Geremia 15:1-21
Geremia 15:1-21 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Il SIGNORE mi disse: «Anche se Mosè e Samuele si presentassero davanti a me, io non mi piegherei verso questo popolo; caccialo via dalla mia presenza, e che egli se ne vada! Se anche ti dicono: “Dove ce ne andremo?”, tu risponderai loro: “Così dice il SIGNORE: ‘Alla morte, i destinati alla morte; alla spada, i destinati alla spada; alla fame, i destinati alla fame; alla schiavitù, i destinati alla schiavitù’”. Io», dice il SIGNORE, «manderò contro di loro quattro specie di flagelli: la spada, per ucciderli; i cani, per trascinarli; gli uccelli del cielo e le bestie della terra, per divorarli e per distruggerli. Farò in modo che siano agitati per tutti i regni della terra, a causa di Manasse, figlio di Ezechia, re di Giuda, e di quanto egli ha fatto in Gerusalemme. Infatti chi potrebbe avere pietà di te, Gerusalemme? Chi ti dovrebbe compiangere? Chi s’incomoderebbe per domandarti come stai? Tu mi hai respinto», dice il SIGNORE, «ti sei tirata indietro; perciò io stendo la mano contro di te e ti distruggo; sono stanco di pentirmi. Io ti ventilerò con il ventilabro alle porte del paese, priverò di figli il mio popolo e lo farò perire, poiché non si convertì dalle sue vie. Le sue vedove sono più numerose della sabbia del mare; io faccio venire contro di loro, contro la madre dei giovani, un nemico che devasta in pieno mezzogiorno. Faccio piombare su di lei, all’improvviso, angoscia e terrore. Colei che aveva partorito sette figli è languente, esala l’ultimo respiro; il suo sole tramonta mentre è giorno ancora; è coperta di vergogna, di confusione; il rimanente di loro io lo do in balìa della spada dei loro nemici», dice il SIGNORE. Me infelice, o madre mia, perché mi hai fatto nascere uomo di lite e di contesa per tutto il paese! Io non do né prendo in prestito, eppure tutti mi maledicono. Il SIGNORE dice: «Per certo, io ti riservo un avvenire felice; io farò in modo che il nemico ti rivolga suppliche nel tempo dell’avversità, nel tempo dell’angoscia. Il ferro potrà esso spezzare il ferro del settentrione e il bronzo? Le tue facoltà e i tuoi tesori io li darò gratuitamente come preda, a causa di tutti i tuoi peccati, e dentro tutti i tuoi confini. Li farò passare con i tuoi nemici in un paese che non conosci; perché un fuoco si è acceso nella mia ira, che arderà contro di voi». Tu sai tutto, SIGNORE! Ricòrdati di me, visitami e vendicami dei miei persecutori; nella tua benevolenza non portarmi via! Riconosci che per amor tuo io porto l’infamia. Appena ho trovato le tue parole, io le ho divorate; le tue parole sono state la mia gioia, la delizia del mio cuore, perché il tuo nome è invocato su di me, SIGNORE, Dio degli eserciti. Io non mi sono seduto assieme a quelli che ridono e non mi sono rallegrato; ma per causa della tua mano mi sono seduto solitario, perché tu mi riempivi di sdegno. Perché il mio dolore è perenne e la mia piaga, incurabile, rifiuta di guarire? Vuoi tu essere per me come una sorgente illusoria, come un’acqua che non dura? Perciò così parla il SIGNORE: «Se torni a me, io ti farò ritornare e rimarrai davanti a me; e se tu separi ciò che è prezioso da ciò che è vile, tu sarai come la mia bocca. Essi ritorneranno a te, ma tu non tornerai a loro. Io ti farò essere per questo popolo un forte muro di bronzo; essi combatteranno contro di te, ma non potranno vincerti, perché io sarò con te per salvarti e per liberarti», dice il SIGNORE. «Ti libererò dalla mano dei malvagi, ti salverò dalla mano dei violenti».
