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Geremia 30:1-24

Geremia 30:1-24 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Ecco la parola che fu rivolta a Geremia da parte del SIGNORE: «Così parla il SIGNORE, Dio d’Israele: “Scrivi in un libro tutte le parole che ti ho dette: poiché ecco, i giorni vengono”, dice il SIGNORE, “in cui io riporterò dall’esilio il mio popolo d’Israele e di Giuda”, dice il SIGNORE, “e li ricondurrò nel paese che diedi ai loro padri, ed essi lo possederanno”». Queste sono le parole che il SIGNORE ha pronunciato riguardo a Israele e a Giuda. «Così parla il SIGNORE: “Noi udiamo un grido di terrore, di spavento, e non di pace. Informatevi e guardate se un maschio partorisce! Perché dunque io vedo tutti gli uomini con le mani sui fianchi come donna che partorisce? Perché tutte le facce sono impallidite? Ahimè, perché quel giorno è grande, non ce ne fu mai altro di simile; è un tempo di angoscia per Giacobbe, ma tuttavia egli ne sarà salvato. In quel giorno”, dice il SIGNORE degli eserciti, “io spezzerò il suo giogo dal tuo collo e romperò le tue catene; gli stranieri non ti faranno più loro schiavo, ma quelli d’Israele serviranno il SIGNORE, il loro Dio, e Davide loro re, che io susciterò loro. Tu dunque, Giacobbe, mio servitore, non temere”, dice il SIGNORE; “non ti sgomentare, Israele; poiché, ecco, io ti salverò dal lontano paese, salverò la tua discendenza dalla terra di schiavitù. Giacobbe ritornerà, sarà in riposo, sarà tranquillo e nessuno più lo spaventerà. Infatti io sono con te”, dice il SIGNORE, “per salvarti. Io annienterò tutte le nazioni fra le quali ti ho disperso, ma non annienterò te; però ti castigherò con giusta misura e non ti lascerò del tutto impunito”. Così parla il SIGNORE: “La tua ferita è incurabile, la tua piaga è grave. Nessuno difende la tua causa; per un’ulcera vi sono medicine, ma per te non c’è guarigione. Tutti i tuoi amanti ti hanno dimenticata, non si preoccupano più per te; poiché io ti ho percossa come si percuote un nemico, ti ho inflitto la correzione di un uomo crudele, per la tua grande iniquità, perché i tuoi peccati sono andati aumentando. Perché gridi a causa della tua ferita? Il tuo dolore è insanabile. Io ti ho fatto queste cose per la tua grande iniquità, perché i tuoi peccati sono andati aumentando. Tuttavia coloro che ti divorano saranno divorati, tutti i tuoi nemici, tutti quanti, saranno deportati; quelli che ti spogliano saranno spogliati, quelli che ti saccheggiano li abbandonerò al saccheggio. Ma io medicherò le tue ferite, ti guarirò dalle tue piaghe”, dice il SIGNORE, “poiché ti chiamano la scacciata, la Sion di cui nessuno si cura”. «Così parla il SIGNORE: “Ecco, io riporto dall’esilio le tende di Giacobbe e ho pietà delle sue abitazioni; le città saranno ricostruite sulle loro macerie, i palazzi saranno abitati come di consueto. Ne usciranno ringraziamenti, voci di gente festante. Io li moltiplicherò e non saranno più ridotti a pochi; li renderò onorati e non saranno più avviliti. I suoi figli saranno come furono un tempo, la sua comunità sarà stabilita davanti a me, e io punirò tutti i loro oppressori. Il loro principe sarà uno di essi e chi li dominerà uscirà di mezzo a loro; io lo farò avvicinare ed egli verrà a me. Poiché chi disporrebbe il suo cuore ad avvicinarsi a me?”, dice il SIGNORE. “Voi sarete mio popolo e io sarò vostro Dio”». Ecco la tempesta del SIGNORE! Il furore scoppia, la tempesta imperversa, scroscia sul capo degli empi. L’ardente ira del SIGNORE non si placherà, finché non abbia eseguito, compiuto i disegni del suo cuore; negli ultimi giorni lo capirete.

