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Vangelo secondo Luca 20:1-47

Vangelo secondo Luca 20:1-47 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Uno di quei giorni, mentre insegnava al popolo nel tempio ed evangelizzava, sopraggiunsero i capi dei sacerdoti e gli scribi con gli anziani, e gli parlarono così: «Dicci con quale autorità fai queste cose, o chi ti ha dato questa autorità». Ed egli rispose loro: «Anch’io vi farò una domanda. Ditemi: il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini?» Ed essi ragionavano così tra di loro: «Se diciamo: “Dal cielo”, egli ci dirà: “Perché non gli credeste?” Ma se diciamo: “Dagli uomini”, tutto il popolo ci lapiderà, perché è persuaso che Giovanni fosse un profeta». E risposero di non sapere da dove venisse. Gesù disse loro: «Neppure io vi dico con quale autorità faccio queste cose». Poi cominciò a dire al popolo questa parabola: «Un uomo piantò una vigna, la affittò a dei vignaiuoli e se ne andò in viaggio per molto tempo. Al tempo della raccolta mandò un servo da quei vignaiuoli perché gli dessero una parte del frutto della vigna; ma i vignaiuoli, dopo averlo percosso, lo rimandarono a mani vuote. Egli mandò un altro servo; ma dopo aver percosso e insultato anche questo, lo rimandarono a mani vuote. Egli ne mandò ancora un terzo; e quelli, dopo aver ferito anche questo, lo scacciarono. Allora il padrone della vigna disse: “Che farò? Manderò il mio diletto figlio; forse a lui porteranno rispetto”. Ma quando i vignaiuoli lo videro, fecero tra di loro questo ragionamento: “Costui è l’erede; uccidiamolo, affinché l’eredità diventi nostra”. E lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Dunque che cosa farà loro il padrone della vigna? Verrà e sterminerà quei vignaiuoli, e darà la vigna ad altri». Essi, udito ciò, dissero: «Non sia mai!» Ma egli li guardò in faccia e disse: «Che significa dunque ciò che sta scritto: “La pietra che i costruttori hanno rifiutata è quella che è diventata pietra angolare”? Chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà, ed essa stritolerà colui sul quale cadrà». In quella stessa ora gli scribi e i capi dei sacerdoti cercarono di mettergli le mani addosso, ma temettero il popolo; perché capirono che egli aveva detto quella parabola per loro. Si misero a osservare Gesù e gli mandarono delle spie che fingessero di essere giusti per coglierlo in fallo su una sua parola e consegnarlo, così, all’autorità e al potere del governatore. Costoro gli fecero una domanda: «Maestro, noi sappiamo che tu parli e insegni rettamente, e non hai riguardi personali, ma insegni la via di Dio secondo verità. Ci è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?» Ma egli, accortosi del loro tranello, disse loro: «Mostratemi un denaro. Di chi porta l’effigie e l’iscrizione?» Ed essi dissero: «Di Cesare». Ed egli a loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare, e a Dio quello che è di Dio». Essi non poterono coglierlo in fallo davanti al popolo; e, meravigliati della sua risposta, tacquero. Poi si avvicinarono alcuni sadducei, i quali negano che ci sia risurrezione, e lo interrogarono, dicendo: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se il fratello di uno muore, avendo moglie ma senza figli, il fratello di lui ne prenda la moglie e dia una discendenza a suo fratello”. C’erano dunque sette fratelli. Il primo prese moglie e morì senza figli. Il secondo pure la sposò, poi il terzo; e così, fino al settimo, morirono senza lasciare figli. Infine morì anche la donna. Nella risurrezione, dunque, di chi sarà moglie quella donna? Perché tutti e sette l’hanno avuta per moglie». Gesù disse loro: «I figli di questo mondo sposano e sono sposati, ma quelli che saranno ritenuti degni di aver parte al mondo avvenire e alla risurrezione dai morti non prendono né danno moglie; neanche possono più morire perché sono simili agli angeli e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione. Che poi i morti risuscitino, lo dichiarò anche Mosè nel passo del pruno, quando chiama il Signore, Dio di Abraamo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. Ora, egli non è Dio di morti, ma di vivi; perché per lui tutti vivono». Alcuni scribi, rispondendo, dissero: «Maestro, hai detto bene». E non osavano più fargli alcuna domanda. Ed egli disse loro: «Come mai si dice che il Cristo è Figlio di Davide? Poiché Davide stesso, nel libro dei Salmi, dice: “Il SIGNORE ha detto al mio Signore: ‘Siedi alla mia destra, finché io abbia posto i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi’”. Davide dunque lo chiama Signore; come può essere suo figlio?» Mentre tutto il popolo lo ascoltava, egli disse ai {suoi} discepoli: «Guardatevi dagli scribi, a cui piace passeggiare in lunghe vesti, e che amano i saluti nelle piazze, i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei conviti; essi divorano le case delle vedove e fanno lunghe preghiere per mettersi in mostra. Costoro riceveranno una condanna maggiore».

