Levitico 25:25-55
Levitico 25:25-55 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
«“Se uno dei vostri diventa povero e vende una parte della sua proprietà, colui che ha il diritto di riscatto, il suo parente più prossimo, verrà e riscatterà ciò che suo fratello ha venduto. E se uno non ha chi possa riscattarla per lui, ma giunge a procurarsi da sé la somma necessaria al riscatto, conterà le annate trascorse dalla vendita, renderà il di più al compratore e rientrerà nella sua proprietà. Ma se non trova da sé la somma sufficiente a rimborsarlo, ciò che ha venduto rimarrà in mano al compratore fino all’anno del giubileo, e al giubileo ne riavrà il possesso. Se uno vende una casa da abitare in una città cinta di mura, avrà il diritto di riscattarla entro un anno dalla vendita; il suo diritto di riscatto durerà un anno intero. Ma se quella casa, posta in una città fortificata, non è riscattata prima del compimento di un anno intero, rimarrà per sempre proprietà del compratore e dei suoi discendenti; non sarà più restituita al giubileo. Però le case dei villaggi non attorniati da mura saranno considerate come parte dei fondi di terreno; potranno essere riscattate e restituite al giubileo. Quanto alle città dei Leviti e alle case che essi vi possederanno, i Leviti avranno il diritto perenne di riscatto. E se anche uno dei Leviti non avrà riscattato la casa venduta nella sua città, essa sarà restituita al giubileo, perché le case delle città dei Leviti sono loro proprietà in mezzo ai figli d’Israele. I campi situati nei dintorni delle città dei Leviti non si potranno vendere, perché sono loro proprietà perenne. Se uno dei vostri diventa povero e privo di mezzi, tu lo sosterrai, come sosterrai lo straniero e l’ospite, affinché possa vivere presso di te. Non prendere da lui interesse, né usura; ma temi il tuo Dio e il tuo prossimo viva presso di te. Non gli presterai il tuo denaro a interesse, né gli darai i tuoi viveri per ricavarne un’usura. Io sono il SIGNORE vostro Dio; vi ho fatto uscire dal paese d’Egitto per darvi il paese di Canaan, per essere il vostro Dio. Se uno dei vostri diventa povero e si vende a te, non lo farai servire come uno schiavo; starà da te come un lavorante, come un ospite. Ti servirà fino all’anno del giubileo; allora se ne andrà via da te insieme con i suoi figli, tornerà a casa sua e rientrerà nella proprietà dei suoi padri. Poiché essi sono i miei servi che ho fatto uscire dal paese d’Egitto; non devono essere venduti come si vendono gli schiavi. Non lo dominerai con asprezza, ma temerai il tuo Dio. Quanto allo schiavo e alla schiava che potrete avere in proprio, li prenderete dalle nazioni che vi circondano; da queste comprerete lo schiavo o la schiava. Potrete anche comprarne tra i figli degli stranieri stabiliti fra voi e fra le loro famiglie che si troveranno fra voi, tra i figli che essi avranno generato nel vostro paese; e saranno vostra proprietà. Li potrete lasciare in eredità ai vostri figli dopo di voi, come loro proprietà; vi servirete di loro come di schiavi, per sempre; ma quanto ai vostri fratelli, i figli d’Israele, nessuno di voi dominerà sull’altro con asprezza. Se uno straniero stabilito presso di te diventa ricco e uno dei vostri diviene povero presso di lui e si vende allo straniero stabilito presso di te o a qualcuno della famiglia dello straniero, dopo che si sarà venduto, potrà essere riscattato; lo potrà riscattare uno dei suoi fratelli. Lo potrà riscattare suo zio, o il figlio di suo zio; lo potrà riscattare uno dei parenti dello stesso suo sangue o, se ha i mezzi per farlo, potrà riscattarsi da sé. Farà il conto, con il suo compratore, dall’anno che gli si è venduto all’anno del giubileo; e il prezzo da pagare dipenderà dal numero degli anni, valutando le sue giornate come quelle di un lavorante. Se vi sono ancora molti anni per arrivare al giubileo, pagherà il suo riscatto tenendo conto di questi anni e del prezzo per il quale fu comprato; se rimangono pochi anni per arrivare al giubileo, farà il conto con il suo compratore e pagherà il prezzo del suo riscatto in ragione di quegli anni. Starà da lui come un lavorante assunto con un contratto annuale; il padrone non lo tratterà con asprezza sotto i tuoi occhi. E se non è riscattato in nessuno di quei modi, se ne andrà libero l’anno del giubileo: egli, con i suoi figli. Poiché i figli d’Israele sono i miei servi! Essi sono i miei servi che ho fatto uscire dal paese d’Egitto. Io sono il SIGNORE vostro Dio.