Geremia 30:1-24 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Ecco la parola che fu rivolta a *Geremia da parte del Signore: «Cosí parla il Signore, Dio d'*Israele: “Scrivi in un libro tutte le parole che ti ho dette: poiché ecco, i giorni vengono”, dice il Signore, “in cui io riporterò dall'esilio il mio popolo d'Israele e di *Giuda”, dice il Signore, “e li ricondurrò nel paese che diedi ai loro padri, ed essi lo possederanno”». Queste sono le parole che il Signore ha pronunziato riguardo a Israele e a Giuda. «Cosí parla il Signore: “Noi udiamo un grido di terrore, di spavento, e non di pace. Informatevi e guardate se un maschio partorisce! Perché dunque io vedo tutti gli uomini con le mani sui fianchi come donna che partorisce? Perché tutte le facce sono impallidite? Ahimè, perché quel giorno è grande; non ce ne fu mai altro di simile; è un tempo di angoscia per *Giacobbe; ma tuttavia egli ne sarà salvato. In quel giorno”, dice il Signore degli eserciti, “io spezzerò il suo giogo dal tuo collo, e romperò le tue catene; gli stranieri non ti faranno piú loro schiavo; ma quelli d'Israele serviranno il Signore, il loro Dio, e *Davide loro re, che io susciterò loro. Tu dunque, Giacobbe, mio servitore, non temere”, dice il Signore; “non ti sgomentare, Israele; poiché, ecco, io ti salverò dal lontano paese, salverò la tua discendenza dalla terra di schiavitú; Giacobbe ritornerà, sarà in riposo, sarà tranquillo, e nessuno piú lo spaventerà. Infatti io sono con te”, dice il Signore, “per salvarti; io annienterò tutte le nazioni fra le quali ti ho disperso, ma non annienterò te; però, ti castigherò con giusta misura e non ti lascerò del tutto impunito”. «Cosí parla il Signore: “La tua ferita è incurabile, la tua piaga è grave. Nessuno difende la tua causa; per un'ulcera vi sono medicine, ma per te non c'è guarigione. Tutti i tuoi amanti ti hanno dimenticata, non si preoccupano piú per te; poiché io ti ho percossa come si percuote un nemico, ti ho inflitto la correzione di un uomo crudele, per la tua grande *iniquità, perché i tuoi peccati sono andati aumentando. Perché gridi a causa della tua ferita? Il tuo dolore è insanabile. Io ti ho fatto queste cose per la tua grande iniquità, perché i tuoi peccati sono andati aumentando. Tuttavia coloro che ti divorano saranno divorati, tutti i tuoi nemici, tutti quanti saranno deportati; quelli che ti spogliano saranno spogliati, quelli che ti saccheggiano li abbandonerò al saccheggio. Ma io medicherò le tue ferite, ti guarirò dalle tue piaghe”, dice il Signore, “poiché ti chiamano la scacciata, la *Sion di cui nessuno si cura”. «Cosí parla il Signore: “Ecco, io riporto dall'esilio le tende di Giacobbe e ho pietà delle sue abitazioni; le città saranno ricostruite sulle loro macerie, i palazzi saranno abitati come di consueto. Ne usciranno ringraziamenti, voci di gente festante. Io li moltiplicherò e non saranno piú ridotti a pochi; li renderò onorati e non saranno piú avviliti. I suoi figli saranno come furono un tempo, la sua comunità sarà stabilita davanti a me, e io punirò tutti i loro oppressori. Il loro principe sarà uno di essi e chi li dominerà uscirà di mezzo a loro; io lo farò avvicinare, ed egli verrà a me; poiché chi disporrebbe il suo cuore ad avvicinarsi a me?” dice il Signore. “Voi sarete mio popolo e io sarò vostro Dio”». Ecco la tempesta del Signore; il furore scoppia; la tempesta imperversa; scroscia sul capo degli empi. L'ardente ira del Signore non si placherà, finché non abbia eseguito, compiuto i disegni del suo cuore; negli ultimi giorni, lo capirete.