Geremia 15:1-21 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Il Signore mi disse: «Anche se *Mosè e *Samuele si presentassero davanti a me, io non mi piegherei verso questo popolo; caccialo via dalla mia presenza, e che egli se ne vada! Se anche ti dicono: “Dove ce ne andremo?” tu risponderai loro: “Cosí dice il Signore: Alla morte, i destinati alla morte; alla spada, i destinati alla spada; alla fame, i destinati alla fame; alla schiavitú, i destinati alla schiavitú”. Io –dice il Signore –manderò contro di loro quattro specie di flagelli: la spada, per ucciderli; i cani, per trascinarli; gli uccelli del cielo e le bestie della terra, per divorarli e per distruggerli. Farò in modo che saranno agitati per tutti i regni della terra, a causa di *Manasse, figlio di *Ezechia, re di *Giuda, e di quanto egli ha fatto in *Gerusalemme. Infatti chi potrebbe aver pietà di te, Gerusalemme? Chi ti dovrebbe compiangere? Chi s'incomoderebbe per domandarti come stai? Tu mi hai respinto», dice il Signore; «ti sei tirata indietro; perciò io stendo la mano contro di te e ti distruggo; sono stanco di pentirmi. Io ti ventilerò con il ventilabro alle porte del paese, priverò di figli il mio popolo, e lo farò perire, poiché non si convertí dalle sue vie. Le sue vedove sono piú numerose della sabbia del mare; io faccio venire contro di loro, contro la madre dei giovani, un nemico che devasta in pieno mezzogiorno; faccio piombar su di lei, all'improvviso, angoscia e terrore. Colei che aveva partorito sette figli è languente, esala l'ultimo respiro; il suo sole tramonta mentre è giorno ancora; è coperta di vergogna, di confusione; il rimanente di loro io lo do in balía della spada dei loro nemici», dice il Signore. Me infelice! o madre mia, perché mi hai fatto nascere uomo di lite e di contesa per tutto il paese! io non do né prendo in prestito, eppure tutti mi maledicono. Il Signore dice: «Per certo, io ti riservo un avvenire felice; io farò in modo che il nemico ti rivolga suppliche nel tempo dell'avversità, nel tempo dell'angoscia. Il ferro potrà esso spezzare il ferro del settentrione e il rame? Le tue facoltà e i tuoi tesori io li darò gratuitamente come preda, a causa di tutti i tuoi peccati, e dentro tutti i tuoi confini. Li farò passare con i tuoi nemici in un paese che non conosci; perché un fuoco si è acceso nella mia ira, che arderà contro di voi». Tu sai tutto, Signore; ricòrdati di me, visitami, e vendicami dei miei persecutori; nella tua benevolenza non portarmi via! Riconosci che per amor tuo io porto l'infamia. Appena ho trovato le tue parole, io le ho divorate; le tue parole sono state la mia gioia, la delizia del mio cuore, perché il tuo nome è invocato su di me, Signore, Dio degli eserciti. Io non mi sono seduto assieme a quelli che ridono, e non mi sono rallegrato; ma per causa della tua mano mi sono seduto solitario, perché tu mi riempivi di sdegno. Perché il mio dolore è perenne, e la mia piaga, incurabile, rifiuta di guarire? Vuoi tu essere per me come una sorgente illusoria, come un'acqua che non dura? Perciò, cosí parla il Signore: «Se torni a me, io ti farò ritornare, e rimarrai davanti a me; e se tu separi ciò che è prezioso da ciò che è vile, tu sarai come la mia bocca; ritorneranno essi a te, ma tu non tornerai a loro. Io ti farò essere per questo popolo un forte muro di bronzo; essi combatteranno contro di te, ma non potranno vincerti, perché io sarò con te per salvarti e per liberarti», dice il Signore. «Ti libererò dalla mano dei malvagi, ti salverò dalla mano dei violenti».
