Levitico 17:1-16
Levitico 17:1-16 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Parla ad Aaronne, ai suoi figli e a tutti i figli d’Israele e di’ loro: “Questo è quello che il SIGNORE ha ordinato: Se un uomo qualsiasi della casa d’Israele scanna un bue, un agnello o una capra dentro l’accampamento o fuori dell’accampamento e non lo conduce all’ingresso della tenda di convegno, per presentarlo come offerta al SIGNORE davanti al tabernacolo del SIGNORE, sarà considerato come colpevole di spargimento di sangue; ha sparso del sangue. Quest’uomo sarà eliminato dal mezzo del suo popolo, affinché i figli d’Israele, invece di offrire, come fanno, i loro sacrifici nei campi, li portino al SIGNORE presentandoli al sacerdote, all’ingresso della tenda di convegno, e li offrano al SIGNORE come sacrifici di riconoscenza. Il sacerdote ne spargerà il sangue sull’altare del SIGNORE, all’ingresso della tenda di convegno, e farà bruciare il grasso come un profumo soave per il SIGNORE. Essi non offriranno più i loro sacrifici agli idoli a forma di capri che sono soliti adorare prostituendosi. Questa sarà per loro una legge perenne, di generazione in generazione”. Di’ loro ancora: “Se un uomo della casa d’Israele, o uno degli stranieri che soggiornano in mezzo a loro, offrirà un olocausto o un sacrificio e non lo porterà all’ingresso della tenda di convegno per offrirlo al SIGNORE, quest’uomo sarà eliminato dal suo popolo. «“Se un uomo della casa d’Israele, o uno degli stranieri che abitano in mezzo a loro, mangia qualsiasi genere di sangue, io volgerò la mia faccia contro la persona che avrà mangiato del sangue e la eliminerò dal mezzo del suo popolo. Poiché la vita della carne è nel sangue. Per questo vi ho ordinato di porlo sull’altare per fare l’espiazione per le vostre persone; perché il sangue è quello che fa l’espiazione, per mezzo della vita. Perciò ho detto ai figli d’Israele: ‘Nessuno tra voi mangerà del sangue; neppure lo straniero che abita fra voi mangerà del sangue’. E se uno qualunque dei figli d’Israele o degli stranieri che abitano fra loro prende alla caccia un quadrupede o un uccello che si può mangiare, ne spargerà il sangue e lo coprirà di polvere; perché la vita di ogni carne è il sangue; nel suo sangue sta la vita; perciò ho detto ai figli d’Israele: ‘Non mangerete il sangue di nessuna creatura, poiché la vita di ogni creatura è il suo sangue; chiunque ne mangerà sarà eliminato’. Qualunque persona, sia essa nativa del paese o straniera, che mangerà carne di bestia morta da sé o sbranata, si laverà le vesti, laverà se stesso nell’acqua e sarà impuro fino alla sera; poi sarà puro. Ma se non si lava le vesti e se non lava il suo corpo, porterà la pena della sua iniquità”».
