Logo YouVersion
Icona Cerca

Isaia 65:8-25

Isaia 65:8-25 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Così parla il SIGNORE: «Come quando si trova del succo in un grappolo, si dice: “Non lo distruggere perché lì c’è una benedizione”, così farò io, per amore dei miei servi, e non distruggerò tutto. Io farò uscire da Giacobbe una discendenza e da Giuda un erede dei miei monti; i miei eletti possederanno il paese, i miei servi vi abiteranno. Saron sarà un recinto di greggi, la valle di Acor un luogo di riposo alle mandrie, per il mio popolo che mi avrà cercato. Ma voi, che abbandonate il SIGNORE, che dimenticate il mio monte santo, che apparecchiate la mensa a Gad e riempite la coppa di vino profumato a Meni, io vi destino alla spada e vi piegherete tutti per essere scannati; poiché io ho chiamato e voi non avete risposto; ho parlato e voi non avete dato ascolto; ma avete fatto ciò che è male ai miei occhi e avete preferito ciò che mi dispiace». Perciò così parla il Signore, DIO: «Ecco, i miei servi mangeranno, ma voi avrete fame; ecco, i miei servi berranno, ma voi avrete sete; ecco, i miei servi gioiranno, ma voi sarete delusi; ecco, i miei servi canteranno per la gioia del loro cuore, ma voi griderete per l’angoscia del cuor vostro e urlerete perché avrete lo spirito affranto. Lascerete il vostro nome come una imprecazione fra i miei eletti: “Il Signore, DIO, ti faccia morire!” Ma egli darà ai suoi servi un altro nome, in modo che chi si augurerà di essere benedetto nel paese, lo farà per il Dio di verità, e colui che giurerà nel paese, lo farà per il Dio di verità; perché le afflizioni di prima saranno dimenticate, saranno nascoste ai miei occhi. Poiché, ecco, io creo nuovi cieli e una nuova terra; non ci si ricorderà più delle cose di prima; esse non torneranno più in memoria. Gioite, sì, esultate in eterno per quanto io sto per creare; poiché, ecco, io creo Gerusalemme per il gaudio e il suo popolo per la gioia. Io esulterò a motivo di Gerusalemme e gioirò del mio popolo; là non si udranno più voci di pianto né grida d’angoscia; non ci sarà più, in avvenire, bimbo nato per pochi giorni, né vecchio che non compia il numero dei suoi anni; chi morirà a cent’anni morirà giovane e il peccatore sarà colpito dalla maledizione a cent’anni. Essi costruiranno case e le abiteranno; pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto. Non costruiranno più perché un altro abiti, non pianteranno più perché un altro mangi; poiché i giorni del mio popolo saranno come i giorni degli alberi; i miei eletti godranno a lungo l’opera delle loro mani. Non si affaticheranno invano, non avranno più figli per vederli morire all’improvviso; poiché saranno la discendenza dei benedetti del SIGNORE e i loro rampolli staranno con essi. Avverrà che, prima che m’invochino, io risponderò; parleranno ancora, che già li avrò esauditi. Il lupo e l’agnello pascoleranno assieme, il leone mangerà il foraggio come il bue, e il serpente si nutrirà di polvere. Non si farà né male né danno su tutto il mio monte santo», dice il SIGNORE.