Geremia 30:1-24 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Il Signore, Dio d'Israele, diede quest’ordine a Geremia: «Prendi nota, scrivi tutti i messaggi che ti ho comunicato. Infatti io, il Signore, ti assicuro che verranno i giorni in cui ribalterò la sorte del mio popolo, Israele e Giuda. Li farò ritornare nella terra che avevo dato ai loro antenati ed essi ne prenderanno di nuovo possesso. Così dice il Signore». Questi dunque sono i messaggi del Signore per il popolo d'Israele e di Giuda: «Si odono urla strazianti, tutti sono atterriti, non c’è scampo! Informatevi, guardatevi attorno: avete mai visto un uomo partorire? Perché allora vedo tutti gli uomini con le mani alle reni come una donna presa dalle doglie? Perché sono tutti stravolti e le loro facce sono diventate pallide? Veramente terribile sarà quel giorno, non ce n’è mai stato uno simile! Sarà un tempo di angoscia per i discendenti di Giacobbe, ma ne usciranno sani e salvi». Il Signore dell'universo dichiara: «In quel giorno io romperò il giogo che pesa sulle loro spalle, spezzerò le loro catene ed essi non saranno più schiavi di popoli stranieri. Invece serviranno me, il Signore loro Dio, e il discendente di Davide che io farò regnare su di loro». Il Signore dichiara: «Non abbiate paura, discendenti di Giacobbe, miei servitori, non lasciatevi abbattere, voi che appartenete al popolo d'Israele! Presto verrò a liberarvi da questa terra lontana dove siete in esilio con i vostri figli. Ritornerete e vivrete tranquilli, discendenti di Giacobbe, vivrete in pace e nessuno vi darà fastidio, perché io sono con voi per salvarvi. Sterminerò tutte le nazioni in mezzo alle quali vi ho dispersi, ma voi non sarete distrutti. Però vi punirò come è giusto, perché non posso considerarvi innocenti. Così ha detto il Signore». Il Signore dice al suo popolo: «Non c’è rimedio alle tue ferite, le tue piaghe non possono guarire. Nessuno può prendersi cura di te: per una semplice ferita, c’è rimedio, ma per te non c’è speranza di guarigione. I tuoi alleati ti hanno dimenticata, non si interessano più di te. Ti ho colpita come avrebbe fatto un nemico, ti ho punita con molta severità perché la tua colpa era enorme e i tuoi peccati troppo gravi. Perché ti lamenti delle tue ferite? Le tue piaghe non si possono curare. Sono stato io a procurartele per punirti della tua colpa enorme e dei tuoi peccati troppo gravi. Ora però, tutti quelli che ti divoravano saranno a loro volta divorati. Tutti i tuoi nemici, senza eccezione, saranno condotti via prigionieri. Quelli che ti derubavano saranno a loro volta derubati. Quelli che ti saccheggiavano subiranno a loro volta il saccheggio. Essi dicevano: “Sion è una città abbandonata da Dio, più nessuno s’interessa di lei”. Ma io ti ridarò la salute, ti guarirò dalle tue ferite. Lo dice il Signore». Così dice il Signore: «Ribalterò la sorte dei discendenti di Giacobbe e avrò compassione delle loro dimore. Gerusalemme sarà ricostruita sulle sue rovine e i palazzi sorgeranno dov’erano prima. Da essi usciranno canti di ringraziamento e grida di gente felice. Farò crescere di numero il mio popolo e non diminuiranno più, li farò onorare da tutti e non saranno più disprezzati. I loro figli torneranno ad essere con me, la loro assemblea sarà stabile davanti a me, mentre punirò tutti i loro nemici. Avranno come capo uno di loro, un principe uscito da loro. Lo farò venire accanto a me ed egli starà vicino a me: nessun altro potrebbe farlo senza rischiare la vita». Così dice il Signore: «Voi sarete il mio popolo, e io sarò il vostro Dio». Ed ora il furore del Signore si scatena come una tempesta, come un uragano travolgente si abbatte sulla testa dei malvagi. La collera ardente del Signore non si calmerà finché egli non avrà portato a termine quel che aveva deciso di fare. Alla fine dei giorni, anche voi comprenderete tutto chiaramente.

