Giobbe 5:1-7
Giobbe 5:1-7 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
«Chiama pure! C’è forse chi ti risponda? A quale dei santi vorrai tu rivolgerti? No, il cruccio non uccide che l’insensato e l’irritazione fa morire lo stolto. Io ho visto l’insensato mettere radici, ma ben presto ho dovuto maledire la sua casa. I suoi figli vanno privi di soccorso, sono oppressi alla porta della città e non c’è chi li difenda. L’affamato gli divora il raccolto, glielo ruba perfino dalle spine; l’assetato gli trangugia i beni. Infatti la sventura non spunta dalla terra, né il dolore germina dal suolo; ma l’uomo nasce per soffrire, come la favilla per volare in alto.
Giobbe 5:1-7 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
«Chiama pure! C'è forse chi ti risponda? A quale dei santi vorrai tu rivolgerti? No, il cruccio non uccide che l'insensato e l'irritazione fa morire lo stolto. Io ho visto l'insensato prender radice, ma ben presto ho dovuto maledire la sua casa. I suoi figli vanno privi di soccorso, sono oppressi alla *porta della città, e non c'è chi li difenda. L'affamato gli divora il raccolto, glielo ruba perfino dalle spine; l'assetato gli trangugia i beni. Infatti, la sventura non spunta dalla terra, né il dolore germina dal suolo; ma l'uomo nasce per soffrire, come la favilla per volare in alto.
Giobbe 5:1-7 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
«Grida pure, Giobbe! Chi ti risponderà? a quale angelo vuoi rivolgerti? Sappi che la collera ammazza l’uomo insensato, il risentimento uccide lo sciocco. Ho visto gli stolti mettere radici, ma presto la loro dimora è andata distrutta, i loro figli si sono trovati privi di sicurezza, senza difesa in tribunale. Gli affamati divorano tutti i loro raccolti, le siepi di spine non li fermano; gli assetati succhiano tutte le loro ricchezze. Si sa che la sofferenza e i guai non spuntano dalla terra come l’erba; è dall’uomo che viene il male, come dal fuoco sprizzano faville».
Giobbe 5:1-7 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Grida pure, vi sarà egli alcuno che ti risponda? Ed a cui d'infra i santi ti rivolgerai tu? Conciossiachè il cruccio uccida il pazzo, E lo sdegno faccia morir lo stolto. Io ho veduto il pazzo che si radicava; Ma incontanente ho maledetto il suo abitacolo. I suoi figliuoli son lungi dalla salvezza, E sono oppressati nella porta, senza che alcuno li riscuota. L'affamato divora la ricolta di esso, E la rapisce di mezzo le spine; E i ladroni trangugiano le sue facoltà. Perciocchè la sventura non ispunta dalla polvere, E il dolore non germoglia dalla terra; Benchè l'uomo nasca per soffrire, Come le faville delle brace per volare in alto.