Levitico 27:1-34
Levitico 27:1-34 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Parla ai figli d’Israele e di’ loro: “Se qualcuno farà un voto per consacrare una persona al SIGNORE, tu ne stimerai il costo. Per un maschio dai venti ai sessant’anni, la tua stima sarà di cinquanta sicli d’argento, secondo il siclo del santuario; se si tratta di una donna, la tua stima sarà di trenta sicli. Dai cinque ai vent’anni, la tua stima sarà di venti sicli per un maschio e di dieci sicli per una femmina. Da un mese a cinque anni, la tua stima sarà di cinque sicli d’argento per un maschio e di tre sicli d’argento per una femmina. Dai sessant’anni in su, la tua stima sarà di quindici sicli per un maschio e di dieci sicli per una femmina. Se chi ha fatto il voto è troppo povero per pagare la somma fissata da te, lo si farà presentare al sacerdote, il quale lo tasserà. Il sacerdote farà una stima, in proporzione dei mezzi di colui che ha fatto il voto. Se si tratta di animali che possono essere presentati come offerta al SIGNORE, ogni animale che si darà al SIGNORE sarà cosa santa. Non lo si dovrà cambiare; non se ne metterà uno buono al posto di uno cattivo o uno cattivo al posto di uno buono; e se uno sostituisce un animale all’altro, tutti e due gli animali saranno cosa sacra. Se si tratta di animali impuri di cui non si può fare offerta al SIGNORE, l’animale sarà presentato davanti al sacerdote; il sacerdote ne farà la stima, secondo che l’animale sia buono o cattivo; l’interessato si atterrà alla stima fatta dal sacerdote. Ma se uno lo vuole riscattare, aggiungerà un quinto alla sua stima. Se uno consacra la sua casa perché sia cosa santa al SIGNORE, il sacerdote ne farà la stima secondo che essa sia buona o cattiva; l’interessato si atterrà alla stima fatta dal sacerdote. Se colui che ha consacrato la sua casa la vuole riscattare, aggiungerà un quinto al prezzo della stima e sarà sua. Se uno consacra al SIGNORE un terreno di sua proprietà, ne farai la stima in ragione della semenza: cinquanta sicli d’argento per un comer di seme d’orzo. Se consacra la sua terra dall’anno del giubileo, il prezzo resterà fissato secondo la tua stima; ma se la consacra dopo il giubileo, il sacerdote ne valuterà il prezzo in ragione del numero degli anni che rimangono fino al giubileo successivo e si farà una detrazione dalla tua stima. Se colui che ha consacrato il pezzo di terra lo vuole riscattare, aggiungerà un quinto al prezzo della tua stima e resterà suo. Ma se non riscatta il pezzo di terra e lo vende a un altro, non lo si potrà più riscattare; quel pezzo di terra, quando rimarrà franco al giubileo, sarà consacrato al SIGNORE come una terra consacrata e diventerà proprietà del sacerdote. Se uno consacra al SIGNORE un pezzo di terra che egli ha comprato e che non faceva parte della sua proprietà, il sacerdote ne valuterà il prezzo secondo la stima fino all’anno del giubileo; quel tale pagherà il giorno stesso il prezzo fissato come cosa consacrata al SIGNORE. L’anno del giubileo la terra tornerà alla persona da cui fu comprata e del cui patrimonio faceva parte. Tutte le tue stime si faranno in sicli del santuario; il siclo è di venti ghere. Però nessuno potrà consacrare i primogeniti del bestiame, i quali appartengono già al SIGNORE, perché primogeniti; vitello o agnello che siano, appartengono al SIGNORE. E se si tratta di un animale impuro, lo si riscatterà al prezzo della tua stima, aggiungendovi un quinto; se non è riscattato, sarà venduto al prezzo della tua stima. Nondimeno, tutto ciò che uno avrà consacrato al SIGNORE per voto d’interdetto, fra le cose che gli appartengono, si tratti di una persona, di un animale o di un pezzo di terra del suo patrimonio, non potrà essere né venduto, né riscattato; ogni interdetto è cosa interamente consacrata al SIGNORE. Nessuna persona consacrata per voto di interdetto potrà essere riscattata; dovrà essere messa a morte. Ogni decima della terra, sia delle raccolte del suolo, sia dei frutti degli alberi, appartiene al SIGNORE; è cosa consacrata al SIGNORE. Se uno vuole riscattare una parte della sua decima, vi aggiungerà il quinto. Ogni decima dell’armento o del gregge, il decimo capo di tutto ciò che passa sotto la verga del pastore, sarà consacrata al SIGNORE. Non si farà distinzione fra animale buono o cattivo, e non si faranno sostituzioni; se si sostituisce un animale all’altro, tutti e due saranno cosa sacra; non si potranno riscattare”». Questi sono i comandamenti che il SIGNORE diede a Mosè sul monte Sinai per i figli d’Israele.