Levitico 25:25-55 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
«“Se uno dei vostri diventa povero e vende una parte della sua proprietà, colui che ha il diritto di riscatto, il suo parente piú prossimo, verrà e riscatterà ciò che suo fratello ha venduto. E se uno non ha chi possa riscattarla per lui, ma giunge a procurarsi da sé la somma necessaria al riscatto, conterà le annate trascorse dalla vendita, renderà il di piú al compratore, e rientrerà nella sua proprietà. Ma se non trova da sé la somma sufficiente a rimborsarlo, ciò che ha venduto rimarrà in mano del compratore fino all'anno del giubileo, e al giubileo ne riavrà il possesso. Se uno vende una casa da abitare in una città cinta di mura, avrà il diritto di riscattarla entro un anno dalla vendita; il suo diritto di riscatto durerà un anno intero. Ma se quella casa, posta in una città fortificata, non è riscattata prima del compimento di un anno intero, rimarrà per sempre proprietà del compratore e dei suoi discendenti; non sarà piú restituita al giubileo. Però le case dei villaggi non attorniati da mura saranno considerate come parte dei fondi di terreno; potranno essere riscattate, e restituite al giubileo. Quanto alle città dei *Leviti e alle case che essi vi possederanno, i Leviti avranno il diritto perenne di riscatto. E se anche uno dei Leviti non avrà riscattato la casa venduta nella sua città, essa sarà restituita al giubileo, perché le case delle città dei Leviti sono loro proprietà in mezzo ai figli d'Israele. I campi situati nei dintorni delle città dei Leviti non si potranno vendere, perché sono loro proprietà perenne. Se uno dei vostri diventa povero e privo di mezzi, tu lo sosterrai, come sosterrai lo straniero e l'ospite, affinché possa vivere presso di te. Non prendere da lui interesse, né usura; ma temi il tuo Dio e il tuo prossimo viva presso di te. Non gli presterai il tuo denaro a interesse, né gli darai i tuoi viveri per ricavarne un'usura. Io sono il Signore vostro Dio; vi ho fatto uscire dal paese d'Egitto per darvi il paese di *Canaan, per essere il vostro Dio. Se uno dei vostri diventa povero e si vende a te, non lo farai servire come uno schiavo; starà da te come un lavorante, come un ospite. Ti servirà fino all'anno del giubileo; allora se ne andrà via da te insieme con i suoi figli, tornerà a casa sua e rientrerà nella proprietà dei suoi padri. Poiché essi sono i miei servi che ho fatto uscire dal paese d'Egitto; non devono essere venduti come si vendono gli schiavi. Non lo dominerai con asprezza, ma temerai il tuo Dio. Quanto allo schiavo e alla schiava che potrete avere in proprio, li prenderete dalle nazioni che vi circondano; da queste comprerete lo schiavo o la schiava. Potrete anche comprarne tra i figli degli stranieri stabiliti fra voi e fra le loro famiglie che si troveranno fra voi, tra i figli che essi avranno generato nel vostro paese; e saranno vostra proprietà. Li potrete lasciare in eredità ai vostri figli dopo di voi, come loro proprietà; vi servirete di loro come di schiavi, per sempre; ma quanto ai vostri fratelli, i figli d'Israele, nessuno di voi dominerà sull'altro con asprezza. Se uno straniero stabilito presso di te diventa ricco e uno dei vostri diviene povero presso di lui e si vende allo straniero stabilito presso di te o a qualcuno della famiglia dello straniero, dopo che si sarà venduto, potrà essere riscattato; lo potrà riscattare uno dei suoi fratelli. Lo potrà riscattare suo zio, o il figlio di suo zio; lo potrà riscattare uno dei parenti dello stesso suo sangue o, se ha i mezzi per farlo, potrà riscattarsi da sé. Farà il