Levitico 17:1-16 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Il Signore disse ancora a *Mosè: «Parla ad *Aaronne, ai suoi figli e a tutti i figli d'*Israele e di' loro: “Questo è quello che il Signore ha ordinato: Se un uomo qualsiasi della casa d'Israele scanna un bue, un agnello o una capra dentro l'accampamento o fuori dell'accampamento e non lo conduce all'ingresso della *tenda di convegno, per presentarlo come offerta al Signore davanti al *tabernacolo del Signore, sarà considerato come colpevole di spargimento di sangue; ha sparso del sangue. Quest'uomo sarà eliminato dal mezzo del suo popolo, affinché i figli d'Israele, invece di offrire, come fanno, i loro sacrifici nei campi, li portino al Signore presentandoli al *sacerdote, all'ingresso della tenda di convegno, e li offrano al Signore come sacrifici di riconoscenza. Il sacerdote ne spargerà il sangue sull'altare del Signore, all'ingresso della tenda di convegno, e farà bruciare il grasso come un profumo soave per il Signore. Essi non offriranno piú i loro sacrifici agl'idoli a forma di capri che sono soliti adorare prostituendosi. Questa sarà per loro una legge perenne, di generazione in generazione”. Di' loro ancora: “Se un uomo della casa d'Israele, o uno degli stranieri che soggiornano in mezzo a loro, offrirà un olocausto o un sacrificio e non lo porterà all'ingresso della tenda di convegno per offrirlo al Signore, quest'uomo sarà eliminato dal suo popolo. «“Se un uomo della casa d'Israele, o uno degli stranieri che abitano in mezzo a loro mangia qualsiasi genere di sangue, io volgerò la mia faccia contro la persona che avrà mangiato del sangue, e la eliminerò dal mezzo del suo popolo. Poiché la vita della carne è nel sangue. Per questo vi ho ordinato di porlo sull'altare per fare l'espiazione per le vostre persone; perché il sangue è quello che fa l'espiazione, per mezzo della vita. Perciò ho detto ai figli d'Israele: «Nessuno tra voi mangerà del sangue; neppure lo straniero che abita fra voi mangerà del sangue». E se uno qualunque dei figli d'Israele o degli stranieri che abitano fra loro prende alla caccia un quadrupede o un uccello che si può mangiare, ne spargerà il sangue e lo coprirà di polvere; perché la vita di ogni carne è il sangue; nel suo sangue sta la vita; perciò ho detto ai figli d'Israele: «Non mangerete il sangue di nessuna creatura, poiché la vita di ogni creatura è il suo sangue; chiunque ne mangerà sarà eliminato». Qualunque persona, sia essa nativa del paese o straniera, che mangerà carne di bestia morta da sé o sbranata si laverà le vesti, laverà sé stesso nell'acqua e sarà impuro fino alla sera; poi sarà puro. Ma se non si lava le vesti e se non lava il suo corpo, porterà la pena della sua iniquità”».
Levitico 17:1-16 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Il Signore disse a Mosè di comunicare questi ordini ad Aronne, ai suoi figli e a tutti gli Israeliti: «Quando un Israelita vuol uccidere un toro, un montone o una capra, nell’accampamento o fuori dell'accampamento, deve anzitutto portare questa bestia all’entrata della tenda dell'incontro per presentarla come offerta al Signore, davanti alla sua Abitazione. Se non farà così, sarà considerato colpevole di aver sparso illegalmente il sangue di un essere vivente, e sarà escluso dal popolo d'Israele. Questa regola obbliga gli Israeliti a non uccidere gli animali in piena campagna, ma a portarli al sacerdote, all’ingresso della tenda, e a offrirli al Signore, in sacrificio per il banchetto sacro. Il sacerdote asperge allora con il sangue dell'animale l’altare situato davanti alla tenda, poi brucia sopra questo altare le parti grasse; e il Signore accetterà volentieri quel sacrificio consumato dal fuoco in suo onore. Così gli Israeliti cesseranno di offrire sacrifici ai falsi dèi rappresentati sotto forma di capri, ai quali rendono un culto osceno. Questa prescrizione dovrà essere osservata in ogni tempo per tutte le generazioni degli Israeliti. «Quando un israelita o uno straniero, che vive tra gli Israeliti, vuole offrire un sacrificio completo o un altro sacrificio, deve portare l’animale all’ingresso della tenda dell'incontro per offrirlo al Signore; se non farà così, sarà escluso dal popolo d'Israele. «Se un Israelita o uno straniero, che vive tra gli Israeliti, mangia la carne con il sangue, il Signore non lo guarderà con benevolenza, anzi lo escluderà dal suo popolo. La vita di una creatura risiede nel sangue. Il Signore vi concede di versare il sangue sull’altare come sacrificio per il perdono dei peccati, a vostro favore: il sangue infatti permette di ricevere il perdono perché è portatore di vita. Ecco perché il Signore ha dichiarato agli Israeliti: Nessuno di voi e nessuno straniero che abita in Israele ha il diritto di mangiare del sangue. «Se un Israelita o uno straniero, che vive tra gli Israeliti, va a caccia e prende un animale o un uccello che si può mangiare, ne deve spargere il sangue e coprirlo con la terra. Infatti, poiché è una creatura viva, la sua vita è nel suo sangue; per questo il Signore ha dichiarato agli Israeliti: Voi non mangerete il sangue di nessuna creatura, perché la vita di ogni creatura risiede nel suo sangue. Se qualcuno ne mangia, sarà escluso dal popolo d'Israele. «Se un Israelita o uno straniero mangia della carne di una bestia che è morta naturalmente o che è stata sbranata da un animale selvatico, quest’uomo deve lavare se stesso e i suoi vestiti, e resta impuro fino a sera, poi sarà di nuovo puro. Se non lava se stesso e i suoi vestiti, sarà colpevole di una mancanza».