Vangelo secondo Luca 20:1-47 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Uno di quei giorni, mentre insegnava al popolo nel *tempio ed evangelizzava, sopraggiunsero i capi dei *sacerdoti e gli *scribi con gli *anziani, e gli parlarono cosí: «Dicci con quale autorità fai queste cose, o chi ti ha dato questa autorità». Ed egli rispose loro: «Anch'io vi farò una domanda. Ditemi: il battesimo di *Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini?» Ed essi ragionavano cosí tra di loro: «Se diciamo: dal cielo, egli ci dirà: “Perché non gli credeste?” Ma se diciamo: dagli uomini, tutto il popolo ci lapiderà, perché è persuaso che Giovanni fosse un *profeta». E risposero di non sapere da dove venisse. Gesú disse loro: «Neppure io vi dico con quale autorità faccio queste cose». Poi cominciò a dire al popolo questa *parabola: «Un uomo piantò una vigna, la affidò a dei vignaiuoli, e se ne andò in viaggio per molto tempo. Al tempo della raccolta mandò un servo da quei vignaiuoli perché gli dessero una parte del frutto della vigna; ma i vignaiuoli, dopo averlo percosso, lo rimandarono a mani vuote. Egli mandò un altro servo; ma dopo aver percosso e insultato anche questo, lo rimandarono a mani vuote. Egli ne mandò ancora un terzo; e quelli, dopo aver ferito anche questo, lo scacciarono. Allora il padrone della vigna disse: “Che farò? Manderò il mio diletto figlio; forse a lui porteranno rispetto”. Ma quando i vignaiuoli lo videro, fecero tra di loro questo ragionamento: “Costui è l'erede; uccidiamolo, affinché l'eredità diventi nostra”. E lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Dunque che cosa farà loro il padrone della vigna? Verrà e sterminerà quei vignaiuoli, e darà la vigna ad altri». Essi, udito ciò, dissero: «Non sia mai!» Ma egli li guardò in faccia e disse: «Che significa dunque ciò che sta scritto: “La pietra che i costruttori hanno rifiutata è quella che è diventata pietra angolare?” Chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà ed essa stritolerà colui sul quale cadrà». In quella stessa ora gli scribi e i capi dei sacerdoti cercarono di mettergli le mani addosso, ma temettero il popolo; perché capirono che egli aveva detto quella parabola per loro. Si misero a osservare Gesú e gli mandarono delle spie che fingessero di essere giusti per coglierlo in fallo su una sua parola e consegnarlo, cosí, all'autorità e al potere del governatore. Costoro gli fecero una domanda: «Maestro, noi sappiamo che tu parli e insegni rettamente, e non hai riguardi personali, ma insegni la via di Dio secondo verità: ci è lecito, o no, pagare il tributo a *Cesare?» Ma egli, accortosi del loro tranello, disse: «Mostratemi un *denaro; di chi porta l'effigie e l'iscrizione?» Ed essi dissero: «Di Cesare». Ed egli a loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare, e a Dio quello che è di Dio». Essi non poterono coglierlo in fallo davanti al popolo; e, meravigliati della sua risposta, tacquero. Poi si avvicinarono alcuni *sadducei, i quali negano che ci sia risurrezione, e lo interrogarono, dicendo: «Maestro, *Mosè ci ha prescritto: “Se il fratello di uno muore, avendo moglie ma senza figli, il fratello ne prenda la moglie e dia una discendenza a suo fratello”. C'erano dunque sette fratelli. Il primo prese moglie, e morí senza figli. Il secondo pure la sposò; poi il terzo; e cosí, fino al settimo, morirono senza lasciar figli. Infine morí anche la donna. Nella risurrezione, dunque, di chi sarà moglie quella donna? Perché tutti e sette l'hanno avuta per moglie». Gesú disse loro: «I figli di questo mondo sposano e sono sposati; ma quelli che saranno ritenuti degni di aver parte al mondo avvenire e alla risurrezione dai morti, non prendono né danno moglie; neanche possono piú morire perché sono simili agli angeli e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione. Che poi i morti risuscitino, lo dichiarò anche Mosè nel passo del «pruno», quando chiama il Signore, Dio di *Abraamo, Dio di *Isacco e Dio di *Giacobbe. Ora, egli non è Dio di morti, ma di vivi; perché per lui tutti vivono». Alcuni scribi, rispondendo, dissero: «Maestro, hai detto bene». E non osavano piú fargli alcuna domanda. Ed egli disse loro: «Come mai si dice che il Cristo è Figlio di *Davide? Poiché Davide stesso, nel libro dei Salmi, dice: “Il Signore ha detto al mio Signore: `Siedi alla mia destra, finché io abbia messo i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi´”. Davide dunque lo chiama Signore; come può essere suo figlio?» Mentre tutto il popolo lo ascoltava, egli disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dagli scribi, i quali passeggiano volentieri in lunghe vesti, amano essere salutati nelle piazze, e avere i primi posti nelle *sinagoghe e nei conviti; essi divorano le case delle vedove e fanno lunghe preghiere per mettersi in mostra. Costoro riceveranno una condanna maggiore».