conto, con il suo compratore, dall'anno che gli si è venduto all'anno del giubileo; e il prezzo da pagare dipenderà dal numero degli anni, valutando le sue giornate come quelle di un lavorante. Se vi sono ancora molti anni per arrivare al giubileo, pagherà il suo riscatto tenendo conto di questi anni e del prezzo per il quale fu comprato; se rimangono pochi anni per arrivare al giubileo, farà il conto con il suo compratore e pagherà il prezzo del suo riscatto in ragione di quegli anni. Starà da lui come un lavorante assunto con un contratto annuale; il padrone non lo tratterà con asprezza sotto i tuoi occhi. E se non è riscattato in nessuno di quei modi, se ne andrà libero l'anno del giubileo: egli, con i suoi figli. Poiché i figli d'Israele sono i miei servi! Essi sono i miei servi che ho fatto uscire dal paese d'Egitto. Io sono il Signore vostro Dio.
Levitico 25:25-55 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
«Quando uno dei vostri connazionali, caduto in miseria, sarà obbligato a vendere qualcuno dei suoi terreni, dovrà riscattarlo uno dei suoi parenti più prossimi che ha il diritto di riscatto. Se uno non ha parenti che abbiano tale diritto, ma trova egli stesso i mezzi per riscattare il suo terreno, calcolerà l’ammontare dovuto al compratore secondo il numero di anni che restano per arrivare fino al Giubileo, lo pagherà e rientrerà in possesso della sua terra. Se non trova il modo di fare questo rimborso, il terreno resterà proprietà dell'acquirente fino all’anno del Giubileo. Allora il primo proprietario ne riprenderà possesso. «Se un uomo vende una casa per abitazione, situata in una città fortificata, il diritto di riscatto sarà temporaneo; non si estenderà al di là di un anno, a partire dal momento della vendita. Se la casa non è riscattata nel giro di un anno, resterà definitivamente proprietà del compratore e dei suoi discendenti. Essi non dovranno restituirla nell’anno del Giubileo. Al contrario, le case situate nelle località non fortificate, saranno soggette alle stesse regole delle terre del paese: ci sarà un diritto di riscatto permanente per una tale casa, ma in ogni modo essa ritornerà al primo proprietario durante l’anno del Giubileo. «I leviti avranno sempre un diritto di riscatto sulle loro case situate nelle città levitiche. Anche se una di queste case è stata acquistata da un altro levita, dovrà ritornare al primo proprietario durante l’anno del Giubileo. Infatti, quelle case costituiranno l’unica proprietà dei leviti nella terra d'Israele. Ma i campi situati nei dintorni delle loro città non dovranno essere venduti, perché saranno proprietà definitiva dei leviti». «Quando uno dei vostri connazionali, caduto in miseria, non potrà tener fede ai suoi impegni nei vostri riguardi, voi dovete venirgli in aiuto, perché possa continuare a vivere al vostro fianco. Agirete così anche verso uno straniero o un emigrato che abita nella vostra terra. Non gli chiederete interessi di nessun genere. Dimostrate con la vostra condotta che mi rispettate, e permettetegli così di vivere al vostro fianco. Se gli prestate del denaro, non esigete interessi; se gli date del cibo, non chiedetegli di restituirvelo con un supplemento. Io sono il Signore vostro Dio: io vi ho fatti uscire dall’Egitto, per darvi la terra di Canaan e diventare il vostro Dio». «Quando uno dei vostri connazionali, caduto in miseria, dovrà vendersi a voi come schiavo, non fatelo lavorare come schiavo, ma trattatelo come un salariato o un emigrato che abita in mezzo a voi. Egli sarà al vostro servizio fino all’anno del Giubileo. Allora egli sarà reso libero, insieme con i