Geremia 15:1-21 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Allora il Signore mi disse: «Anche se venissero Mosè e Samuele a supplicarmi, io non mi lascerò intenerire per questo popolo. Mandalo via! Se ne vada! Se ti domanderanno dove devono andare, risponderai che io ho detto: Chi deve morire di peste, vada a morire di peste! Chi deve morire di spada, vada a morire di spada! Chi deve morire di fame, vada a morire di fame! Chi deve andare in esilio, vada in esilio! «Io, il Signore, ho deciso di colpirli con quattro specie di disgrazie: la spada per ucciderli, i cani per sbranarli, gli uccelli rapaci e infine le bestie selvatiche per far sparire ogni resto dei loro cadaveri. Tutti i popoli della terra avranno orrore per il castigo che ha colpito gli abitanti di Giuda. È la conseguenza dei delitti commessi a Gerusalemme da Manasse, figlio di Ezechia, quando era re di Giuda». Il Signore dice: «Nessuno avrà pietà di te, Gerusalemme, nessuno ti compiangerà, nessuno si fermerà a domandare come stai. Tu mi hai respinto — così dice il Signore, — mi hai voltato le spalle. Allora io ho steso la mano contro di te per distruggerti: sono stanco di avere pietà! In tutte le città della regione ho disperso i tuoi abitanti come paglia al vento. Li ho privati dei loro figli, ho distrutto il mio popolo perché non ha mai smesso di comportarsi male. Le loro vedove sono diventate più numerose dei granelli di sabbia nel mare. In pieno giorno ho mandato il lutto sulle madri dei giovani in guerra. All’improvviso le ho sconvolte con una terribile angoscia. Anche la madre che aveva sette figli si sente svenire, le manca il respiro, le si annebbia la vista in pieno giorno, impallidisce e vaneggia. Farò uccidere dai nemici anche quelli che credevano di averla scampata». Così dice il Signore. Quanto sono infelice! Mia madre mi ha messo al mondo per essere oggetto di litigio e contestazione in tutto il paese! Non ho fatto debiti, non ho fatto prestiti, eppure tutti mi maledicono. Il Signore mi rispose: «Farò andare tutto a tuo favore, te lo prometto! Farò cadere i nemici ai tuoi piedi quando ti troverai in grave pericolo. Sarai come l’acciaio temprato nel nord, che non può essere spezzato dal ferro o dal rame. Lascerò nelle mani dei nemici le ricchezze e i tesori del mio popolo, per punirlo di tutti i peccati commessi sul suo territorio. Il mio popolo diventerà schiavo dei suoi nemici in una regione che non conosce, perché la mia ira si è accesa come un fuoco che arderà contro di lui». Allora dissi: «Signore, tu mi conosci bene! Ricordati di me, aiutami! Vendicami dei miei persecutori. Se tu sei troppo paziente con loro, quelli mi uccidono! Ricordati che mi insultano per causa tua. Quando le tue parole sono state trovate, le ho divorate. Le tue parole sono diventate la gioia e l’esultanza del mio cuore, perché appartengo a te, Signore, Dio dell'universo. Non ho mai cercato la mia felicità tra gente allegra e chiassosa, perché tu mi hai costretto a rimanere da solo, in disparte, pieno di sdegno. Perché continuo a soffrire? Perché il mio dolore è come una piaga che nessuna medicina riesce a guarire? E ora, anche tu mi deludi, come un torrente dalle acque incostanti». Allora il Signore mi rispose: «Se tu tornerai verso di me, io ti accoglierò di nuovo al mio servizio. Se tu saprai distinguere tra le cose importanti e le cose da poco, io continuerò a parlare per mezzo tuo. La gente di Giuda deve imparare da te, non tu da loro. Nei confronti di questo popolo, ti renderò come un muro di bronzo durissimo; combatteranno contro di te, ma non ti vinceranno perché io sono con te, a difenderti e salvarti. Lo dico io, il Signore! Ti libererò dal potere dei nemici, ti strapperò dalle loro mani violente».