Vangelo secondo Luca 20:1-47 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Un giorno Gesù stava insegnando nel Tempio e annunziava al popolo il suo messaggio. I capi dei sacerdoti, i maestri della Legge, insieme con le altre autorità, andarono da lui e gli dissero: — Tu devi dirci una cosa: che diritto hai di fare quel che fai? Chi ti ha dato l’autorità di agire così? Gesù rispose loro: — Voglio farvi anch’io una domanda. Ditemi: Giovanni, chi lo ha mandato a battezzare? Dio o gli uomini? Quelli allora si consultarono tra loro: «Se diciamo che Giovanni è stato mandato da Dio, ci chiederà: “Perché dunque non avete creduto in lui?”. Se invece diciamo che Giovanni è stato mandato dagli uomini, allora il popolo ci ucciderà, perché tutti sono convinti che Giovanni era un *profeta». Perciò risposero di non saperlo. E Gesù disse loro: «Ebbene, allora neppure io vi dirò con quale autorità faccio queste cose». Poi Gesù si rivolse al popolo e raccontò loro questa *parabola: «Un uomo piantò una vigna. Poi l’affittò ad alcuni contadini e se ne andò lontano per lungo tempo. «Venne il tempo della vendemmia, e quell’uomo mandò un servo dai contadini per farsi dare la sua parte di raccolto. Ma i contadini bastonarono quel servo e lo mandarono via senza dargli niente. Allora il padrone mandò ancora un altro servo, ma i contadini lo accolsero a parolacce, bastonarono anche lui e lo rimandarono indietro senza dargli niente. Il padrone volle mandare ancora un terzo servo, ma quei contadini ferirono gravemente anche lui e lo buttarono fuori. «Allora il padrone della vigna pensò: Che cosa posso fare ancora? Manderò mio figlio, il mio carissimo figlio. Spero che avranno rispetto almeno di lui. «Ma i contadini, appena videro arrivare il figlio del padrone, dissero tra loro: “Ecco, un giorno costui sarà il padrone della vigna. Uccidiamolo e l’eredità diventerà nostra!”. Perciò lo gettarono fuori della vigna e l’uccisero». A questo punto Gesù domandò loro: — Che cosa farà dunque il padrone della vigna con quei contadini? Certamente egli verrà e ucciderà quei contadini e darà la vigna ad altre persone. Sentendo queste parole i presenti dissero: — Questo no! Non accadrà mai! Ma Gesù fissò lo sguardo su di loro e disse: — Eppure nella Bibbia sta scritto: La pietra che i costruttori hanno rifiutato è diventata la pietra più importante. Chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà; e colui sul quale essa cadrà rimarrà schiacciato. I maestri della Legge e i capi dei sacerdoti avevano capito che Gesù con quella parabola si riferiva a loro, cercarono di catturarlo, ma avevano paura del popolo. I capi dei *sacerdoti e i *maestri della Legge si misero a spiare Gesù. Mandarono alcuni per spiarlo e consigliarono loro di fingersi brave persone. Dovevano cogliere Gesù in fallo su qualche punto dei suoi discorsi, in modo da poterlo consegnare al governatore romano e farlo condannare. Essi domandarono a Gesù: — Maestro, sappiamo che quel