Levitico 27:1-34 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Il Signore disse ancora a *Mosè: «Parla ai figli d'*Israele e di' loro: “Se qualcuno farà un voto per consacrare una persona al Signore, tu ne stimerai il costo. Per un maschio dai venti ai sessant'anni, la tua stima sarà di cinquanta *sicli d'argento, secondo il siclo del *santuario; se si tratta di una donna, la tua stima sarà di trenta sicli. Dai cinque ai vent'anni, la tua stima sarà di venti sicli per un maschio e di dieci sicli per una femmina. Da un mese a cinque anni, la tua stima sarà di cinque sicli d'argento per un maschio e di tre sicli d'argento per una femmina. Dai sessant'anni in su, la tua stima sarà di quindici sicli per un maschio e di dieci sicli per una femmina. Se chi ha fatto il voto è troppo povero per pagare la somma fissata da te, lo si farà presentare al *sacerdote, il quale lo tasserà. Il sacerdote farà una stima, in proporzione dei mezzi di colui che ha fatto il voto. Se si tratta di animali che possono essere presentati come offerta al Signore, ogni animale che si darà al Signore sarà cosa santa. Non lo si dovrà cambiare; non se ne metterà uno buono al posto di uno cattivo o uno cattivo al posto di uno buono; e se uno sostituisce un animale all'altro, tutti e due gli animali saranno cosa sacra. Se si tratta di animali impuri di cui non si può fare offerta al Signore, l'animale sarà presentato davanti al sacerdote; il sacerdote ne farà la stima, secondo che l'animale sia buono o cattivo; l'interessato si atterrà alla stima fatta dal sacerdote. Ma se uno lo vuole riscattare, aggiungerà un quinto alla sua stima. «“Se uno consacra la sua casa perché sia cosa santa al Signore, il sacerdote ne farà la stima secondo che essa sia buona o cattiva; l'interessato si atterrà alla stima fatta dal sacerdote. Se colui che ha consacrato la sua casa la vuole riscattare, aggiungerà un quinto al prezzo della stima e sarà sua. Se uno consacra al Signore un terreno di sua proprietà, ne farai la stima in ragione della semenza: cinquanta sicli d'argento per un *comer di seme d'orzo. Se consacra la sua terra dall'anno del giubileo, il prezzo resterà fissato secondo la tua stima; ma se la consacra dopo il giubileo, il sacerdote ne valuterà il prezzo in ragione del numero degli anni che rimangono fino al giubileo successivo e si farà una detrazione dalla tua stima. Se colui che ha consacrato il pezzo di terra lo vuole riscattare, aggiungerà un quinto al prezzo della tua stima e resterà suo. Ma se non riscatta il pezzo di terra e lo vende a un altro, non lo si potrà piú riscattare; quel pezzo di terra, quando rimarrà franco al giubileo, sarà consacrato al Signore come una terra consacrata e diventerà proprietà del sacerdote. Se uno consacra al Signore un pezzo di terra che egli ha comprato e che non faceva parte della sua proprietà, il sacerdote ne valuterà il prezzo secondo la stima fino all'anno del giubileo; quel tale pagherà il giorno stesso il prezzo fissato come cosa consacrata al Signore. L'anno del giubileo la terra tornerà alla persona da cui fu comprata e del cui patrimonio faceva parte. Tutte le tue stime si faranno in sicli del santuario; il siclo è di venti *ghere. Però nessuno potrà consacrare i primogeniti del bestiame, i quali appartengono già al Signore, perché primogeniti: vitello o agnello che siano, appartengono al Signore. E se si tratta di un animale impuro, lo si riscatterà al prezzo della tua stima, aggiungendovi un quinto; se non è riscattato, sarà venduto al prezzo della tua stima. Nondimeno, tutto ciò che uno avrà consacrato