Geremia 30:1-24 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

LA parola che fu dal Signore indirizzata a Geremia, dicendo: Così ha detto il Signore, l'Iddio d'Israele: Scriviti in un libro tutte le parole che io ti ho dette. Perciocchè, ecco, i giorni vengono, dice il Signore, che io ritrarrò di cattività il mio popolo, Israele e Giuda, ha detto il Signore; e li ricondurrò nel paese, che io diedi ai padri loro, ed essi lo possederanno. Or queste sono le parole, che il Signore ha pronunziate intorno ad Israele, ed a Giuda. Perciocchè il Signore ha detto così: Noi abbiamo udito un grido di terrore; spavento, e niuna pace. Deh! domandate, e vedete se un maschio partorisce; perchè dunque ho io veduto ogni uomo con le mani in su i lombi, come una donna che partorisce? e perchè son tutte le facce cangiate, e divenute pallide? Ohimè lasso! quant'è pur grande quel giorno! non ne fu giammai alcun pari; egli è il tempo della distretta a Giacobbe; ma pure egli ne sarà salvato. Ed avverrà in quel giorno, dice il Signor degli eserciti, che io spezzerò il giogo di colui d'in sul tuo collo, e romperò i tuoi legami; e gli stranieri non ti terranno più in servitù. Anzi serviranno al Signore Iddio loro, e a Davide, lor re, che io susciterò loro. Tu adunque, o Giacobbe, mio servitore, non temere, dice il Signore; e non ispaventarti, o Israele; perciocchè, ecco, io ti salverò di lontano paese, e la tua progenie dal paese della sua cattività; e Giacobbe ritornerà, e sarà in riposo, e tranquillità; e non vi sarà alcuno che lo spaventi. Perciocchè io son teco, dice il Signore, per salvarti; e farò una finale esecuzione sopra tutte le genti, dove ti avrò disperso; ma sopra te non farò una finale esecuzione; anzi ti castigherò moderatamente; ma pur non ti lascerò del tutto impunito. Perciocchè, così ha detto il Signore: Il tuo fiaccamento è senza rimedio, la tua piaga è dolorosa. Non vi è alcuno che prenda in mano la tua causa, per guarir la tua piaga; tu non hai alcuni medicamenti per risaldarla. Tutti i tuoi amanti ti hanno dimenticata, non ti ricercano; perciocchè io ti ho percossa d'una battitura da nemico, d'un gastigamento da crudele; per la grandezza della tua iniquità, perchè i tuoi peccati sono accresciuti. Perchè gridi per lo tuo fiaccamento? la tua doglia è insanabile. Io ti ho fatte queste cose per la grandezza della tua iniquità, perchè i tuoi peccati sono accresciuti. Ma pure, tutti quelli che ti divorano saranno divorati, e tutti i tuoi nemici andranno in cattività, e quelli che ti spogliano saranno spogliati, e darò in preda tutti quelli che ti predano. Perciocchè io risalderò la tua piaga, e ti guarirò delle tue ferite, dice il Signore; perciocchè ti hanno chiamata: Scacciata, Sion che niuno ricerca. Così ha detto il Signore: Ecco, io ritrarrò di cattività i tabernacoli di Giacobbe, ed avrò pietà de' suoi abitacoli; e la città sarà riedificata in sul suo colmo, e il Tempio sarà posto secondo i suoi ordini. E di quelli uscirà lode, e voce d'uomini festeggianti; ed io li farò moltiplicare, e non iscemeranno; e li accrescerò, e non diminuiranno. E i suoi figliuoli saranno come anticamente, e la sua raunanza sarà stabilita dinanzi a me; e farò punizione di tutti quelli che l'oppressano. E colui che avrà autorità sopra lui sarà di lui stesso, e colui che signoreggerà sopra lui uscirà del mezzo di lui; ed io lo farò accostare, ed egli verrà a me; perciocchè chi è colui che pieghi dolcemente il cuor suo, per accostarsi a me? dice il Signore. E voi mi sarete popolo, ed io vi sarò Dio. Ecco il turbo del Signore, l'ira è uscita fuori, la tempesta si accoglie; caderà sopra il capo degli empi. L'ardor dell'ira del Signore non si racqueterà, finchè egli non abbia eseguiti e messi ad effetto i pensieri del cuor suo; alla fin de' giorni voi intenderete la cosa.