Geremia 32:1-15
Geremia 32:1-15 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Ecco la parola che fu rivolta a Geremia da parte del SIGNORE nel decimo anno di Sedechia, re di Giuda, che fu l’anno diciottesimo di Nabucodonosor. L’esercito del re di Babilonia assediava allora Gerusalemme, e il profeta Geremia era rinchiuso nel cortile della prigione che era nella casa del re di Giuda. L’aveva fatto rinchiudere Sedechia, re di Giuda, dicendo: «Tu, infatti, profetizzi e dici: “Così parla il SIGNORE: ‘Ecco, io do questa città in mano al re di Babilonia, ed egli la prenderà; Sedechia, re di Giuda, non scamperà dalle mani dei Caldei, ma sarà per certo dato in mano al re di Babilonia, e parlerà con lui bocca a bocca e i suoi occhi vedranno gli occhi suoi; Nabucodonosor deporterà Sedechia a Babilonia, ed egli resterà là finché io lo visiti’, dice il SIGNORE; ‘se combattete contro i Caldei, voi non avrete esito favorevole’”». Geremia disse: «La parola del SIGNORE mi è stata rivolta in questi termini: “Ecco, Canameel, figlio di Sallum, tuo zio, viene da te per dirti: ‘Còmprati il mio campo che è ad Anatot, poiché tu hai il diritto di riscatto per comprarlo’”». E Canameel, figlio di mio zio, venne da me, secondo la parola del SIGNORE, nel cortile della prigione, e mi disse: «Ti prego, compra il mio campo che è ad Anatot, nel territorio di Beniamino; poiché tu hai il diritto di successione e il diritto di riscatto, còmpratelo!» Allora riconobbi che questa era parola del SIGNORE. Io comprai da Canameel, figlio di mio zio, il campo che era ad Anatot, e gli pesai il denaro: diciassette sicli d’argento. Scrissi tutto questo in un documento, lo sigillai, chiamai i testimoni e pesai il denaro nella bilancia. Poi presi l’atto d’acquisto, quello sigillato, contenente i termini e le condizioni, e quello aperto, e consegnai l’atto di acquisto a Baruc, figlio di Neria, figlio di Maseia, in presenza di Canameel mio cugino, in presenza dei testimoni che avevano sottoscritto l’atto d’acquisto e in presenza di tutti i Giudei che sedevano nel cortile della prigione. Poi, davanti a loro, diedi quest’ordine a Baruc: «Così parla il SIGNORE degli eserciti, Dio d’Israele: “Prendi questi atti, l’atto d’acquisto, sia quello sigillato sia quello aperto, e mettili in un vaso di terra, perché si conservino a lungo”. Infatti così parla il SIGNORE degli eserciti, Dio d’Israele: “Si compreranno ancora case, campi e vigne in questo paese”».
Geremia 32:1-15 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Ecco la parola che fu rivolta a *Geremia da parte del Signore nel decimo anno di *Sedechia, re di *Giuda, che fu l'anno diciottesimo di *Nabucodonosor. L'esercito del re di *Babilonia assediava allora *Gerusalemme, e il *profeta Geremia era rinchiuso nel *cortile della prigione che era nella casa del re di Giuda. L'aveva fatto rinchiudere Sedechia, re di Giuda, dicendo: «Tu, infatti, profetizzi e dici: “Cosí parla il Signore: Ecco, io do questa città in mano del re di Babilonia, ed egli la prenderà; Sedechia, re di Giuda, non scamperà dalle mani dei *Caldei, ma sarà per certo dato in mano del re di Babilonia, e parlerà con lui bocca a bocca, e i suoi occhi vedranno gli occhi suoi; Nabucodonosor deporterà Sedechia a Babilonia, ed egli resterà là finché io lo visiti, dice il Signore; se combattete contro i Caldei, voi non avrete esito favorevole”». Geremia disse: «La parola del Signore mi è stata rivolta in questi termini: Ecco, Canameel, figlio di Sallum, tuo zio, viene da te per dirti: “C¢mprati il mio campo che è ad Anatot, poiché tu hai il *diritto di riscatto per comprarlo”». E Canameel, figlio di mio zio, venne da me, secondo la parola del Signore, nel cortile della prigione, e mi disse: «Ti prego, compra il mio campo che è ad Anatot, nel territorio di *Beniamino; poiché tu hai il diritto di successione e il diritto di riscatto, compratelo!» Allora riconobbi che questa era parola del Signore. Io comprai da Canameel, figlio di mio zio, il campo che era ad Anatot, e gli pesai il denaro, diciassette *sicli d'argento. Scrissi tutto questo in un documento, lo sigillai, chiamai i testimoni, e pesai il denaro nella bilancia. Poi presi l'atto d'acquisto, quello sigillato contenente i termini e le condizioni, e quello aperto, e consegnai l'atto di acquisto a Baruc, figlio di Neria, figlio di Maseia, in presenza di Canameel mio cugino, in presenza dei testimoni che avevano sottoscritto l'atto d'acquisto, e in presenza di tutti i Giudei che sedevano nel cortile della prigione. Poi, davanti a loro, diedi quest'ordine a Baruc: «Cosí parla il Signore degli eserciti, Dio d'*Israele: “Prendi questi atti, l'atto d'acquisto, sia quello sigillato, sia quello aperto, e mettili in un vaso di terra, perché si conservino a lungo”. Infatti cosí parla il Signore degli eserciti, Dio d'Israele: “Si compreranno ancora case, campi e vigne, in questo paese”».