che tu dici e insegni è giusto. Tu non guardi in faccia a nessuno e insegni veramente la volontà di Dio. Una domanda: la nostra *Legge permette o non permette che noi paghiamo le tasse all’imperatore romano? Gesù si rese conto che lo volevano ingannare e quindi disse loro: — Fatemi vedere una moneta d'argento: Questo volto e questo nome di chi sono? Risposero: — Dell’imperatore. E Gesù concluse: — Date dunque all’imperatore quel che è dell'imperatore, ma quel che è di Dio datelo a Dio. Così non poterono cogliere in fallo Gesù su quel che egli diceva al popolo. Anzi si meravigliarono della sua risposta e non avevano più il coraggio di fare domande. I *sadducei dicevano che nessuno può risorgere dopo la morte. Alcuni di loro si fecero avanti e domandarono a Gesù: — *Maestro, Mosè ci ha lasciato questo comandamento scritto: Se uno muore e lascia la moglie senza figli, suo fratello deve sposare la vedova e cercare di avere dei figli per quello che è morto. Dunque: c’erano una volta sette fratelli. Il primo si sposò e morì senza lasciare figli. Anche il secondo e il terzo sposarono quella vedova senza avere figli, e così via tutti e sette: tutti morirono senza lasciare figli. Poi morì anche quella donna. Ora, nel giorno della risurrezione, di chi sarà moglie quella donna? Perché tutti e sette i fratelli l’hanno avuta come moglie. Gesù rispose loro: — Solo in questa vita gli uomini e le donne sposano e sono sposati. Ma quelli che risorgeranno dai morti e saranno giudicati degni della vita futura non prenderanno più né moglie né marito. Essi non possono più morire perché sono uguali agli *angeli e sono figli di Dio perché sono risorti. È certo che i morti risorgono: lo afferma anche Mosè quando parla del cespuglio in fiamme. In quel punto Mosè dice che il Signore è il Dio di Abramo , il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe. Quindi Dio è il Dio dei vivi e non dei morti, perché tutti da lui ricevono la vita. Intervennero allora alcuni maestri della Legge e dissero: — Maestro, hai risposto molto bene. Da quel momento nessuno aveva più il coraggio di far domande a Gesù. Ma Gesù domandò ai maestri della Legge: «Si dice che il *Messia dev’essere discendente del re Davide; com’è possibile? Nel libro dei Salmi lo stesso Davide dice: Il Signore ha detto al mio Signore: siedi alla mia destra, finché io metterò i tuoi nemici come sgabello sotto i tuoi piedi. Se Davide lo chiama Signore, come può il Messia essere discendente di Davide?». Tutto il popolo stava ad ascoltare Gesù. Allora egli disse ai suoi discepoli: «State attenti a non lasciarvi corrompere dai maestri della Legge. A loro piace passeggiare con vesti di lusso, desiderano essere salutati in piazza, avere i posti d'onore nelle *sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Con avidità cercano di portar via alle vedove tutto quello che hanno, e intanto, per farsi vedere, fanno lunghe preghiere. Queste persone saranno giudicate con estrema severità».

