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Lettera di Giacomo 1:1-18

Lettera di Giacomo 1:1-18 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Giacomo, servo di Dio e del Signore Gesù Cristo, alle dodici tribù che sono disperse nel mondo: salute. Fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate, sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. E la costanza compia pienamente l’opera sua in voi, perché siate perfetti e completi, di nulla mancanti. Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data. Ma la chieda con fede, senza dubitare; perché chi dubita è simile a un’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore, perché è di animo doppio, instabile in tutte le sue vie. Il fratello di umile condizione sia fiero della sua elevazione; e il ricco, della sua umiliazione, perché passerà come il fiore dell’erba. Infatti il sole sorge con il suo calore ardente e fa seccare l’erba, e il suo fiore cade e la sua bella apparenza svanisce; anche il ricco appassirà così nelle sue imprese. Beato l’uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che lo amano. Nessuno, quando è tentato, dica: «Sono tentato da Dio», perché Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno; invece ognuno è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce. Poi la concupiscenza, quando ha concepito, partorisce il peccato; e il peccato, quando è compiuto, produce la morte. Non v’ingannate, fratelli miei carissimi; ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c’è variazione né ombra di mutamento. Egli ha voluto generarci secondo la sua volontà mediante la parola di verità, affinché in qualche modo siamo le primizie delle sue creature.

Lettera di Giacomo 1:1-18 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

*Giacomo, servo di Dio e del Signore Gesú Cristo alle dodici tribú che sono disperse nel mondo: salute. Fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate, sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. E la costanza compia pienamente l'opera sua in voi, perché siate perfetti e completi, di nulla mancanti. Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data. Ma la chieda con fede, senza dubitare; perché chi dubita rassomiglia a un'onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore, perché è di animo doppio, instabile in tutte le sue vie. Il fratello di umile condizione sia fiero della sua elevazione; e il ricco, della sua umiliazione, perché passerà come il fiore dell'erba. Infatti il sole sorge con il suo calore ardente e fa seccare l'erba, e il suo fiore cade e la sua bella apparenza svanisce; anche il ricco appassirà cosí nelle sue imprese. Beato l'uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che lo amano. Nessuno, quand'è tentato, dica: «Sono tentato da Dio»; perché Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno; invece ognuno è tentato dalla propria concu piscenza che lo attrae e lo seduce. Poi la concupiscenza, quando ha concepito, partorisce il peccato; e il peccato, quando è compiuto, produce la morte. Non v'ingannate, fratelli miei carissimi; ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall'alto e discendono dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c'è variazione né ombra di mutamento. Egli ha voluto generarci secondo la sua volontà mediante la parola di verità, affinché in qualche modo siamo le primizie delle sue creature.

Lettera di Giacomo 1:1-18 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Io, Giacomo, servo di Dio e del Signore Gesù *Cristo, saluto voi tutti che siete il popolo di Dio disperso per il mondo. Fratelli miei, quando dovete sopportare prove di ogni genere, rallegratevi. Sapete infatti che se la vostra fede supera queste prove, voi diventerete forti. Anzi, tendete a una fermezza sempre maggiore, così che voi siate perfetti e completi, sotto ogni aspetto. Se qualcuno di voi non è saggio, chieda a Dio la saggezza, e Dio gliela darà; perché Dio dà a tutti volentieri e generosamente. Ma bisogna chiedere con fiducia, senza dubitare. Chi dubita è come un’onda del mare mossa dal vento, sospinta qua e là. Un uomo simile, indeciso e incoerente in tutto quel che fa, non si illuda di ricevere qualcosa dal Signore. Fratelli, se qualcuno di voi è povero, sia fiero del fatto che Dio lo onora. Se invece uno è ricco, sia contento del fatto che Dio lo umilia. Il ricco infatti passa via come un fiore di campo. Il sole si alza, il suo calore fa seccare l’erba; il fiore cade e la sua bellezza svanisce. Così anche il ricco cadrà con le sue imprese. Beato l’uomo che resiste alle tentazioni: dopo aver superato la prova, egli riceverà in dono quella vita eterna che Dio ha promesso a coloro che lo amano. Ma se uno è assalito dalle tentazioni, non deve dire: «È Dio che mi tenta»: perché Dio non può essere tentato dal male ed egli non tenta nessuno. In realtà ognuno è tentato dal proprio desiderio cattivo, che prima lo attira e poi lo prende in trappola. Questo desiderio fa nascere il peccato, e il peccato, quando ha preso campo, porta la morte. Non lasciatevi ingannare, fratelli carissimi: tutto ciò che abbiamo di buono e di perfetto viene dall’alto: è un dono di Dio, creatore delle luci celesti. E Dio non cambia e non produce tenebre. Egli ha voluto darci la vita e ci ha fatti esistere per mezzo della sua parola che annunzia la verità: egli ha voluto così che noi fossimo come le primizie di tutte le sue creature.

Lettera di Giacomo 1:1-18 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

GIACOMO, servitor di Dio, e del Signor Gesù Cristo, alle dodici tribù, che son nella dispersione; salute. REPUTATE compiuta allegrezza, fratelli miei, quando sarete caduti in diverse tentazioni; sapendo che la prova della vostra fede produce pazienza. Or abbia la pazienza un'opera compiuta; acciocchè voi siate compiuti ed intieri, non mancando di nulla. Che se alcun di voi manca di sapienza, chieggala a Dio, che dona a tutti liberalmente, e non fa onta, e gli sarà donata. Ma chieggala in fede, senza star punto in dubbio; perciocchè chi sta in dubbio è simile al fiotto del mare, agitato dal vento e dimenato. Imperocchè, non pensi già quel tal uomo di ricever nulla dal Signore; essendo uomo doppio di cuore, instabile in tutte le sue vie. Or il fratello che è in basso stato si glorii della sua altezza. E il ricco, della sua bassezza; perciocchè egli trapasserà come fior d'erba. Imperocchè, come quando è levato il sole con l'arsura, egli ha tosto seccata l'erba, e il suo fiore è caduto, e la bellezza della sua apparenza è perita, così ancora si appasserà il ricco nelle sue vie. Beato l'uomo che sopporta la tentazione; perciocchè, essendosi reso approvato, egli riceverà la corona della vita, la quale il Signore ha promessa a coloro che l'amano. Niuno, essendo tentato, dica: Io son tentato da Dio; poichè Iddio non può esser tantato di mali, e altresì non tenta alcuno. Ma ciascuno è tentato, essendo attratto e adescato dalla propria concupiscenza. Poi appresso, la concupiscenza, avendo conceputo, partorisce il peccato; e il peccato, essendo compiuto, genera la morte. Non errate, fratelli miei diletti: ogni buona donazione, ed ogni dono perfetto, è da alto, discendendo dal padre dei lumi, nel quale non vi è mutamento, nè ombra di cambiamento. Egli ci ha di sua volontà generati per la parola della verità, acciocchè siamo in certo modo le primizie delle sue creature.

Lettera di Giacomo 1:1-18

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