al Signore per voto d'interdetto, fra le cose che gli appartengono, si tratti di una persona, di un animale o di un pezzo di terra del suo patrimonio, non potrà essere né venduto, né riscattato; ogni interdetto è cosa interamente consacrata al Signore. Nessuna persona consacrata per voto di interdetto potrà essere riscattata; dovrà essere messa a morte. Ogni decima della terra, sia delle raccolte del suolo, sia dei frutti degli alberi, appartiene al Signore; è cosa consacrata al Signore. Se uno vuole riscattare una parte della sua decima, vi aggiungerà il quinto. Ogni decima dell'armento o del gregge, il decimo capo di tutto ciò che passa sotto la verga del pastore, sarà consacrata al Signore. Non si farà distinzione fra animale buono o cattivo, e non si faranno sostituzioni; se si sostituisce un animale all'altro, tutti e due saranno cosa sacra; non si potranno riscattare!». Questi sono i comandamenti che il Signore diede a Mosè sul monte Sinai per i figli d'Israele.
Levitico 27:1-34 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Il Signore disse a Mosè di comunicare agli Israeliti le seguenti prescrizioni: «Se qualcuno ha promesso di consacrare una persona al Signore, può adempiere la sua promessa anche pagando una somma di denaro, secondo le seguenti tariffe: «Per una persona dai venti ai sessant’anni: cinquanta pezzi d'argento per un uomo, trenta pezzi per una donna — secondo la moneta ufficiale del santuario. «Per un ragazzo dai cinque ai vent’anni: venti pezzi per un ragazzo, dieci pezzi per una ragazza. «Per un bambino da un mese a cinque anni: cinque pezzi per un bambino, tre pezzi per una bambina. «Per una persona di più di sessant’anni: quindici pezzi per un uomo, dieci pezzi per una donna. «Se qualcuno è troppo povero per pagare la somma prevista, deve condurre la persona interessata davanti al sacerdote; egli farà una stima del prezzo da pagare, calcolando i mezzi di chi ha fatto la promessa. «Se la promessa riguarda una bestia di una specie adatta per un sacrificio destinato al Signore, la bestia in questione diviene sacra: non si ha il diritto di sostituirla con nessun’altra, nemmeno se di migliore qualità. Però, se qualcuno fa ugualmente la sostituzione, tutte e due le bestie saranno considerate consacrate. «Se la promessa riguarda una bestia di una specie impura, non adatta a un sacrificio destinato al Signore, il proprietario deve condurre la bestia davanti al sacerdote: il sacerdote ne farà la stima, tenendo conto delle sue qualità e dei suoi difetti. Ci si conformerà a questa stima. Se il proprietario desidera riscattare la bestia, deve pagare un quinto in più della somma fissata dal sacerdote. «Se qualcuno consacra la sua casa al Signore, il sacerdote ne farà la stima, tenendo conto del suo buono o cattivo stato, e ci si atterrà a questa stima. Se il proprietario desidera riscattare la sua casa, per riprenderne possesso, deve pagare un quinto in più della somma fissata dal sacerdote. «Se qualcuno consacra al Signore uno dei suoi campi, il suo valore sarà stimato in base alla qualità di grano che vi si può seminare: cinquanta pezzi d'argento per trecento chili d'orzo. Se il campo è consacrato fin dall’anno detto del Giubileo, la tariffa sarà applicata tale e quale. Se il campo è consacrato dopo l’anno del Giubileo, il sacerdote calcolerà un prezzo ridotto, in base al numero di anni che restano fino al prossimo Giubileo. «Se il proprietario desidera riscattare il suo campo, per riprenderne possesso, deve pagare un quinto in più della somma fissata dal sacerdote. «Se non riscatta il suo campo, ma