Geremia 32:1-15 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Questi sono gli ordini che il Signore diede a Geremia durante il decimo anno del regno di Sedecia re di Giuda. Quell’anno era il diciottesimo del regno di Nabucodònosor, re di Babilonia, il quale con il suo esercito assediava Gerusalemme. In quel periodo, il profeta Geremia era rinchiuso nell’atrio della prigione, all’interno del palazzo reale. Lo aveva fatto imprigionare lo stesso re di Giuda, Sedecia, che accusava il profeta di aver annunziato questo messaggio del Signore: «Farò cadere Gerusalemme nelle mani del re di Babilonia ed egli l’occuperà. Nemmeno Sedecia, re di Giuda, riuscirà a sfuggire alle mani dei nemici, perché ho deciso di consegnarlo in potere del re di Babilonia. Dovrà comparire davanti a lui per rispondergli personalmente. Poi Sedecia sarà condotto prigioniero a Babilonia dove resterà finché io non interverrò in suo favore. Perciò, anche se continuerete a combattere contro i Babilonesi, non riuscirete mai a vincere. Lo dico io, il Signore». Ecco il racconto di Geremia. Il Signore mi disse: «Canamèl, figlio di tuo zio Sallum, fra poco verrà a parlarti del campo che egli possiede ad Anatòt. Vuole venderlo a te perché tu sei il parente più prossimo e per legge spetta a te acquistarlo». Come il Signore mi aveva annunziato, mio cugino Canamèl venne a trovarmi nell’atrio della prigione e mi disse: «Perché non compri il campo che io possiedo ad Anatòt, nel territorio di Beniamino? Tu sei il primo a cui spetta e tocca acquistarlo, perché tu sei il parente più prossimo. Non lasciartelo sfuggire!». Allora ne ebbi la certezza: il Signore mi aveva davvero parlato. Decisi di comprare da mio cugino Canamèl il campo che si trova ad Anatòt, e preparai il denaro secondo il prezzo stabilito: diciassette monete d'argento. Scrissi il contratto, lo chiusi con il mio sigillo alla presenza dei testimoni che avevo convocato e verificai il peso dell'argento con una bilancia. Poi presi le due copie del documento di acquisto, quella sigillata secondo le prescrizioni della legge e quella rimasta aperta, e le consegnai a Baruc, figlio di Neria e nipote di Macsia. Erano presenti mio cugino Canamèl, i testimoni che avevano firmato il contratto d'acquisto e tutti gli abitanti di Giuda che si trovavano nell’atrio della prigione. Diedi a Baruc quest’ordine: «Il Signore dell'universo, Dio d'Israele, comanda di prendere le due copie del contratto di acquisto, la copia sigillata e quella rimasta aperta, e di metterle in un’anfora di terra cotta, perché si possano conservare per molto tempo. Infatti il Signore dell'universo, Dio d'Israele, afferma che un giorno si compreranno ancora case, campi e vigne in questa regione».
Geremia 32:1-15 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
LA parola che fu dal Signore indirizzata a Geremia, nell'anno decimo di Sedechia, re di Giuda, che fu l'anno diciottesimo di Nebucadnesar; ed allora l'esercito del re di Babilonia assediava Gerusalemme; e il profeta Geremia era rinchiuso nel cortile della prigione, ch'era nella casa del re di Giuda. Perciocchè Sedechia, re di Giuda, l'avea rinchiuso, dicendo: Perchè profetizzi tu, dicendo: Così ha detto il Signore: Ecco, io do questa città in man del re di Babilonia, ed egli la prenderà? E Sedechia, re di Giuda, non iscamperà dalla mano de' Caldei; anzi per certo sarà dato in man del re di Babilonia; ed egli parlerà a lui a bocca a bocca, e lo vedrà a faccia a faccia. E menerà Sedechia in Babilonia, ed egli resterà quivi, finchè io lo visiti, dice il Signore. Se voi combattete co' Caldei, non prospererete. Geremia adunque disse: La parola del Signore mi è stata indirizzata, dicendo: Ecco Hanameel, figliuolo di Sallum, tuo zio, viene a te, per dirti: Compera il mio campo, che è in Anatot; perciocchè tu hai per consanguinità la ragion del riscatto, per comperarlo. Ed Hanameel, figliuol del mio zio, venne a me, secondo la parola del Signore, nel cortile della prigione, e mi disse: Deh! compera il mio campo, che è in Anatot, nel territorio di Beniamino; perciocchè a te appartiene il diritto dell'eredità, e la ragion del riscatto; comperalo adunque. Ed io conobbi che ciò era parola del Signore. Ed io comperai quel campo, ch'era in Anatot, da Hanameel, figliuol del mio zio; e gli pesai i danari, cioè: diciassette sicli d'argento. Ed io ne feci la scritta, e la suggellai, e ne presi testimoni, e pesai i danari nelle bilance. Poi presi la scritta della compera; quella suggellata, secondo la legge e gli statuti, e quella aperta; e diedi la scritta della compera a Baruc, figliuolo di Neria, figliuolo di Maaseia, in presenza di Hanameel, mio cugino, e in presenza de' testimoni che aveano sottoscritto nella scritta della compera, alla vista di tutti i Giudei, che sedevano nel cortile della prigione. Poi comandai a Baruc, in lor presenza, dicendo: Così ha detto il Signor degli eserciti, l'Iddio d'Israele: Prendi queste scritte, questa scritta di compera, così quella che è suggellata, come quest'altra che è aperta; e mettile dentro un vaso di terra, acciocchè durino lungo tempo. Perciocchè, così ha detto il Signor degli eserciti, l'Iddio d'Israele; Ancora si compereranno case, e campi, e vigne, in questo paese.