Giudici 6:11-27
Giudici 6:11-27 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Poi venne l’angelo del SIGNORE e si sedette sotto il terebinto di Ofra, che apparteneva a Ioas, abiezerita; e Gedeone, figlio di Ioas, trebbiava il grano nello strettoio per nasconderlo ai Madianiti. L’angelo del SIGNORE gli apparve e gli disse: «Il SIGNORE è con te, o uomo forte e valoroso!» Gedeone gli rispose: «Ahimè, mio signore, se il SIGNORE è con noi, perché ci è accaduto tutto questo? Dove sono tutte quelle sue meraviglie che i nostri padri ci hanno narrate dicendo: “Il SIGNORE non ci ha forse fatti uscire dall’Egitto?” Ma ora il SIGNORE ci ha abbandonati e ci ha dati nelle mani di Madian». Allora il SIGNORE si rivolse a lui e gli disse: «Va’ con questa tua forza e salva Israele dalla mano di Madian; non sono io che ti mando?» Egli rispose: «Ah, signore mio, con che salverò Israele? Ecco, la mia famiglia è la più povera di Manasse, e io sono il più piccolo nella casa di mio padre». Il SIGNORE gli disse: «Io sarò con te e tu sconfiggerai i Madianiti come se fossero un uomo solo». Gedeone a lui: «Se ho trovato grazia agli occhi tuoi, dammi un segno che sei proprio tu che mi parli. Ti prego, non te ne andare di qui prima che io torni da te, ti porti la mia offerta e te la metta davanti». Il SIGNORE disse: «Aspetterò finché tu ritorni». Allora Gedeone entrò in casa, preparò un capretto e, con un efa di farina, fece delle focacce azzime; mise la carne in un canestro, il brodo in una pentola, gli portò tutto sotto il terebinto e glielo offrì. L’angelo di Dio gli disse: «Prendi la carne e le focacce azzime, mettile su questa roccia e versavi su il brodo». Egli fece così. Allora l’angelo del SIGNORE stese la punta del bastone che aveva in mano e toccò la carne e le focacce azzime; dalla roccia uscì un fuoco che consumò la carne e le focacce azzime; e l’angelo del SIGNORE scomparve dalla sua vista. Allora Gedeone vide che era l’angelo del SIGNORE e disse: «Misero me, Signore, DIO, perché ho visto l’angelo del SIGNORE faccia a faccia!» Il SIGNORE gli disse: «Sta’ in pace, non temere, non morirai!» Allora Gedeone costruì un altare al SIGNORE e lo chiamò SIGNORE-Pace. Esso esiste anche al giorno d’oggi, a Ofra degli Abiezeriti. Quella stessa notte il SIGNORE gli disse: «Prendi il toro di tuo padre e il secondo toro di sette anni, demolisci l’altare di Baal che è di tuo padre, abbatti l’idolo che gli sta vicino e costruisci un altare al SIGNORE, al tuo Dio, in cima a questa roccia, disponendo ogni cosa con ordine; poi prendi il secondo toro e offrilo come olocausto usando il legno dell’idolo che avrai abbattuto. Allora Gedeone prese dieci uomini tra i suoi servitori e fece come il SIGNORE gli aveva detto; ma non osando farlo di giorno, per paura della casa di suo padre e della gente della città, lo fece di notte.