Isaia 65:8-25 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Cosí parla il Signore: «Come quando si trova del succo in un grappolo, si dice: “Non lo distruggere perché lí c'è una benedizione”, cosí farò io, per amor dei miei servi, e non distruggerò tutto. Io farò uscire da *Giacobbe una discendenza e da *Giuda un erede dei miei monti; i miei eletti possederanno il paese, i miei servi vi abiteranno. *Saron sarà un recinto di greggi, la valle d'Acor, un luogo di riposo alle mandrie, per il mio popolo che mi avrà cercato. Ma voi, che abbandonate ilSignore, che dimenticate il mio monte santo, che apparecchiate la mensa a Gad e riempite la coppa di vino profumato a Meni, io vi destino alla spada e vi piegherete tutti per essere scannati; poiché io ho chiamato, e voi non avete risposto; ho parlato, e voi non avete dato ascolto; ma avete fatto ciò che è male ai miei occhi e avete preferito ciò che mi dispiace». Perciò, cosí parla il Signore, Dio: «Ecco, i miei servi mangeranno, ma voi avrete fame; ecco, i miei servi berranno, ma voi avrete sete; ecco, i miei servi gioiranno, ma voi sarete delusi; ecco, i miei servi canteranno per la gioia del loro cuore, ma voi griderete per l'angoscia del cuor vostro e urlerete perché avrete lo spirito affranto. Lascerete il vostro nome come una imprecazione fra i miei eletti: “Il Signore, Dio, ti faccia morire!” Ma egli darà ai suoi servi un altro nome, in modo che chi si augurerà di essere benedetto nel paese, lo farà per il Dio di verità, e colui che giurerà nel paese, lo farà per il Dio di verità; perché le afflizioni di prima saranno dimenticate, saranno nascoste ai miei occhi. Poiché, ecco, io creo nuovi cieli e una nuova terra; non ci si ricorderà piú delle cose di prima; esse non torneranno piú in memoria. Gioite, sí, esultate in eterno per quanto io sto per creare; poiché, ecco, io creo *Gerusalemme per il gaudio, e il suo popolo per la gioia. Io esulterò a motivo di Gerusalemme e gioirò del mio popolo; là non si udranno piú voci di pianto né grida d'angoscia; non ci sarà piú, in avvenire, bimbo nato per pochi giorni, né vecchio che non compia il numero dei suoi anni; chi morirà a cent'anni morirà giovane e il peccatore sarà colpito dalla maledizione a cent'anni. Essi costruiranno case e le abiteranno; pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto. Non costruiranno piú perché un altro abiti, non pianteranno piú perché un altro mangi; poiché i giorni del mio popolo saranno come i giorni degli alberi; i miei eletti godranno a lungo l'opera delle loro mani. Non si affaticheranno invano, non avranno piú figli per vederli morire all'improvviso; poiché saranno la discendenza dei benedetti del Signore e i loro rampolli staranno con essi. Avverrà che, prima che m'invochino, io risponderò; parleranno ancora, che già li avrò esauditi. Il lupo e l'agnello pascoleranno assieme, il leone mangerà il foraggio come il bue, e il serpente si nutrirà di polvere. Non si farà né male né danno su tutto il mio monte santo», dice il Signore.

Isaia 65:8-25 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Il Signore dichiara: «Quando si trova un grappolo pieno di succo, si dice di non distruggerlo perché promette buon vino. Farò anch’io così con chi mi è fedele, per non distruggere tutto il popolo. Darò una discendenza al popolo di Giacobbe e di Giuda: essi possederanno i miei monti. Quelli che ho scelto ne saranno i padroni, quelli che mi sono fedeli vi abiteranno. Per quelli che si rivolgono a me la pianura di Saròn sarà un pascolo per i greggi e la valle di Acor un recinto per gli animali. Ma non sarà così per voi che avete abbandonato me, il Signore, che avete dimenticato il mio monte santo, che preparate il cibo per Gad, e offrite vino a Menì. Io vi destino a una morte violenta. Cadrete tutti in ginocchio, e poi sarete massacrati. Io vi ho chiamato, ma non mi avete risposto, io ho parlato, ma non mi avete ascoltato. Avete fatto quel che per me è male, avete scelto quel che in me provoca dispiacere. E allora io, Dio il Signore, dichiaro: Voi soffrirete la carestia, mentre i miei fedeli avranno da mangiare! Soffrirete la sete, ma i miei servi avranno da bere! Vivrete nella vergogna, e i miei fedeli invece saranno nella gioia! Voi griderete di disperazione, vi lamenterete dal profondo del vostro cuore straziato, mentre i miei fedeli grideranno di gioia dal profondo del loro cuore felice. Il vostro nome sarà ricordato soltanto quando i miei fedeli pronunzieranno questa maledizione: “Dio il Signore ti faccia morire come il tale…”. Invece, i miei fedeli saranno chiamati con un altro nome. Chi vorrà essere benedetto nel paese, vorrà esserlo per il Dio fedele, chi vorrà giurare nel paese giurerà per il Dio fedele». Il Signore dice: «Le sofferenze del passato saranno dimenticate, svaniranno davanti ai miei occhi. Io sto per creare un nuovo cielo e una nuova terra. Non si ricorderà più il passato, non ci si penserà più. Gioite ed esultate per quel che creerò: una Gerusalemme entusiasta e un popolo pieno di gioia. Mi rallegrerò per Gerusalemme e gioirò per il mio popolo. Non si sentiranno più in essa pianti o grida di dolore. Non morranno più neonati e gli adulti avranno una lunga vecchiaia. Morirà giovane chi morirà a cent’anni. Se uno non arriverà a cent’anni vorrà dire che io l’ho punito. La mia gente costruirà case e le abiterà, pianterà vigne e ne mangerà l’uva. Non costruiranno più case perché un altro vi abiti, non pianteranno più vigne perché un altro ne mangi l’uva. Il mio popolo vivrà a lungo come un albero secolare. I miei fedeli si godranno il frutto del loro lavoro. Tutto quel che faranno riuscirà bene, non metteranno al mondo figli per poi vederli morire. Saranno un popolo benedetto dal Signore, essi e i loro figli. Risponderò loro prima ancora che mi chiamino. Li avrò già ascoltati prima ancora che finiscano di parlare. I lupi e gli agnelli pascoleranno insieme, i leoni mangeranno fieno come i buoi, i serpenti si nutriranno di polvere. Nessuno farà azioni malvagie o ingiuste su tutto il mio monte santo». Questo promette il Signore.