Vangelo secondo Luca 20:1-47 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

ED avvenne un di que' giorni, che, mentre egli insegnava il popolo nel tempio, ed evangelizzava, i principali sacerdoti, e gli Scribi, con gli anziani, sopraggiunsero. E gli dissero: Dicci di quale autorità tu fai coteste cose; o, chi è colui che ti ha data cotesta autorità. Ed egli, rispondendo, disse loro: Anch'io vi domanderò una cosa; e voi ditemela: Il battesimo di Giovanni era egli dal cielo, o dagli uomini? Ed essi ragionavan fra loro, dicendo: Se diciamo che era dal cielo, egli ci dirà: Perchè dunque non gli credeste? Se altresì diciamo che era dagli uomini, tutto il popolo ci lapiderà; perciocchè egli è persuaso che Giovanni era profeta. Risposero adunque che non sapevano onde egli fosse. E Gesù disse loro: Io ancora non vi dirò di quale autorità io fo queste cose. POI prese a dire al popolo questa parabola. Un uomo piantò una vigna, e l'allogò a certi lavoratori, e se ne andò in viaggio, e dimorò fuori lungo tempo. E nella stagione mandò un servitore a que' lavoratori, acciocchè gli desser del frutto della vigna; ma i lavoratori, battutolo, lo rimandarono vuoto. Ed egli di nuovo vi mandò un altro servitore; ma essi, battuto ancora lui, e vituperatolo, lo rimandarono vuoto. Ed egli ne mandò ancora un terzo; ma essi, ferito ancora costui, lo cacciarono. E il signor della vigna disse: Che farò? io vi manderò il mio diletto figliuolo; forse, quando lo vedranno, gli porteranno rispetto. Ma i lavoratori, vedutolo, ragionaron fra loro, dicendo: Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, acciocchè l'eredità divenga nostra. E, cacciatolo fuor della vigna, l'uccisero. Che farà loro adunque il signor della vigna? Egli verrà, e distruggerà que' lavoratori, e darà la vigna ad altri. Ma essi, udito ciò, dissero: Così non sia. Ed egli, riguardatili in faccia, disse: Che cosa adunque è questo ch'è scritto: La pietra che gli edificatori hanno riprovata è divenuta il capo del cantone? Chiunque caderà sopra quella pietra sarà fiaccato, ed ella triterà colui sopra cui ella caderà. ED i principali sacerdoti, e gli Scribi, cercavano in quella stessa ora di mettergli le mani addosso, perciocchè riconobbero ch'egli avea detta quella parabola contro a loro; ma temettero il popolo. E, spiandolo, gli mandarono degl'insidiatori, che simulassero d'esser giusti, per soprapprenderlo in parole; per darlo in man della signoria, ed alla podestà del governatore. E quelli gli fecero una domanda, dicendo: Maestro, noi sappiamo che tu parli ed insegni dirittamente, e che non hai riguardo alla qualità delle persone, ma insegni la via di Dio in verità; ecci egli lecito di pagare il tributo a Cesare, o no? Ed egli, avvedutosi della loro astuzia, disse loro: Perchè mi tentate? Mostratemi un denaro; di cui porta egli la figura, e la soprascritta? Ed essi, rispondendo, dissero: Di Cesare. Ed egli disse loro: Rendete adunque a Cesare le cose di Cesare, e a Dio le cose di Dio. E non lo poterono soprapprendere in parole davanti al popolo; e, maravigliatisi della sua risposta, si tacquero. OR alcuni de' Sadducei, i quali pretendono non esservi risurrezione, accostatisi, lo domandarono, dicendo: Maestro, Mosè ci ha scritto, che se il fratello d'alcuno muore avendo moglie, e muore senza figliuoli, il suo fratello prenda la moglie, e susciti progenie al suo fratello. Or vi furono sette fratelli; e il primo, presa moglie, morì senza figliuoli. E il secondo prese quella moglie, e morì anch'egli senza figliuoli. Poi il terzo la prese; e simigliantemente tutti e sette; e morirono senza aver lasciati figliuoli. Ora, dopo tutti, morì anche la donna. Nella risurrezione adunque, di chi di loro sarà ella moglie? poichè tutti e sette l'hanno avuta per moglie. E Gesù, rispondendo, disse loro: I figliuoli di questo secolo sposano, e son maritati; ma coloro che saranno reputati degni d'ottener quel secolo, e la risurrezion de' morti, non isposano, e non son maritati. Perciocchè ancora non possono più morire; poichè siano pari agli angeli; e son figliuoli di Dio, essendo figliuoli della risurrezione. Or che i morti risuscitino, Mosè stesso lo dichiarò presso al pruno, quando egli nomina il Signore l'Iddio d'Abrahamo, e l'Iddio d'Isacco, e l'Iddio di Giacobbe. Or egli non è Dio de' morti, anzi de' viventi; poichè tutti vivono per lui. Ed alcuni degli Scribi gli fecer motto, e dissero: Maestro, bene hai detto. E non ardirono più fargli alcuna domanda. ED egli disse loro: Come dicono che il Cristo sia figliuolo di Davide? E pur Davide stesso, nel libro de' Salmi, dice: Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra, finchè io abbia posti i tuoi nemici per iscannello de' tuoi piedi. Davide adunque lo chiama Signore. E come è egli suo figliuolo? ORA, mentre tutto il popolo stava ascoltando, egli disse a' suoi discepoli. Guardatevi dagli Scribi, i quali volentieri passeggiano in vesti lunghe, ed amano le salutazioni nelle piazze, e i primi seggi nelle raunanze, e i primi luoghi ne' conviti. I quali divorano le case delle vedove, eziandio sotto specie di far lunghe orazioni; essi ne riceveranno maggior condannazione.

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