Levitico 17:1-16 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
IL Signore parlò, oltre a ciò, a Mosè, dicendo: Parla ad Aaronne e a' suoi figliuoli, e a tutti i figliuoli d'Israele, e di' loro: Quest'è quello che il Signore ha comandato, dicendo: Se alcuno della casa d'Israele scanna bue, o agnello, o capra, dentro del campo; o anche se lo scanna fuor del campo, e non l'adduce all'entrata del Tabernacolo della convenenza, per offerirne l'offerta al Signore, davanti al Tabernacolo del Signore; ciò sia imputato a colui in ispargimento di sangue; egli ha sparso sangue, e però sia riciso d'infra il suo popolo. Acciocchè i figliuoli d'Israele adducano i lor sacrificii, i quali essi sacrificano per li campi, e li presentino al Signore all'entrata del Tabernacolo della convenenza, dandoli al sacerdote; e li sacrifichino al Signore, per sacrificii da render grazie; e acciocchè il sacerdote spanda il sangue di essi sacrificii sopra l'Altare del Signore, all'entrata del Tabernacolo della convenenza; e faccia bruciare il grasso in soave odore al Signore; e non sacrifichino più i lor sacrificii a' demoni, dietro ai quali sogliono andar fornicando. Questo sia loro uno statuto perpetuo per le lor generazioni. Di' loro ancora: Se alcuno della casa d'Israele, o de' forestieri che dimoreranno fra voi, offerisce olocausto, o sacrificio; e non l'adduce all'entrata del Tabernacolo della convenenza, per sacrificarlo al Signore; sia quell'uomo riciso da' suoi popoli. E SE alcuno della casa d'Israele, o de' forestieri che dimoreranno fra loro, mangia alcun sangue, io metterò la mia faccia contro a quella persona che avrà mangiato il sangue; e la sterminerò d'infra il suo popolo. Perciocchè la vita della carne è nel sangue; e però vi ho ordinato che sia posto sopra l'Altare, per far purgamento per l'anime vostre; conciossiachè il sangue sia quello con che si fa il purgamento per la persona. Perciò ho detto a' figliuoli di Israele: Niuno di voi mangi sangue; il forestiere stesso, che dimora fra voi, non mangi sangue. E anche, se alcuno dei figliuoli d'Israele, o de' forestieri che dimoreranno fra loro, prende a caccia alcuna fiera, o uccello, che si può mangiare, spandane il sangue, e copralo di polvere. Perciocchè esso è la vita di ogni carne; il sangue le è in luogo di anima; e però ho detto a' figliuoli d'Israele: Non mangiate sangue di alcuna carne; perciocchè il sangue è la vita di ogni carne; chiunque ne mangerà sia sterminato. E qualunque persona avrà mangiata carne di bestia morta da sè, o lacerata dalle fiere, natio, o forestiere, ch'egli sia, lavi i suoi vestimenti, e sè stesso, con acqua; e sia immondo infino alla sera: poi sia netto. E, se non lava i suoi vestimenti, e le sue carni, egli porterà la sua iniquità.