Isaia 65:8-25 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

Così ha detto il Signore: Siccome, quando si trova del mosto ne' grappoli, si dice: Non guastar la vigna, perciocchè vi è della benedizione; così farò io per amor de' miei servitori, per non guastare ogni cosa. E farò uscire di Giacobbe una progenie, e di Giuda de' possessori de' miei monti; ed i miei eletti possederanno la terra, ed i miei servitori abiteranno in essa. E Saron sarà per mandra del minuto bestiame, e la valle di Acor per mandra del grosso; per lo mio popolo che mi avrà cercato. Ma quant'è a voi che abbandonate il Signore, che dimenticate il monte della mia santità, che apparecchiate la mensa al pianeta Gad, e fate a piena coppa offerte da spandere a Meni, io vi darò a conto alla spada, e voi tutti sarete messi giù per essere scannati; perciocchè io ho chiamato, e voi non avete risposto; io ho parlato, e voi non avete ascoltato; anzi avete fatto ciò che mi dispiace, ed avete eletto ciò che non mi aggrada. Perciò, così ha detto il Signore Iddio: Ecco, i miei servitori mangeranno, e voi sarete affamati; ecco, i miei servitori berranno, e vio sarete assetati; ecco, i miei servitori si rallegreranno, e voi sarete confusi; ecco, i miei servitori giubileranno di letizia di cuore, e voi striderete di cordoglio, ed urlerete di rottura di spirito. E lascerete il vostro nome a' miei eletti, per servir d'esecrazione; e il Signore Iddio ti ucciderà; ma egli nominerà i suoi servitori d'un altro nome. Colui che si benedirà nella terra si benedirà nell'Iddio di verità; e colui che giurerà nella terra giurerà per l'Iddio di perità; perciocchè le afflizioni di prima saranno dimenticate, e saranno nascoste dagli occhi miei. Perciocchè, ecco, io creo nuovi cieli, e nuova terra; e le cose di prima non saranno più rammemorate, e non verranno più alla mente. Anzi rallegratevi, e festeggiate in perpetuo, per le cose che io son per creare; perciocchè, ecco, io creerò Gerusalemme per esser tutta gioia, ed il suo popolo per esser tutto letizia. Ed io festeggerò di Gerusalemme, e mi rallegrerò del mio popolo; ed in quella non si udirà più voce di pianto, nè voce di strido. Non vi sarà più da indi innanzi bambino di pochi giorni nè vecchio, che non compia la sua età; perciocchè chi morrà d'età di cent'anni sarà ancora fanciullo, e il malfattore d'età di cent'anni sarà maledetto. Ed edificheranno delle case, e vi abiteranno; e pianteranno delle vigne, e ne mangeranno il frutto. Ei non avverrà più ch'essi edifichino delle case, e che altri vi abiti dentro; ch'essi piantino, e che altri mangi il frutto; perciocchè i giorni del mio popolo saranno come i giorni degli alberi, e i miei eletti faranno invecchiar l'opera delle lor mani. Non si affaticheranno più in vano, e non genereranno più a turbamento; perciocchè saranno la progenie de' benedetti del Signore, ed avran seco quelli che saranno usciti di loro. Ed avverrà che, avanti che abbian gridato, io risponderò; mentre parleranno ancora, io li avrò esauditi. Il lupo e l'agnello pastureranno insieme; e il leone mangerà lo strame come il bue; e il cibo della serpe sarà la polvere; queste bestie, in tutto il monte della mia santità, non faranno danno, nè guasto; ha detto il Signore.