lo vende a qualcun altro, non potrà più riscattarlo lui stesso: al tempo del Giubileo, questo campo ritornerà al Signore, e diventerà proprietà dei sacerdoti, come un campo che è stato consacrato al Signore per sempre. «Se qualcuno consacra al Signore un campo che ha acquistato e non ereditato, il sacerdote ne stimerà il valore in base al numero di anni che restano fino al prossimo Giubileo, e il donatore verserà quel giorno stesso la somma stabilita. Il denaro sarà consacrato al Signore. Ma al tempo del Giubileo, il campo ritornerà al primo proprietario, cioè a colui che l’ha ereditato. «Ogni stima sarà fatta in base alla moneta del santuario, il cui pezzo base pesa dieci grammi». «Un uomo non ha il diritto di consacrare al Signore, a titolo privato, un animale primogenito, perché ogni primogenito, toro o montone, è riservato al Signore. Se si tratta del primo nato di un animale impuro, il proprietario può riscattarlo pagando un quinto in più della somma fissata dal sacerdote. Se non lo riscatta, il sacerdote può venderlo a qualcun altro per il prezzo stimato. «Inoltre, niente di quel che un uomo consacra al Signore in modo definitivo può essere venduto o riscattato: si tratti di un essere umano, di un animale o anche di un campo ereditato. Tutto quel che è consacrato in questo modo diventa sacro, riservato esclusivamente al Signore. Anche se si tratta di un essere umano, nessuno può riscattarlo: deve essere messo a morte. «Si dovrà consacrare al Signore un decimo dei prodotti della terra e dei frutti degli alberi: è questa la parte riservatagli. Se qualcuno vuole riscattarne una parte, deve pagare al sacerdote il prezzo normale aumentato di un quinto. Riguardo ai bovini e agli ovini, una bestia su dieci è segnata per essere consacrata al Signore. Il proprietario non deve fare scelte tra le bestie, buone o cattive; ma se sostituisce una bestia con un’altra, tutt’e due saranno considerate consacrate al Signore. Il proprietario non potrà riscattare né l’una né l’altra». Questi sono i comandamenti che il Signore ha comunicato a Mosè, sul monte Sinai, per gli Israeliti.
Levitico 27:1-34 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
IL Signore parlò ancora a Mosè, dicendo: Parla a' figliuoli d'Israele, e di' loro: Quando alcuno avrà fatto qualche singolar voto; quando egli avrà fatto voto di persone al Signore, sotto la tua estimazione; l'estimazione che tu farai, d'un maschio di età di venti anni fino a sessant'anni, sia a cinquanta sicli d'argento, a siclo di Santuario. E d'una femmina, sia la tua estimazione a trenta sicli. E se è una persona di età da cinque anni a venti, sia la tua estimazione a venti sicli per lo maschio, e a dieci sicli per la femmina. E se è una persona di età da un mese a cinque anni, sia la tua estimazione a cinque sicli d'argento per lo maschio, e a tre sicli d'argento per la femmina. E se è una persona di età da sessant'anni in su, sia la tua estimazione a quindici sicli per lo maschio, e a dieci sicli per la femmina. E se colui che avrà fatto il voto sarà così povero, che non possa pagar la tua estimazione, presenti la persona votata davanti al Sacerdote, il qual ne faccia l'estimazione; facciala secondo la possibilità di colui che avrà fatto il voto. E se il voto è di bestia della quale si offerisce offerta al Signore, tutto ciò che egli avrà di quella specie donato al Signore sia sacro. Non cambila, e non permutila, buona per cattiva, nè cattiva per buono; e se pur permuta quella bestia con un'altra, così la bestia votata, come la bestia messa in iscambio suo, saranno sacre. E se il