Giudici 6:11-27 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Poi venne l'angelo del Signore e si sedette sotto il terebinto d'Ofra, che apparteneva a Ioas, abiezerita; e *Gedeone, figlio di Ioas, trebbiava il grano nello *strettoio, per nasconderlo ai Madianiti. L'angelo del Signore gli apparve e gli disse: «Il Signore è con te, o uomo forte e valoroso!» Gedeone gli rispose: «Ahimè, mio signore, se il Signore è con noi, perché ci è accaduto tutto questo? Dove sono tutte quelle sue meraviglie che i nostri padri ci hanno narrate dicendo: “Il Signore non ci ha forse fatti uscire dall'Egitto?” Ma ora il Signore ci ha abbandonati e ci ha dati nelle mani di Madian». Allora il Signore si rivolse a lui e gli disse: «Va' con questa tua forza e salva Israele dalla mano di Madian; non sono io che ti mando?» Egli rispose: «Ah, signore mio, con che salverò Israele? Ecco, la mia famiglia è la piú povera di *Manasse, e io sono il piú piccolo nella casa di mio padre». Il Signore gli disse: «Io sarò con te e tu sconfiggerai i Madianiti come se fossero un uomo solo». Gedeone a lui: «Se ho trovato grazia agli occhi tuoi, dammi un segno che sei proprio tu che mi parli. Ti prego, non te ne andare di qui prima che io torni da te, ti porti la mia offerta e te la metta davanti». Il Signore disse: «Aspetterò finché tu ritorni». Allora Gedeone entrò in casa, preparò un capretto e, con un *efa di farina, fece delle focacce azzime; mise la carne in un canestro, il brodo in una pentola, gli portò tutto sotto il terebinto e glielo offrí. L'angelo di Dio gli disse: «Prendi la carne e le focacce azzime, mettile su questa roccia, e versavi su il brodo». Egli fece cosí. Allora l'angelo del Signore stese la punta del bastone che aveva in mano e toccò la carne e le focacce azzime; e dalla roccia uscí un fuoco che consumò la carne e le focacce azzime; e l'angelo del Signore scomparve dalla sua vista. Allora Gedeone vide che era l'angelo del Signore e disse: «Misero me, Signore, mio Dio, perché ho visto l'angelo del Signore faccia a faccia!» Il Signore gli disse: «Sta' in pace, non temere, non morirai!» Allora Gedeone costruí un altare al Signore e lo chiamò Signore-Pace. Esso esiste anche al giorno d'oggi, a Ofra degli Abiezeriti. Quella stessa notte, il Signore gli disse: «Prendi il toro di tuo padre e il secondo toro di sette anni, demolisci l'altare di *Baal che è di tuo padre, abbatti l'idolo che gli sta vicino e costruisci un altare al Signore, al tuo Dio, in cima a questa roccia, disponendo ogni cosa con ordine; poi prendi il secondo toro e offrilo come olocausto usando il legno dell'idolo che avrai abbattuto. Allora Gedeone prese dieci uomini tra i suoi servitori e fece come il Signore gli aveva detto; ma non osando farlo di giorno, per paura della casa di suo padre e della gente della città, lo fece di notte.
Giudici 6:11-27 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Allora l’angelo del Signore venne nel villaggio di Ofra e si sedette sotto un grande albero, che apparteneva a Ioas, un uomo della famiglia di Abièzer. Suo figlio Gedeone stava battendo il grano di nascosto dentro a un tino, per non farsi scoprire dai Madianiti. L’angelo del Signore gli apparve e gli disse: — Tu sei un uomo forte e valoroso: il Signore è con te. Gedeone rispose: — Lascia che io ti domandi: Il Signore è davvero dalla nostra parte? Com’è possibile allora che ci sia capitato tutto questo? Dove sono andate a finire tutte le sue meravigliose imprese? I nostri padri ce le raccontavano sempre e ci ricordavano che è stato il Signore a farci uscire dall’Egitto. Ora, invece, il Signore ci ha abbandonati e ci ha messi sotto il dominio dei Madianiti. Il Signore gli ordinò: — Va’! Mostra la tua forza. Io ti mando a liberare Israele dal potere dei Madianiti. Gedeone rispose: — Ma, Signore, come potrò io salvare Israele? La mia famiglia è la meno importante della tribù di Manasse, e nella mia famiglia io sono l’ultimo. Il Signore gli disse: — Io sarò con te e tu abbatterai i Madianiti, come se fossero un solo uomo. Gedeone rispose: — Se tu scegli proprio me, dammi una prova che sei davvero il Signore. Intanto non te ne andare di qui, fino al mio ritorno. Vado a prepararti un’offerta e te la porterò. — D’accordo! — disse il Signore. — Aspetterò fino al tuo ritorno. Gedeone entrò in casa, preparò un capretto, e con venti chili di farina fece del pane non lievitato. Mise la carne dentro a un cesto e il brodo in un recipiente, e poi li portò sotto l’albero e li offrì al Signore. L’angelo di Dio gli disse: — Prendi la carne e il pane non lievitato, posali su questa pietra e versaci sopra il brodo. Gedeone ubbidì. Allora l’angelo del Signore tese il braccio e, con la punta del bastone che teneva in mano, toccò il pane e la carne. Dalla pietra si sprigionò una fiamma, e il fuoco bruciò la carne e il pane non lievitato. Poi l’angelo del Signore scomparve. Gedeone si rese conto che era davvero l’angelo del Signore e disse: — Signore, mio Dio! Ho visto con i miei occhi il tuo angelo. E il Signore a lui: — La pace sia con te. Non aver paura. Non morirai. Allora Gedeone costruì un altare per il Signore e lo chiamò ‘Il Signore è pace’. A Ofra, un villaggio degli Abiezeriti, quell’altare c’è ancor oggi. La stessa notte il Signore ordinò a Gedeone: «Prendi dalla stalla di tuo padre il toro di sette anni. Demolisci l’altare che tuo padre ha dedicato a Baal, e butta giù il palo sacro che vi sta accanto, dedicato ad Asera. Sulla cima di questa roccia costruisci con cura un altare per il Signore tuo Dio. Prendi poi il toro di sette anni e brucialo come sacrificio; per legna, userai il palo sacro che devi abbattere». Gedeone prese con sé dieci servi e fece come il Signore gli aveva detto. Ma per paura dei suoi familiari e della gente del villaggio, agì di notte e non di giorno.