Geremia 15:1-21 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Poi il Signore mi disse: Avvegnachè Mosè e Samuele si presentassero davanti alla mia faccia, l'anima mia non sarebbe però inverso questo popolo; mandali fuori della mia presenza, ed escansene fuori. Che se pur ti dicono: Dove usciremo? di' loro: Così ha detto il Signore: Chi è condannato alla mortalità, esca alla mortalità; chi alla spada, esca alla spada; chi alla fame, esca alla fame; chi alla cattività, esca alla cattività. Ed io costituirò sopra loro quattro generazioni, dice il Signore: la spada, per uccidere; i cani, per istrascinare; gli uccelli del cielo, e le bestie della terra, per divorare, e per distruggere. E farò che saranno agitati per tutti i regni della terra, per cagion di Manasse, figliuolo di Ezechia, re di Giuda; per quello ch'egli ha fatto in Gerusalemme. Perciocchè, o Gerusalemme, chi avrebbe pietà di te? chi si condorrebbe teco? o chi si rivolgerebbe per domandarti del tuo bene stare? Tu mi hai abbandonato, dice il Signore, e te ne sei ita indietro; io altresì stenderò la mano sopra te, e ti distruggerò; io sono stanco di pentirmi. Benchè io li abbia sventolati con la ventola nelle porte del paese, ed abbia deserto, e distrutto il mio popolo, non però si son convertiti dalle lor vie. Le sue vedove sono state da me moltiplicate, più che la rena de' mari; io ho loro addotto in pien mezzodì un guastatore contro alla madre de' giovani; io ho fatto di subito cader sopra lei turbamento e spaventi. Quella che avea partoriti sette figliuoli è divenuta fiacca, l'anima sua ha ansato io suo sole è tramontato, mentre era ancora giorno; è stata confusa e svergognata; ancora darò il lor rimanente alla spada, all'arbitrio de'lor nemici, dice il Signore. Ahi lasso me! madre mia; perciocchè tu mi hai partorito per essere uomo di lite, e di contesa a tutto il paese: io non ho loro dato nulla in presto, ed essi altresì non mi hanno prestato nulla; e pur tutti quanti mi maledicono. Il Signore ha detto: Se il tuo sol rimanente non è riserbato per lo bene; se io non fo che il nemico si scontri in te nel tempo dell'avversità, e nel tempo della distretta. Potrebbesi rompere il ferro, il ferro di Aquilone, e il rame? Io darò senza prezzo in preda le tue facoltà, e i tuoi tesori, in tutti i tuoi confini; e ciò per tutti i tuoi peccati. E farò passare i tuoi nemici per un paese che tu non sai; perciocchè un fuoco si è acceso nella mia ira, il quale si apprenderà sopra voi. O Signore, tu il sai; ricordati di me, e visitami, e vendicami de' miei persecutori; non rapirmi, mentre tu sei lento all'ira; conosci che io soffero vituperio per te. Tosto che le tue parole sono state ritrovate da me, io le ho mangiate; e la tua parola mi è stata in gioia, e in allegrezza del mio cuore; perciocchè il tuo Nome è invocato sopra me, o Signore Iddio degli eserciti. Io non son seduto nel consiglio degli schernitori, per far festa, ed allegrezza; io son seduto tutto solo, per cagion della tua mano; perciocchè tu mi hai empiuto d'indegnazione. Perchè è stato il mio dolore perpetuo, e la mia piaga disperata? perchè ha ella ricusato d'esser guarita? mi saresti tu pure come una cosa fallace, come acque che non son perenni? Perciò così ha detto il Signore: Se tu ti converti, io ti ristorerò, e tu starai davanti a me; e se tu separi il prezioso dal vile, tu sarai come la mia bocca; convertansi eglino a te; ma tu, non convertirti a loro. Ed io ti farò essere a questo popolo, a guisa d'un muro fortissimo di rame; ed essi combatteranno contro a te, ma non ti vinceranno; perciocchè io son teco, per salvarti e per riscuoterti, dice il Signore. E ti trarrò di man de' maligni, e ti riscoterò di man de' violenti.