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Geremia 20:1-18

Geremia 20:1-18 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Pascur, figlio d’Immer, sacerdote e capo-sovrintendente della casa del SIGNORE, udì Geremia che profetizzava queste cose. Pascur percosse il profeta Geremia e lo mise nei ceppi nella prigione che era presso la porta superiore di Beniamino, nella casa del SIGNORE. Il giorno seguente Pascur liberò Geremia dai ceppi. Geremia gli disse: «Il SIGNORE non ti chiama più Pascur, ma Magor-Missabib. Poiché così parla il SIGNORE: “Io ti renderò un oggetto di terrore a te stesso e a tutti i tuoi amici; essi cadranno per la spada dei loro nemici e i tuoi occhi lo vedranno. Darò tutto Giuda in mano al re di Babilonia, che li deporterà a Babilonia e li colpirà con la spada. Darò tutte le ricchezze di questa città, tutto il suo guadagno e tutte le sue cose preziose, darò tutti i tesori dei re di Giuda in mano ai loro nemici, che ne faranno loro preda, li piglieranno e li porteranno via a Babilonia. Tu, Pascur, e tutti quelli che abitano in casa tua, sarete deportati. Tu andrai a Babilonia e là morirai; là sarai sepolto con tutti i tuoi amici, ai quali hai profetizzato menzogne”». Tu mi hai persuaso, SIGNORE, e io mi sono lasciato persuadere, tu mi hai fatto forza e mi hai vinto; io sono diventato, ogni giorno, un oggetto di scherno, ognuno si fa beffe di me. Infatti ogni volta che io parlo, grido, grido: «Violenza e saccheggio!» Sì, la parola del SIGNORE è per me un obbrobrio, uno scherno di ogni giorno. Se dico: «Io non lo menzionerò più, non parlerò più nel suo nome», c’è nel mio cuore come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; mi sforzo di contenerlo, ma non posso. Poiché odo le diffamazioni di molti, lo spavento mi viene da ogni lato: «Denunciatelo, e noi lo accuseremo». Tutti quelli con i quali vivevo in pace spiano se io inciampo e dicono: «Forse si lascerà sviare; noi prevarremo contro di lui e ci vendicheremo di lui». Ma il SIGNORE è con me, come un potente eroe; perciò i miei persecutori inciamperanno e non prevarranno. Saranno molto confusi, perché non riusciranno; la loro infamia sarà eterna, non sarà dimenticata. SIGNORE degli eserciti, che provi il giusto, che vedi le reni e il cuore, io vedrò, sì, la vendetta che farai su di loro, poiché a te io affido la mia causa! Cantate al SIGNORE, lodate il SIGNORE, perché egli libera il povero dalla mano dei malfattori! Maledetto sia il giorno che io nacqui! Il giorno che mia madre mi partorì non sia benedetto! Maledetto sia l’uomo che portò a mio padre la notizia: «Ti è nato un maschio», e lo colmò di gioia! Sia quell’uomo come le città che il SIGNORE ha distrutte senza pentirsene! Oda egli grida al mattino e clamori di guerra a mezzogiorno. Perché non sono morto quando ero ancora nel grembo materno? Così mia madre sarebbe stata la mia tomba e la sua gravidanza senza fine. Perché sono uscito dal grembo materno per vedere tormento e dolore, per finire i miei giorni nella vergogna?

Geremia 20:1-18 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Pascur, figlio d'Immer, *sacerdote e capo-sovrintendente della casa del Signore, udí *Geremia che profetizzava queste cose. Pascur percosse il *profeta Geremia e lo mise nei ceppi nella prigione che era presso la porta superiore di *Beniamino, nella casa del Signore. Il giorno seguente, Pascur liberò Geremia dai ceppi. Geremia gli disse: «Il Signore non ti chiama piú Pascur, ma Magor-Missabib. Poiché cosí parla il Signore: “Io ti renderò un oggetto di terrore a te stesso e a tutti i tuoi amici; essi cadranno per la spada dei loro nemici e i tuoi occhi lo vedranno; darò tutto *Giuda in mano al re di *Babilonia, che li deporterà a Babilonia, e li colpirà con la spada. Darò tutte le ricchezze di questa città, tutto il suo guadagno e tutte le sue cose preziose, darò tutti i tesori dei re di Giuda in mano dei loro nemici, che ne faranno loro preda, li piglieranno e li porteranno via a Babilonia. Tu, Pascur e tutti quelli che abitano in casa tua, sarete deportati; tu andrai a Babilonia e là morirai; là sarai sepolto con tutti i tuoi amici, ai quali hai profetizzato menzogne”». Tu mi hai persuaso, Signore, e io mi sono lasciato persuadere, tu mi hai fatto forza e mi hai vinto; io sono diventato, ogni giorno, un oggetto di scherno, ognuno si fa beffe di me. Infatti ogni volta che io parlo, grido, grido: Violenza e saccheggio! Sí, la parola del Signore è per me un obbrobrio, uno scherno di ogni giorno. Se dico: «Io non lo menzionerò piú, non parlerò piú nel suo nome», c'è nel mio cuore come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; mi sforzo di contenerlo, ma non posso. Poiché odo le diffamazioni di molti, lo spavento mi viene da ogni lato: «Denunziatelo, e noi lo accuseremo». Tutti quelli con i quali vivevo in pace spiano se io inciampo e dicono: «Forse si lascerà sviare, noi prevarremo contro di lui e ci vendicheremo di lui». Ma il Signore è con me, come un potente eroe; perciò i miei persecutori inciamperanno e non prevarranno; saranno molto confusi, perché non riusciranno; la loro infamia sarà eterna, non sarà dimenticata. Signore degli eserciti, che provi il giusto, che vedi le reni e il cuore, io vedrò, sí, la vendetta che farai su loro, poiché a te io affido la mia causa! Cantate al Signore, lodate ilSignore, perché egli libera il povero dalla mano dei malfattori! Maledetto sia il giorno che io nacqui! Il giorno che mia madre mi partorí non sia benedetto! Maledetto sia l'uomo che portò a mio padre la notizia: «Ti è nato un maschio», e lo colmò di gioia! Sia quell'uomo come le città che il Signore ha distrutte senza pentirsene! Oda egli grida al mattino e clamori di guerra a mezzogiorno. Perché non sono morto quando ero ancora nel grembo materno? Cosí mia madre sarebbe stata la mia tomba e la sua gravidanza senza fine. Perché sono uscito dal grembo materno per vedere tormento e dolore, per finire i miei giorni nella vergogna?