suoi figli; rientrerà nella sua famiglia e ritornerà in possesso dei suoi terreni. In effetti, gli Israeliti sono miei servi, perché li ho liberati dall’Egitto: per questo essi non devono essere venduti come si vendono gli schiavi. Non trattateli con brutalità. Dimostrate con la vostra condotta che rispettate me, vostro Dio. «Se avete bisogno di schiavi o di schiave, procuratevene presso le popolazioni straniere che vi circondano. Potrete anche acquistarne tra i figli degli stranieri che risiedono nel vostro paese o tra i membri delle loro famiglie nati sul posto. Essi vi apparterranno. Più tardi, li lascerete in eredità ai vostri figli, perché essi ne abbiano la proprietà a loro volta. Voi potrete conservarli come schiavi per sempre. Al contrario, nessuno, tra voi, tratti con brutalità uno dei suoi fratelli Israeliti. «Se uno straniero, residente nel vostro paese, si arricchisce e uno dei vostri connazionali, caduto in miseria, si vende a lui o a un altro membro di un clan straniero, il vostro connazionale potrà beneficiare di un diritto di riscatto: uno dei suoi fratelli può riscattarlo; e se non c’è un fratello, può farlo uno zio o un cugino o anche un altro parente della sua tribù. Egli può anche riscattarsi da sé, se ne ha i mezzi. In questo caso, egli conterà con il compratore il numero di anni compreso tra quello in cui si è venduto e quello del Giubileo; calcolerà il rapporto tra il prezzo di vendita e quel numero di anni, e valuterà il lavoro fornito secondo la tariffa di un salariato che lavora a giornata. Se gli anni per arrivare al Giubileo sono numerosi, restituirà per il suo riscatto una parte proporzionata del prezzo di vendita. Se invece gli anni per arrivare al Giubileo sono pochi, ne farà il conto e non restituirà che la parte relativa a questo numero di anni. Finché resta presso il suo padrone, deve essere considerato come un salariato annuale e controllerete che il padrone non lo tratti con brutalità. Se un vostro connazionale non è riscattato in un modo o in un altro, sarà comunque concessa la libertà a lui e ai suoi figli, durante l’anno del Giubileo». «Gli Israeliti sono miei servi! Essi sono miei servi, perché li ho liberati dall’Egitto! Io sono il Signore vostro Dio.
Levitico 25:25-55 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Quando il tuo fratello sarà impoverito, e avrà venduto della sua possessione; se il suo prossimo parente, il qual per consanguinità avrà la ragion del riscatto, si presenta, egli potrà riscattar ciò che il suo fratello avrà venduto. Ma, se alcuno, non avendo parente che per consanguinità abbia la ragion del riscatto, ricovera da sè stesso il modo, e trova quanto gli fa bisogno per lo suo riscatto; allora conti le annate dopo la sua vendita, e restituisca il soprappiù a colui a chi avrà fatta la vendita, e rientri nella sua possessione. Ma, s'egli non trova quanto gli fa bisogno per fargli il suo pagamento, resti quello ch'egli avrà venduto in man di colui che l'avrà comperato, fino all'anno del Giubileo; e nel Giubileo escane il comperatore, e rientri colui nella sua possessione. E quando alcuno avrà venduta una casa da abitare, in città murata, siavi podestà di riscatto fino all'anno compiuto dopo la sua vendita; sia il termine del suo riscatto un anno intiero. Ma se non è ricomperata infra il compiersi di un anno intiero, quella casa che è in città murata resterà assolutamente in proprio a colui che l'avrà comperata, e a' suoi d'età in età; egli non sarà obbligato di uscirne nel Giubileo. Ma le case delle ville, non intorniate di mura, sieno reputate come possessioni di terra; siavi ragion