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Vangelo secondo Giovanni 5:31-47

Vangelo secondo Giovanni 5:31-47 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

«Se io rendo testimonianza di me stesso, la mia testimonianza non è vera. Vi è un altro che rende testimonianza di me; e so che la testimonianza che egli rende di me è vera. Voi avete mandato a interrogare Giovanni, ed egli ha reso testimonianza alla verità. Io però la testimonianza non la ricevo da un uomo, ma dico questo affinché voi siate salvati. Egli era la lampada ardente e splendente, e voi avete voluto rallegrarvi per breve tempo alla sua luce. Ma io ho una testimonianza maggiore di quella di Giovanni; perché le opere che il Padre mi ha date da compiere, quelle stesse opere che faccio, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. Il Padre che mi ha mandato, egli stesso ha reso testimonianza di me. La sua voce voi non l’avete mai udita, il suo volto non l’avete mai visto, e la sua parola non dimora in voi, perché non credete in colui che egli ha mandato. Voi investigate le Scritture perché pensate di avere per mezzo di esse vita eterna, ed esse sono quelle che rendono testimonianza di me; eppure non volete venire a me per avere la vita! Io non prendo gloria dagli uomini; ma io vi conosco: voi non avete l’amore di Dio in voi. Io sono venuto nel nome del Padre mio, e voi non mi ricevete; se un altro verrà nel suo proprio nome, quello lo riceverete. Come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri e non cercate la gloria che viene da Dio solo? Non crediate che io sia colui che vi accuserà davanti al Padre; c’è chi vi accusa, ed è Mosè, nel quale avete riposto la vostra speranza. Infatti, se credeste a Mosè, credereste anche a me; poiché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come crederete alle mie parole?»

Vangelo secondo Giovanni 5:31-47 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

«Se io rendo testimonianza di me stesso, la mia testimonianza non è vera. Vi è un altro che rende testimonianza di me; e so che la testimonianza che egli rende di me è vera. Voi avete mandato a interrogare *Giovanni, ed egli ha reso testimonianza alla verità. Io però la testimonianza non la ricevo dall'uomo, ma dico questo affinché voi siate salvati. Egli era la lampada ardente e splendente e voi avete voluto per breve tempo godere alla sua luce. Ma io ho una testimonianza maggiore di quella di Giovanni; perché le opere che il Padre mi ha date da compiere, quelle stesse opere che faccio, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. Il Padre che mi ha mandato, egli stesso ha reso testimonianza di me. La sua voce, voi non l'avete mai udita; il suo volto, non l'avete mai visto; e la sua parola non dimora in voi, perché non credete in colui che egli ha mandato. Voi investigate le Scritture, perché pensate d'aver per mezzo di esse vita eterna, ed esse son quelle che rendono testimonianza di me; eppure non volete venire a me per aver la vita! Io non prendo gloria dagli uomini; ma so che non avete l'amore di Dio in voi. Io sono venuto nel nome del Padre mio, e voi non mi ricevete; se un altro verrà nel suo proprio nome, quello lo riceverete. Come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri e non cercate la gloria che viene da Dio solo? Non crediate che io sia colui che vi accuserà davanti al Padre; c'è chi vi accusa, ed è *Mosè, nel quale avete riposto la vostra speranza. Infatti, se credeste a Mosè, credereste anche a me; poiché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come crederete alle mie parole?»

Vangelo secondo Giovanni 5:31-47 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

«Certo, se io stesso mi presento a testimoniare a mio favore, la mia testimonianza non conta nulla. In realtà, è un altro che testimonia per me; e certamente la sua testimonianza a mio favore è valida. «Voi avete mandato a interrogare Giovanni, ed egli ha testimoniato a favore della verità. La testimonianza di un uomo a me non serve, ma ve la ricordo perché siate salvati. Giovanni era la lampada accesa per illuminarvi, ma voi vi siete entusiasmati della sua luce solo per un po’ di tempo. «A mio favore c’è una testimonianza più grande di quella di Giovanni: le opere che io faccio, le opere che il Padre mi ha dato da compiere, testimoniano a mio favore. Esse dimostrano che il Padre mi ha mandato. «C’è poi il Padre che mi ha mandato: anche lui ha testimoniato a mio favore, ma voi non avete mai ascoltato la sua voce e non avete mai visto il suo volto. La sua parola non è radicata in voi, perché voi non avete fede nel Figlio che egli ha mandato. «Voi leggete continuamente la *Bibbia perché così pensate di avere vita eterna: ebbene, anche la Bibbia testimonia di me! Ma voi non volete venire a me per avere la vita. «A me non importa affatto di ricevere i complimenti degli uomini. D’altra parte io vi conosco: so bene che non amate Dio. Io sono venuto, mandato dal Padre mio, e voi non mi accogliete. Se un altro venisse per conto proprio, gli fareste buona accoglienza! Ma come può avere fede gente come voi? Siete pronti a ricevere l’omaggio dei vostri simili, ma non vi preoccupate di ricevere la lode da Dio! «Non pensate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; c’è già chi vi accusa: è Mosè, cioè proprio la persona in cui avete messo la vostra speranza. Se credeste a Mosè, credereste anche a me, perché Mosè ha scritto di me. Ma voi non credete a quello che Mosè ha scritto, dunque come crederete a quello che dico io?».

Vangelo secondo Giovanni 5:31-47 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

Se io testimonio di me stesso, la mia testimonianza non è verace. V'è un altro che rende testimonianza di me, ed io so che la testimonianza ch'egli rende di me è verace. Voi mandaste a Giovanni, ed egli rendette testimonianza alla verità. Or io non prendo testimonianza da uomo alcuno, ma dico queste cose, acciocchè siate salvati. Esso era una lampana ardente, e lucente; e voi volentieri gioiste, per un breve tempo, alla sua luce. Ma io ho la testimonianza maggiore di quella di Giovanni, poichè le opere che il Padre mi ha date ad adempiere, quelle opere, dico, le quali io fo, testimoniano di me, che il Padre mio mi ha mandato. Ed anche il Padre stesso che mi ha mandato ha testimoniato di me; voi non udiste giammai la sua voce, nè vedeste la sua sembianza; e non avete la sua parola dimorante in voi, perchè non credete a colui ch'egli ha mandato. Investigate le scritture, perciocchè voi pensate per esse aver vita eterna; ed esse son quelle che testimoniano di me. Ma voi non volete venire a me, acciocchè abbiate vita. Io non prendo gloria dagli uomini. Ma io vi conosco, che non avete l'amor di Dio in voi. Io son venuto nel nome del Padre mio, e voi non mi ricevete; se un altro viene nel suo proprio nome, quello riceverete. Come potete voi credere, poichè prendete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene da un solo Dio? Non pensate che io vi accusi appo il Padre; v'è chi vi accusa, cioè Mosè, nel qual voi avete riposta la vostra speranza. Perciocchè, se voi credeste a Mosè, credereste ancora a me; poichè egli ha scritto di me. Ma se non credete agli scritti d'esso, come crederete alle mie parole?