Giudici 6:11-27 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Poi l'Angelo del Signore venne, e si pose a sedere sotto la quercia ch'è in Ofra, il qual luogo era di Ioas Abiezerita. E Gedeone, figliuolo di esso, batteva il grano nel torchio, per salvarlo d'innanzi a' Madianiti. E l'Angelo del Signore gli apparve, e gli disse: Il Signore sia teco, valent'uomo. E Gedeone gli disse: Ahi! Signor mio; come è possibile che il Signore sia con noi? perchè dunque ci sarebbero avvenute tutte queste cose? E dove son tutte le sue maraviglie, le quali i nostri padri ci hanno raccontate, dicendo: Il Signore non ci ha egli tratti fuor di Egitto? ma ora il Signore ci ha abbandonati, e ci ha dati nelle mani de' Madianiti. E il Signore riguardò verso lui, e gli disse: Vai con cotesta tua forza, e tu salverai Israele dalla mano de' Madianiti: non t'ho io mandato? Ma egli gli disse: Ahi! Signor mio; con che salverei io Israele? ecco, il mio migliaio è il più misero di Manasse, ed io sono il minimo della casa di mio padre. E il Signore gli disse: Perciocchè io sarò teco, e tu percoterai i Madianiti, come se fossero un uomo solo. E Gedeone gli disse: Deh! se io ho trovata grazia appo te, dammi un segno che tu sei desso, tu che parli meco. Deh! non moverti di qui, finch'io venga a te, e ti rechi il mio presente, e te lo metta davanti. Ed egli gli disse: Io rimarrò qui, finchè tu ritorni. Gedeone adunque entrò in casa, e apparecchiò un capretto, e fece de' pani azzimi d'un efa di farina; poi mise la carne in un canestro, e il brodo in una pentola, e gliel recò sotto la quercia, e gliel presentò. E l'Angelo del Signore gli disse: Piglia questa carne, e questi pani azzimi, e posali in su quel sasso, e spandi il brodo. Ed egli fece così. Allora l'Angelo del Signore distese il bastone ch'egli avea in mano, e toccò con la cima di esso la carne e i pani azzimi; ed ei salì del fuoco dal sasso, che consumò la carne e i pani azzimi. E l'Angelo del Signore se ne andò via dal cospetto di esso. E Gedeone, avendo veduto ch'egli era l'Angelo del Signore, disse: Oimè! Signore Iddio; è egli per questo, ch'io ho veduto l'Angelo del Signore, a faccia a faccia? Ma il Signore gli disse: Abbi pace; non temere, tu non morrai. E Gedeone edificò un altare al Signore, e lo nominò: La pace è del Signore; il qual resta fino ad oggi in Ofra degli Abiezeriti. E in quella stessa notte il Signore gli disse: Prendi il giovenco di tuo padre, e il secondo bue di sette anni; e disfai l'altare di Baal, che è di tuo padre, e taglia il bosco che gli è appresso. Ed edifica un altare al Signore Iddio tuo in su la cima di questa rocca, nell'istesso luogo ove tu avevi posto l'apparecchio di quelle vivande; poi prendi quel secondo bue, e offeriscilo in olocausto con le legne del bosco che tu avrai tagliato. Gedeone adunque prese seco dieci uomini, d'infra i suoi servitori, e fece così, come il Signore gli avea detto; e, temendo di farlo di giorno, per cagion della casa di suo padre, e degli uomini della città, lo fece di notte.