Geremia 20:1-18 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Il sacerdote Pascur, figlio di Immer, era il capo delle guardie del tempio. Dopo aver udito Geremia che annunziava queste cose, lo fece frustare e lo lasciò incatenato vicino alla porta superiore, detta di Beniamino, dalla quale si entra nel tempio. Il giorno dopo ritornò e fece liberare il profeta dalle catene. Allora Geremia gli disse: «Pascur, il Signore ti cambia nome. Ti chiamerai “Terrore da ogni parte”. Infatti il Signore ha detto: “Ti renderò motivo di spavento per te e per tutti i tuoi amici. Essi cadranno sotto la spada dei nemici e tu assisterai alla loro morte. Consegnerò tutti gli abitanti di Giuda al re di Babilonia. Li deporterà nel suo paese e ne farà morire molti. Consegnerò le ricchezze degli abitanti di Gerusalemme, il prodotto del loro lavoro, le cose più preziose e perfino il tesoro dei re di Giuda ai nemici, che faranno man bassa di tutto, saccheggeranno e porteranno il bottino a Babilonia. Tu stesso, Pascur, e quelli che stanno con te, sarete fatti prigionieri e deportati a Babilonia. Là morirai e sarai sepolto insieme a tutti i tuoi amici ai quali hai annunziato tante menzogne”». Signore, tu mi hai sedotto e io non ho potuto resisterti. Hai fatto ricorso alla forza e hai ottenuto quel che volevi. Mi disprezzano da mattina a sera, tutti ridono di me. Io parlo, e ogni volta subito devo chiamare aiuto e gridare contro la violenza e l’oppressione. Tutto il giorno sono insultato e deriso perché annunzio la tua parola, o Signore! Ma quando mi son detto: «Non penserò più al Signore, non parlerò più in suo nome», ho sentito dentro di me come un fuoco che mi bruciava le ossa: ho cercato di contenerlo ma non ci sono riuscito. Mi accorgevo che molti parlavano male di me e da ogni parte cercavano di spaventarmi. Dicevano: «Se qualcuno lo denunzia, lo denunzieremo anche noi». Perfino i miei amici più cari aspettavano un mio passo falso e dicevano: «Prima o poi, qualcuno riuscirà a ingannarlo! Così, l’avremo vinta noi e potremo vendicarci di lui». Ma tu, Signore, stai al mio fianco, tu sei forte e mi difendi: per questo i miei persecutori cadranno e non avranno la meglio su di me. Dovranno vergognarsi da morire perché i loro progetti andranno in fumo. Saranno disonorati per sempre e nessuno lo dimenticherà. Tu, Signore dell'universo, sai distinguere chi ti è fedele perché vedi i sentimenti e i pensieri segreti dell'uomo. Ho affidato a te la mia causa: sono certo che vedrò come tu punirai i miei nemici. Cantate inni al Signore! Lodate il Signore! Egli ha liberato il povero dal potere dei malvagi. Maledetto il giorno in cui sono nato! Nessuno consideri benedetto il giorno nel quale mia madre mi ha messo al mondo! Maledetto l’uomo che ha riempito di gioia mio padre quando gli ha dato la notizia: «È nato! È un maschio!». Quell’uomo diventi come le città che il Signore ha distrutto senza compassione. Al mattino egli oda lamenti e a mezzogiorno grida di guerra. Perché Dio non mi ha fatto morire prima di nascere? Mia madre sarebbe stata la mia tomba, mi avrebbe sempre tenuto dentro di sé. Invece sono uscito dal suo ventre solo per provare tormento e dolore e consumare la mia vita nell’umiliazione.