voto è di qualunque bestia immonda, della quale non si offerisce offerta al Signore, presenti quella bestia davanti al Sacerdote. E facciane il Sacerdote l'estimazione secondo che sarà buona o cattiva; facciasene secondo l'estimazione, che tu, o Sacerdote, ne avrai fatta. E se pure egli vuol riscattarla, sopraggiunga il quinto del prezzo di essa, oltre alla tua estimazione. E quando alcuno avrà consacrata la casa sua, per esser cosa sacra al Signore, apprezzila il Sacerdote, secondo che sarà buona o cattiva; resti fermo il suo prezzo, quale il Sacerdote le avrà posto. E se pur colui che avrà consacrata la sua casa la vuol riscattare, sopraggiunga alla tua estimazione il quinto del prezzo di essa, e sia sua. E se alcuno consacra al Signore dei campi della sua eredità, sia la tua estimazione a ragione della sementa di esso; la sementa d'un omer d'orzo sia estimata a cinquanta sicli di argento. Se egli consacra il suo campo fin dall'anno del Giubileo, stia fermo il prezzo di esso, come tu l'avrai tassato. Ma, se egli lo consacra dopo il Giubileo, faccia il Sacerdote ragion de' danari col comperatore secondo gli anni che resteranno fino all'anno del Giubileo, e secondo il numero di essi diffalchisi della tua estimazione. E se colui che ha consacrato il campo, pur vuol riscattarlo, sopraggiunga alla tua estimazione il quinto dei danari di essa, e resti il campo suo. Ma, se egli non riscatta il campo, e il campo è venduto ad un altro, non possa più riscattarlo. E quando il comperatore ne uscirà al Giubileo, sia cosa sacra al Signore, come campo d'interdetto; appartenga esso in proprio al Sacerdote. E se alcuno ha consacrato al Signore un campo da sè comperato, il qual non sia de' campi della sua eredità; faccia il Sacerdote ragione col comperatore della somma della tua estimazione, secondo il tempo che vi sarà fino all'anno del Giubileo; e dia colui in quello stesso giorno il prezzo da te posto; è cosa sacra al Signore. Nell'anno del Giubileo ritorni il campo a colui da chi esso l'avrà comperato, a colui di cui sarà la proprietà del terreno. Or sia ogni tua estimazione a siclo di Santuario; sia il siclo di venti oboli. Ma niuno consacri alcun primogenito di bestie, delle quali s'offeriscono i primogeniti al Signore; o vitello, o agnello, o capretto ch'egli sia, già appartiene al Signore. Ma, se è degli animali immondi, riscattilo secondo la tua estimazione, e sopraggiungavi il quinto di essa; e se pur non è riscattato, vendasi secondo il prezzo da te posto. Ma niuna cosa consacrata per interdetto, che l'uomo abbia consacrata al Signore per interdetto, di tutto ciò ch'è suo, così degli uomini, come del bestiame, e de' campi della sua eredità, non si potrà vendere nè riscattare; ogni interdetto è cosa santissima, appartenente al Signore. Niuno interdetto, consacrato d'infra gli uomini, si possa riscattare; del tutto sia fatto morire. Tutte le decime eziandio della terra così delle semenze della terra, come dei frutti degli alberi, appartengono al Signore; son cosa sacra al Signore. E se pure alcuno vuol riscattar delle sue decime, sopraggiunga il quinto al prezzo di esse. Parimente sia cosa sacra al Signore ogni decima di buoi, e di pecore, e di capre; ogni decimo animale di tutti quelli che passano sotto la verga. Non discernasi tra buono e cattivo; e non permutisi l'un con l'altro; e se pure alcuno permuta l'un con l'altro, quel decimo, e quell'altro messo in suo scambio, saranno cosa sacra; non si potranno riscattare. Questi sono i comandamenti che il Signore diede a Mosè, nel monte di Sinai, per proporli a' figliuoli d'Israele.