suo figlio?» Mentre tutto il popolo lo ascoltava, egli disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dagli scribi, i quali passeggiano volentieri in lunghe vesti, amano essere salutati nelle piazze, e avere i primi posti nelle *sinagoghe e nei conviti; essi divorano le case delle vedove e fanno lunghe preghiere per mettersi in mostra. Costoro riceveranno una condanna maggiore».

Vangelo secondo Luca 20:27-47 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

I *sadducei dicevano che nessuno può risorgere dopo la morte. Alcuni di loro si fecero avanti e domandarono a Gesù: — *Maestro, Mosè ci ha lasciato questo comandamento scritto: Se uno muore e lascia la moglie senza figli, suo fratello deve sposare la vedova e cercare di avere dei figli per quello che è morto. Dunque: c’erano una volta sette fratelli. Il primo si sposò e morì senza lasciare figli. Anche il secondo e il terzo sposarono quella vedova senza avere figli, e così via tutti e sette: tutti morirono senza lasciare figli. Poi morì anche quella donna. Ora, nel giorno della risurrezione, di chi sarà moglie quella donna? Perché tutti e sette i fratelli l’hanno avuta come moglie. Gesù rispose loro: — Solo in questa vita gli uomini e le donne sposano e sono sposati. Ma quelli che risorgeranno dai morti e saranno giudicati degni della vita futura non prenderanno più né moglie né marito. Essi non possono più morire perché sono uguali agli *angeli e sono figli di Dio perché sono risorti. È certo che i morti risorgono: lo afferma anche Mosè quando parla del cespuglio in fiamme. In quel punto Mosè dice che il Signore è il Dio di Abramo , il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe. Quindi Dio è il Dio dei vivi e non dei morti, perché tutti da lui ricevono la vita. Intervennero allora alcuni maestri della Legge e dissero: — Maestro, hai risposto molto bene. Da quel momento nessuno aveva più il coraggio di far domande a Gesù. Ma Gesù domandò ai maestri della Legge: «Si dice che il *Messia dev’essere discendente del re Davide; com’è possibile? Nel libro dei Salmi lo stesso Davide dice: Il Signore ha detto al mio Signore: siedi alla mia destra, finché io metterò i tuoi nemici come sgabello sotto i tuoi piedi. Se Davide lo chiama Signore, come può il Messia essere discendente di Davide?». Tutto il popolo stava ad ascoltare Gesù. Allora egli disse ai suoi discepoli: «State attenti a non lasciarvi corrompere dai maestri della Legge. A loro piace passeggiare con vesti di lusso, desiderano essere salutati in piazza, avere i posti d'onore nelle *sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Con avidità cercano di portar via alle vedove tutto quello che hanno, e intanto, per farsi vedere, fanno lunghe preghiere. Queste persone saranno giudicate con estrema severità».

Vangelo secondo Luca 20:27-47 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

OR alcuni de' Sadducei, i quali pretendono non esservi risurrezione, accostatisi, lo domandarono, dicendo: Maestro, Mosè ci ha scritto, che se il fratello d'alcuno muore avendo moglie, e muore senza figliuoli, il suo fratello prenda la moglie, e susciti progenie al suo fratello. Or vi furono sette fratelli; e il primo, presa moglie, morì senza figliuoli. E il secondo prese quella moglie, e morì anch'egli senza figliuoli. Poi il terzo la prese; e simigliantemente tutti e sette; e morirono senza aver lasciati figliuoli. Ora, dopo tutti, morì anche la donna. Nella risurrezione adunque, di chi di loro sarà ella moglie? poichè tutti e sette l'hanno avuta per moglie. E Gesù, rispondendo, disse loro: I figliuoli di questo secolo sposano, e son maritati; ma coloro che saranno reputati degni d'ottener quel secolo, e la risurrezion de' morti, non isposano, e non son maritati. Perciocchè ancora non possono più morire; poichè siano pari agli angeli; e son figliuoli di Dio, essendo figliuoli della risurrezione. Or che i morti risuscitino, Mosè stesso lo dichiarò presso al pruno, quando egli nomina il Signore l'Iddio d'Abrahamo, e l'Iddio d'Isacco, e l'Iddio di Giacobbe. Or egli non è Dio de' morti, anzi de' viventi; poichè tutti vivono per lui. Ed alcuni degli Scribi gli fecer motto, e dissero: Maestro, bene hai detto. E non ardirono più fargli alcuna domanda. ED egli disse loro: Come dicono che il Cristo sia figliuolo di Davide? E pur Davide stesso, nel libro de' Salmi, dice: Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra, finchè io abbia posti i tuoi nemici per iscannello de' tuoi piedi. Davide adunque lo chiama Signore. E come è egli suo figliuolo? ORA, mentre tutto il popolo stava ascoltando, egli disse a' suoi discepoli. Guardatevi dagli Scribi, i quali volentieri passeggiano in vesti lunghe, ed amano le salutazioni nelle piazze, e i primi seggi nelle raunanze, e i primi luoghi ne' conviti. I quali divorano le case delle vedove, eziandio sotto specie di far lunghe orazioni; essi ne riceveranno maggior condannazione.