di riscatto per esse, ed escane il comperatore nel Giubileo. Ma, quant'è alle città de' Leviti, abbiano i Leviti in perpetuo ragion di ricompera in su le case delle città della lor possessione. E colui de' Leviti, che ricompererà alcuna casa, esca fuori della casa venduta, e della città della possession del venditore, nel Giubileo; perciocchè le case delle città de' Leviti sono la lor possessione nel mezzo de' figliuoli d'Israele. Ma non vendansi i campi de' contorni delle lor città; perciocchè sono loro una possessione perpetua. E quando il tuo fratello sarà impoverito, e le sue facoltà saranno scadute appresso di te, porgigli la mano, forestiere o avveniticcio che egli si sia; acciocchè possa vivere appresso di te. Non prender da lui usura nè profitto; e abbi timore dell'Iddio tuo, e fa' che il tuo fratello possa vivere appresso di te. Non dargli i tuoi danari ad usura, nè la tua vittuaglia a profitto. Io sono il Signore Iddio vostro, che vi ho tratti fuor del paese di Egitto, per darvi il paese di Canaan, per essere vostro Iddio. E quando il tuo fratello sarà impoverito appresso di te, e si sarà venduto a te, non adoperarlo in servitù da schiavo. Stia appresso di te a guisa di mercenario o di avveniticcio; serva appresso di te fino all'anno del Giubileo. E allora egli si partirà d'appresso a te, insieme co' suoi figliuoli, e se ne ritornerà alla sua famiglia; e rientrerà nella possessione de' suoi padri. Perciocchè essi sono miei servitori, avendoli io tratti fuor del paese di Egitto; e però non sieno venduti nella maniera degli schiavi. Non signoreggiarlo con asprezza; anzi abbi timore dell'Iddio tuo. Ma, quant'è al tuo servo, e alla tua serva, che hanno ad esser tuoi in proprio, compera servi e serve d'infra le genti che saranno intorno a te. Anche ne potrete comperar de' figliuoli degli avveniticci che dimoreranno con voi; e delle lor famiglie che saranno appresso di voi, le quali essi avranno generate nel vostro paese; e quelli saranno vostri in proprio. E tali potrete possedere, e lasciare a' vostri figliuoli dopo voi in proprietà ereditaria; e anche servirvi di loro in perpetuo; ma, quant'è a' vostri fratelli, figliuoli d'Israele, niuno di voi signoreggi il suo fratello con asprezza. E se il forestiere, o l'avveniticcio che sarà appresso di te, acquista delle facoltà, e il tuo fratello impoverisce appresso a lui, e si vende al forestiere, o all'avveniticcio che sarà appresso di te, o a qualcuno di stirpe di nazione straniera; abbia egli podestà di riscatto, dopo essersi venduto; riscattilo alcuno de' suoi fratelli. Riscattilo il suo zio, o il figliuol del suo zio, o alcun altro suo carnal parente, della sua famiglia; ovvero, riscattisi egli stesso, se ne trova il modo. E faccia ragione col suo comperatore, dall'anno che gli si sarà venduto fino all'anno del Giubileo, e vadano i danari della sua vendita per lo numero degli anni ch'egli avrà servito; stia con lui come a giornate di mercenario. Se vi sono ancora molti anni fino al Giubileo, restituisca a ragione di essi, de' danari della sua compera, per suo riscatto. E se vi restano pochi anni fino all'anno del Giubileo, faccia ragione con lui; e restituisca il prezzo del suo riscatto, secondo il numero degli anni che gli restano da servire. Stia con lui a guisa di mercenario annuale; non signoreggilo con asprezza nel tuo cospetto. E se pur non è riscattato in alcuna di queste maniere, egli se ne uscirà l'anno del Giubileo, insieme coi suoi figliuoli. Conciossiachè i figliuoli d'Israele mi sieno servi; sono miei servi, avendoli io tratti fuor del paese di Egitto. Io sono il Signore Iddio vostro.